E’ vero: il ’68 al Cusm cominciò molto prima, nel 1962, ma in pochi se ne accorsero e la morte di Gianni Ardizzone fu presto dimenticata, fra un torneo di bridge e uno di tennis; anche la stampa non si occupò del Collegio Universitario, conosciuto solo dagli addetti ai lavori ed, essenzialmente, perché voluto da C. Mario Cattabeni, il Rettore di allora, famoso per avere eseguito l’autopsia, forse di parte, sulle spoglie di Benito Mussolini; se ne occuperà, molto tempo dopo, la rivista “abc” quando annuncerà al mondo che in quel collegio si praticava il libero amore. Ma anche dentro il Collegio si preferì dimenticare in fretta e furia; non ci furono assemblee: non ce n’erano mai state e non ce ne sarebbero state per un pezzo; non ci fu nessuna commemorazione ufficiale, pur vivendo nella rossa e proletaria Sesto San Giovanni. A molti di noi non fu concesso di incontrare i genitori, la madre di Gianni, quando venne a ritirare i suoi effetti personali. Alcuni di noi avrebbero voluto farle tante domande per capire di più, per dare un senso alla sua morte e per onorarne la memoria, ma non ne ebbero l’occasione. Allora il collegio non era come molti di noi l’hanno poi conosciuto. Nel 1961 e nel 1962 c’era un direttore, sempre presente, che aveva il solo compito della direzione e del controllo, a cui ci si doveva rivolgere per avere il permesso di uscire la sera (che spesso veniva negato) e che era capace di aspettare che tutti rincasassero prima di andare a dormire. Sarà anche lui completamente travolto da questa esperienza e sostituito con una direzione diversa, affidata ad uno dei tutor e assistenti universitari che viveva, allora, con una leggerezza che da li a poco non ci sarebbe più stata. Forse anche di lui dovremmo far menzione nel sito, dal momento che, più di altri, legò la sua vita ed il suo destino al Collegio Universitario. In quel contesto la drammatica morte di Gianni fu vissuta da molti come qualcosa di estraneo e di poco comprensibile: eravamo lì per studiare ed il successo, la popolarità, si misurava col numero di esami che eri riuscito a dare. Ed è per questo che la mia testimonianza non ha la pretesa di rivelare nulla di nuovo, magari di non detto, sulla morte di Gianni, ma, attraverso il ricordo delle emozioni e dei sentimenti di quei giorni, cercare di ricostruire quello che penso sia stato il nostro peccato originale.
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inoltre:
Notizie su Giovanni Ardizzone ( biografia; testo della canzone di Ivan Della Mea a lui dedicata ; memoria che se ne ha a Cuba; ecc. ) si trovano collegandosi, tra molti altri, a questi link:
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=479
http://www.italia-cuba.it/cuba/approfondimenti_storici/Ricordo_di_Giovanni_Ardizzone.htm
http://www.ecn.org/asicuba/asicuba/ardizzon.htm