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Blog fondato da Giuseppe "Pippo" Ripa


dedicato a GIOVANNI ARDIZZONE


in memoria di Luciana Donazzi

scomparsa il 24 agosto 1997, gentile amica di tutti noi,

in memoria di

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novita'

Quale è la cosa più difficile di tutte? Quella che sembra la più facile: con gli occhi vedere ciò che davanti agli occhi si trova. (Goethe)

martedì 31 maggio 2011

questo blog

Ricevo e pubblico:


Caro Pippo, congratulazioni per il tuo lavoro di webmaster del sito "Il CUSM e il 68". Senza i tuoi interventi informatici testi e foto, relativi a un gruppo determinato, avrebbero una possibilità molto limitata di pubblica circolazione. Grazie al tuo lavoro un gruppo di giovani che si sono conosciuti 40 e più anni fa, in virtù della condivisione della sede di residenza e di passione (il CUSM), può far riemergere e far risedimentare memorie comuni e può riacquistare una riconoscibilità interna-esterna, ovviamente al livello della situazione dei nuovi tempi. Bravo, Pippo!
Paolo Pulina

venerdì 27 maggio 2011

il mio cusm (di Carlo Di Alesio)

Il mio CUSM in senso stretto sta tra il 1968 e il 1970; dopo, in via Bassini e poi sul territorio, è, per certi aspetti, un’altra storia.
Ci venni insieme a Giulio Reggio, mio compagno di liceo alla Spezia, dove abitavamo, indirizzati e guidati da Paolo Macry, che mi lasciò “in eredità” la sua camera. Ovviamente, i ricordi, molti dei quali, ho constatato, condivisi anche nei particolari, sono tantissimi, su diversi piani e di diversa specie. Forse sarebbe opportuno, per il nostro blog, stabilire una serie di argomenti, di “capitoli”, di rubriche al cui interno si potessero collocare i nostri interventi, anche per evitare che ciascuno di noi sia sollecitato a scrivere interi libri, che difficilmente gli altri avrebbero il tempo o la voglia di leggere per intero.
L’accoglienza fu bella, entusiasmante: i compagni più anziani – soprattutto quelli che ci avevano preceduto di un anno – si adoperavano in tutti i modi per aiutarci ad orientarci, sia all’interno del pensionato, sia nel  territorio circostante, sia a Milano in genere e in Università in particolare; il collegio con i suoi spazi, e il pullman che ci portava quotidianamente, più volte al giorno, avanti e indietro dalla Statale e da Città Studi, agevolava gli incontri, individuali e collettivi; la solidarietà e il cameratismo erano forti, tra ragazzi di ogni parte d’Italia, e anche con gli stranieri. E poi, cosa importante per delle “matricole”, la goliardia era bandita (cionondimeno io ho fatto a tempo a subire una penosa lustratio notturna, ma  et haec meminisse iuvat); i gavettoni non avevano gerarchie di nessun genere. Credo che aver condiviso quella solidarietà e quel cameratismo, cioè il cuore di quella gioventù, al di là di tutte le differenze, personali e politiche, sia una delle ragioni che per noi alimentano anche oggi il ritrovarsi come qualcosa di buono, a prescindere dal tenore dei ricordi, lieti o dolorosi.
Tutti gli eventi del tempo per noi hanno avuto nel CUSM, oltre che la casa comune dove vivevamo (dove, per esempio – per me è uno dei primi ricordi - si ritornò a piedi a notte fonda dopo la contestazione della “prima” 1968 alla Scala; o dove, da via Fatebenefratelli, venimmo ricondotti, dai pochi compagni forniti di auto, quella decina di fermati per “adunata sediziosa” durante la manifestazione di protesta per la visita di Nixon in Italia, lo stesso inverno); un luogo di informazione, di riflessione, di discussione, di crescita. Alcuni eventi, poi, certamente minori, ma significativi di quel tempo e importanti, per qualcuno epocali, nel nostro “vissuto”,  hanno avuto il CUSM come vero e proprio teatro: molti certamente ricorderanno l’occupazione dei piani femminili (inverno 1968-69); la denuncia - per alcuni, per altri l’ammonizione del rettore con minaccia di espulsione dal collegio, dopo che era stata esposta sul tetto, il 1 maggio 1969, la bandiera nel Vietnam del Nord; lo sciopero della mensa per diversi giorni, nell’anno accademico 1969-70, per sostenere nei confronti dell’amministrazione rivendicazioni nostre e per solidarietà nei confronti del personale…
Insomma, ho idea che – anche tralasciando episodi non propriamente degni della posterità (come i “seminari” sulle biomasse di origine antropica quali fonte di energie alternative) - ci sia solo l’imbarazzo della scelta, e per questo, ripeto, servirebbe forse che si disegnasse uno spazio organizzato atto ad accogliere, accanto a testimonianze generali e a ruota libera, contributi incentrati su momenti e aspetti particolari.

Carlo Di Alesio   

cusmini in rima


Paolo Pulina

Poesie
per gli amici ex CUSM
ritrovati

29 giugno 2008-15 maggio 2011


maggio 2011



29 giugno 2008: presso il Circolo culturale sardo di Cinisello
una rimpatriata degli ex studenti del CUSM di Sesto San Giovanni


Nel 1968, quando eravamo studenti, ci eravamo incontrati nel Collegio Universitario dell’Università Statale di Milano (CUSM) di Via Milanese 300 a Sesto San Giovanni, dove oggi hanno sede i reparti dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico del Gruppo Multimedica.
Per iniziativa di  chi scrive  – giornalista sardo-pavese responsabile Comunicazione della Federazione delle Associazioni Sarde  (FASI) – a  quarant’anni di distanza, domenica 29 giugno 2008, una trentina di quegli ex studenti  si sono ritrovati  in una sede molto vicina al CUSM di una volta, cioè presso i locali del Circolo culturale sardo di Cinisello Balsamo di Via Cornaggia.
I rappresentanti del Direttivo del  Circolo, guidati dalla presidente Carla Cividini Rocca, hanno riservato un’ottima accoglienza agli ex studenti, oggi affermati professionisti, che hanno dimostrato di apprezzare,  come stimolo per  rinverdire piacevoli ricordi,  le gustose pietanze di rigorosa origine sarda preparate dallo staff dei provetti cucinieri.
Prima dei piaceri della tavola, i partecipanti hanno dedicato un pensiero ad alcuni colleghi prematuramente scomparsi. In particolare ho voluto ricordare tre giornalisti, che a suo tempo erano stati anche loro ospiti del Collegio universitario. Due erano giornalisti pubblicisti (la piacentina Luciana Donazzi, scomparsa nel 1997, e il vogherese Claudio Bertoluzzi, venuto a mancare nel  2006), il terzo era un professionista della carta stampata, ben conosciuto dai lettori del “Giorno”, giornale  per il quale ha scritto per molti anni. Si tratta di Pier Luigi Golino, morto nel maggio del 2003. Perse la vista a quarant'anni a causa di una grave malattia, ciò nonostante continuò la professione fino all'ultimo. Per questa sua tenacia e forza d'animo, l'Istituto dei Ciechi di Milano ha istituito un premio giornalistico a suo nome. Poco prima di morire, lasciò un manoscritto,  dal quale ha preso ispirazione Max Parisi per il romanzo giallo  Carusi. Le indagini del giudice Sarullo (Koinè Nuove Edizioni, 2007).
Paolo Pulina


A Cinisello Balsamo, domenica 29 giugno 2008, c'erano:

Carlo Di Alesio        
Michele Ranieri e Debora                    
Mario Rasella           
Fabrizio Donazzi       
Adriano Decarli        
Roberto Trapani       
Francesco Facchini   
Gino Benza               
Aldo Castellano        
Paolo Pulina              
Marinella Mirinino     
Pietro Maddaluna      
Pippo Ripa                 
Ferdinando Tessari    
Nino Alloggio e signora   
Edoardo Sanfilippo    
Nino Bosco                
Franco Bonini            
Secondo Giacobbi     
Francesco Cosenza   
Andrea Cortese        
Bruno Paba
Gianluca Pulina          
              

A Pavia, domenica 28 giugno 2009, c'erano:

Paolo Pulina
Marinella Mirinino
Carlo  Di Alesio
Franco Bonini
Pietro Maddaluna
Pippo Ripa
Roberto Trapani
Michele Ranieri e Debora
Giulio Reggio
Aldo Castellano
Nino Bosco
Fabrizio Donazzi
Antonio Latrecchina
Loredana Sacchini
Gino Benza




A Aulla, sabato 10 ottobre  2009, c'erano:

Franco Bonini e signora
Carlo Di Alesio e signora
Giulio e Paola Reggio
Michele Ranieri e Debora
Marinella Mirinino
Paolo Pulina
Fabrizio Donazzi
Roberto Trapani
Franco Manigrasso
Antonio Latrecchina
Pietro Maddaluna
Pippo Ripa



Poesia n. 1

Questa volta ci ha pensato Pippo Ripa
a organizzar per il pranzo la rimpatriata,
e Pippo, ch’è uno che non se ne impipa,
ha fatto da traino alla  nostra cordata.

Ci ha messo lo zampino Franco Bonini
e così siamo finiti nella sua Aulla:
ci aspettavano alla trattoria Zini,
dove la quantità di funghi tutto annulla.

La cosa non ha  disturbato Maddaluna,
che, dovendo fare da  perfetto autista, 
di tazza ne ha bevuto solo qualcuna
ma che a ogni piatto era pronto in pista.

Di fronte a lui il cognato Donazzi,
che non vuole certo rimanere indietro,
pensando dentro di sé “Sti cazzi!”,
mantiene lo stesso  ritmo di Pietro.

Solo sta attento sull'ala destra
che, appostato sulla sedia masticatoria,
Pippo non gli rubi qualche extra,
spingendo lui e Paola Reggio a far oratoria.

Se le signore Bonini e Di Alesio avanzan tagliatelle,
non preoccupatevi voi della cucina,
Pippo e Maddaluna si pappan pure quelle:
di tutto è testimone il sorvegliante Pulina,

che lotta contro il proibizionismo
impersonato dalla moglie Marinella
che, anche in mezzo al prandiale edonismo,
non smette di far la sentinella.

E ne ha ben donde, commenta Ranieri,
che, anche se fortemente si abboffa,
come conferma Debora per ieri e avantieri,
non ha bisogno di allargar la stoffa.

Anche Carlo Di Alesio e Giulio Reggio,
che pure sono delle buone forchette,
sornioni, dell'obesità  fan dileggio
e via con funghi, carne e pane a fette.

Come d'altronde il buon Roberto Trapani;
mentre Latrecchina e Franco Manigrasso
ricordano i tempi delle utopie immani,
dei nostri cervelli non disposti all'ammasso.

Finisco con il lancio di un messaggio:
appuntamento a Milano nel 2010, sabato otto maggio.
                                                        



Risposta in rima

Caro Paolo, mio fine dicitore,
ti ringrazio davvero di gran cuore.
Assai pregio i tuoi versi, anche scazonti,
e ti assicuro, a maggio sarem pronti
per un altro simposio di gran classe:
ricercheremo Curàa delle masse,
e adesso che il discorso si fa serio,
sollecitiamo Petrina e Daverio,
insistiamo, non è troppo tardi,
per ritrovare il vecchio Sangirardi,
Lacetera e Sarotti. Da Milano,
certo si farà vivo Castellano.
Dei Passerini possiamo far senza,
ma non rinunceremo a Gino Benza,
Bosco, Decarli, Paba e Tessari
né a tutti gli altri sodali più cari.
Maddaluna o Latrecchina in regìa,
Giuseppe Ripa alla fotografia,
allieteranno i nostri commensali,
penserà Reggio agli… effetti speciali.
per ora chiudo qui la filastrocca,
vedrai: forse vien pure "Giorgiobbocca".
                                         Carlo Di Alesio


Poesia n. 2

Caro Charlie, se tu rispondi con i versi,
è giusto che sappiano tutti gli altri;
perciò io, in uno dei miei tempi persi,
superando i tuoi timori scaltri,
provvedo a mandare agli ex cusmini
anche il frutto della tua versificazione,
sperando di suscitare nei nostri affini
adeguati sentimenti di commozione.
Ex collegiali di Sesto e di Via Bassini,
rispondete all'appello di Charlie,
troviamoci in molti e non in pochini:
inviti ad personam non siamo usi farli.

Rammarico con prenotazione

Segnato il soma dal passar degli anni
intatta la voglia di esorcizzar gli affanni
sovente stempero i miei pensieri
andando al tempo dei capelli neri
quando D'Intino con faceto fare
tutto di noi spiava e lasciava andare.

Mi spiace quindi in quest'era brulla
d'aver mancato il radun d'Aulla,
dove almanaccando tra ricordi e sogni
si sarà su ognun detto di ogni
per cui obbligatorio e non sol saggio
risulta il prenotar l'otto di maggio.
                              Adriano Decarli



Poesia n. 3
Auguri agli ex del CUSM

A tutti Voi ripetutamente importunati
per gli incontri di Cinisello e di Aulla;
a quelli che abbiamo finalmente ritrovati,
a chi non ha partecipato per nulla;

gli auguri sinceri di Buone Feste
servano di memoria permanente
che l'8 maggio 2010, immancabilmente,
saremo in un luogo di turismo agreste.

Se negli anni passati prima  i Pulina
e poi Franco Bonini ci han pensato,
stavolta spetta ad Antonio Latrecchina
farci trovare tutto organizzato.

Si è parlato di un bell'agriturismo,
però non molto lontano da Milano;
non si scoraggino perciò i posapiano
e nessuno faccia astensionismo.

Anzi ognuno faccia propaganda
tra gli ex compagni di Pensionato,
per una rimpatriata come Dio comanda,
per una rentrée che dia ottimo risultato.





2 aprile 2010

BUONE FESTE
E all' otto di maggio
con più coraggio
Pietro Maddaluna



Poesia n. 4
Risposta a Maddaluna 

Buona Pasqua a Maddaluna,
a Luigi e alla loro cagnolona;
ora che la stagione è più buona,
magari per una pizza sotto la luna
ci faranno compagnia i Ripa.
Intanto ringraziamo il Pippotto,
che per niente se ne impipa,
e lavora per maggio, giorno otto,
chiamando gli ex CUSM a raduno
contattandoli uno per uno.
Anche Di Alesio è in movimento
per avere Macry e Conte (Giuseppe),
come dire la storia del Novecento
e il romanzo che al mito si sottomette.
Siamo orgogliosi dei nostri amici
diventati "firme" a livello nazionale;
ma l'8 di maggio, niente scherzi!,
è sicuro che molto più vale
chi dalla tasca cava più sesterzi!
Il discorso vale anche per Ranieri,
anzi oggi sicuramente più di ieri.
Antonio Latrecchina è avvisato:
è organizzatore ma anche avvocato;
appronti un bell'attestato di vittoria:
chi caccia più danè avrà più gloria.
                                   

Poesia n. 5
11 aprile 2010
La poesia allunga la lista

All'undici di aprile, dice Pippo Ripa,
l'elenco degli aderenti  non straripa:
Antonio Latrecchina e sua moglie,
Di Alesio e Trapani nessun ce li toglie,
il Ripa è accompagnato da Maddaluna,
che anche Pulina e Marinella raduna;
arrivano – e non si dica che è nulla! –
Franco Bonini e Lilli da Aulla!
Pronti sempre, oggi come ieri,
sono Debora e Michele Ranieri;
fanno parte anche del conteggio
i milanesi Giulio e Paola Reggio.
Nella poesia c' è ancora posto,
qui sotto precise indicazioni sul costo!
E aggiungo: anche sull'ottimo posto!


Poesia n. 6
Agli indecisi e ai dubbiosi

Se desiderate entrare nella poesia,
rispondete presto sì a Pippo, suvvia!
L'appuntamento è nella Cascina Caremma;
direbbe D'Intino: "Mannaggia la Maremma",
che aspettate a dismettere la flemma
e a sciogliere il non difficile dilemma?
Il luogo è facilmente raggiungibile
(solo a Bruno Paba occorre il dirigibile);
se uno non vuol spendere per il vino,
un bicchierino glielo offrirà il vicino.


Poesia n. 7

Il nostro entusiasmo è "alle Stelle":
ha aderito anche Corrado Lamberti,
non staremo più nella nostra pelle,
davanti a uno degli astrofisici più esperti.
Sarà di nuovo con noi Aldo Castellano,
docente illustre del Politecnico di Milano;
storia dell'architettura, anche medievale,
è il suo pane, con l'archeologia industriale.
Rimpolpate degli "interventisti" il nòvero,
ogni nuovo aderente avrà i suoi versi,
che, contrariamente ai lontani tempi persi,
celebreranno il suo non essere in sciòpero.


Poesia n. 8
13 aprile 2010

Anche l'architetto Francesco Manigrasso
non ci ha proprio voluto lasciare di sasso.
Ha pensato: "Non sono stupido, non ripudio,
voglio tutti gli ex CUSM clienti del mio studio!".
Gemma Di Filippo, medico senza frontiere,
sarà disponibile, certamente con molto piacere,
a spiegarci, a tavola, com'è l'Africa lontana
non vista dalla Luna ma de visu da una siciliana.
Siamo davvero contenti per la lieta sorpresa:
saranno con noi anche Bruno Paba e Teresa;
il nostro insegnante in pensione, pabale pabale,
commenta al vetriolo citazioni da qualche giornale.
Salutiamo Gino Benza, "associato confermato",
nell'insubre Ateneo docente di fisica rinomato;
"Hydrodynamic effects in phase separation"
è soltanto una delle sue molte publication.

Poesia n. 9
16 aprile 2010

Scrive Pietro Maddaluna:
CAMPAGNA DI PRIMAVERA
COMPAGNI DI PRIMAVERE           
IN CAMPAGNA IN PRIMAVERA
sic  volvenda  aetas  commutat  tempora  rerum

Risponde  Paolo Pulina:
Fate immediatamente largo e pista!
Arriva  Pietro Maddaluna latinista!
Perché la massima abbia interpretazione,
vi dò da Internet pronta traduzione.

Ora è trascurato il rame, l'oro è asceso al più alto onore.
Così il volgere del tempo tramuta le stagioni delle cose:
ciò che era in pregio, diventa alfine di nessun valore;
quindi subentra un'altra cosa ed esce dal disprezzo
e sempre più, di giorno in giorno, è desiderata, e una volta scoperta
fiorisce di lodi e gode tra i mortali di mirabile onore. (Lucrezio)

Caro, il nostro Lucrezio del "De rerum natura"
che tramite Piero ci ricorda quanto è dura
trovare un alloggio nell'ex CUSM al pellegrino
che non vorrebbe spendere troppo per un lettino.
Come ci manca, a Sesto, Casa Maddaluna,
che di persone ne ospitava anche più di una !

Replica Maddaluna:
sine ira ac studio, google pulinam docet.

Commenta Pulina
Sine ira ac studio et etiam sine metu
tibi donavi responsum inventum in Internetu.
Hoc modo Pulina docet
et forsitan non nocet.


Poesia n. 10
26 aprile  2010

Taccio su De Nardin, che non rammento,
e con Mario Rasella, "Baffo", mi compiaccio
perché il nostro medico ora in pensionamento
è uno che da sempre sa rompere il ghiaccio;
anche Luigi  Limardo trasmette  simpatia:
il nostro dentista, di velivoli costruttore,
col figlio arriverà sfruttando l'aerovia
e atterrando in cascina dell'aereo domatore.


27 aprile 2010
Ha scritto Carlo Di Alesio:
Davvero antiquissima la sapientia di Maddaluna. Del resto,  egli è il nostro MADU'SALEMME. Forse, anche di più. Infatti, ecco cosa si tramanda circa la creazione del mondo:

 Fece la bianca luce il primo giorno,
 e poi le stelle, e il sole nel secondo;
 mise alle terre tutte l'acque intorno,
 quindi si diede a popolar lo mondo.

Pose in cielo gli uccelli, i pesci in mare,
e finì l'uomo nella sesta sera.
Poi si sdraiò nell'aere a riposare;
Maddaluna non fece, egli già c'era.
                           

Poesia n. 11

Dice Carlo: Madda Luna è il nostro Sole,
lo incontrammo in fase di "immatricolazione"
a Sesto capo indiscusso della lustrazione
ma, al ricordo, è certo che nessuno si duole:
lui sapeva quando, al prezzo di un bicchiere,
era il caso di smettere con "il musichiere".
Inconfondibile, con la sua vistosa bazza,
è il nostro immarcescibile "cavillo" di razza.


Poesia n. 12
1 maggio 2010

Siamo  contenti che Donazzi  Fabrizio,
alto matematico della fabbrica Pirelli,
di stare in compagnia non ha perso il vizio
come quando in auto portava noi pivelli.
Risentiremo con gioia la voce meridionale
di Nino Bosco, direttor di studio ambientale,
che è riuscito a convincere  la sua Graziella
a passare una domenica in una cascina bella,
immersa nell'immenso verde del Parco del Ticino,
del cui suolo ci dirà tutto il geologo Nino.


Poesia n. 13
Resoconto dell’incontro a Cascina Caremma, 8 maggio 2010

A Cascina Caremma, in quel di Besate,
le nostre vite si sono di nuovo incrociate,
in mezzo al verde della pianura padana,
con aperitivo offerto da Antonio e Loredana.
Dopo vari lustri ci sono stati di nuovo vicini
Piero Tegliai, De Nardin e Alberto Carini;
abbiamo anche ritrovato, con sorrisi aperti,
Gemma Di Filippo e Corrado Lamberti.
I nove antipasti sono stati tutti fatti fuori
una volta che ci siamo accomodati dentro;
il risotto alle sei erbe ha portato in alto i cuori
e anche il secondo primo ha fatto centro:
dopo le palline – borragine e ricotta (niente male!) –
ecco il rotolo di pollo e il cosciotto di maiale.
Maddù, Pippo, Tegliai e Baffo alla consolle
invitano a mangiare anche patate e cipolle.
Gran chiusura con i dolci dell'agriturismo,
con grappa e amaro a condir l'entusiasmo
per l'amicizia rinsaldata in grande armonia
ricordando gioie e dolori incontrati in via.
Carlo legge il messaggio di Conte (Giuseppe),
altri rievocano "gavettoni" e aneddoti tutto pepe.
A Corrado, a San Babila temerario eskimoso,
Latrecchina e Pulina dicono scuse a ritroso,
e per farsi perdonare le doti non combattive
hanno offerto bevande aperitive e digestive.
Roberto, Limardo padre e figlio, Nino e Graziella
con Gemma, Corrado e signora fan comunella;
Gino Benza con Carnini il gruppo corrobora
e vicino Michele non lascia la sua Debora.
Dall'altra parte, con De Nardin e Bonini,
Fabrizio fronteggia il trio Castellano, Paba, Di Alesio:
si parla (inevitabile!) di qualche ex compagno vanesio;
Manigrasso architetto vuol scrivere, per chi non c'era,
il racconto di De Nardin e lui che finirono in galera:
presero un tassì  per curiosare  in Via Tibaldi
e furono subito catturati come se fossero ribaldi.
Franco invita tutti a raccontare storie di allora,
al sito di Pippo Ripa o a Muci a Nardò editore;
vedendo Pulina attento Marinella tradisce pallore
all'idea di altra carta che invada ancora la dimora.
Loredana racconta a parole che il suo amore
per Antonio non era proprio ben visto dalle suore.
Qui la poesia, terminati i nomi, si ferma per un po';
prossimo appuntamento: sabato nove ottobre;
ci ritroveremo in qualche luogo dell'Oltrepò,
Ripa, Maddù e Pulina aspettano mujeres e hombres.

A Cascina Caremma, l'8 maggio 2010, c’erano:

Piero Tegliai
Alberto Carnini
Giuseppe De Nardin
Fabrizio Donazzi
Nino Bosco e Graziella Filippini
Mario Rasella
Gigi e Pietro Limardo
Bruno Paba
Gemma Di Filippo
Aldo Castellano
Corrado Lamberti e Giusi
Gino Benza
Francesco Manigrasso
Michele Ranieri e Debora
Carlo Di Alesio
Roberto Trapani
Franco Bonini
Antonio Latrecchina
Loredana Sacchini
Paolo Pulina
Marinella Mirinino
Pietro Maddaluna
Pippo Ripa


Ha scritto Pietro Maddaluna

edmondo, è vero i partecipanti alle pappate hanno dai
3 ai 7 anni meno di noi (del 1942); se poi questo non
sembra risultare dalla documentazione fotografica a tue
mani, devi metterlo in conto al maggior logoramento della
sinistra marxista come si è storicamente determinato nei
suoi adepti cusmini.

Poiché con gianni pennetta, noi liberal, eravamo nel solco della storia,
sempreverdi ma mai lega ci siamo mantenuti.

Allora, folta la capigliatura, forte di maurice merleau-ponty
con "umanismo e terrore + le avventure della dialettica".
Oggi, raso a biglia, insieme a paolo macry, che con "gli ultimi giorni" chiude il
suo cerchio da elena croce ad elena aga rossi,

Ad ogni buon conto michele s.  (che ci legge sornione), anche
lui del 42, probabilmente ci sarà e così gianbattista giudici (titta), del 41.

Per il blog puoi rivolgerti a giuseppe ripa che ne è l' autore.

Ancora una cosa.  Come vedi quando ti scrivo per conoscenza
mando al gruppo (gruppo che è più vasto dei nominativi che leggi e della
cui maggior consistenza ti aggiornerò).

Per chiudere e questo, edmondo, è rivolto al gruppo, mi fa molto piacere
che paolo macry si sia iscritto al blog di pippo.



Poesia n. 14
Maddaluna vincitore

Maddaluna, testa bella rasata,
fa l'elogio della sua pelata;
e fin lì niente possiamo dire,
poi però strizza l'occhio a Macry
e il nostro sostiene con ardire,
tirando in mezzo  Merleau- Ponty,
che, così come succede agli Stati,
fisicamente sono di brutto crollati,
data la loro poco accorta vista,
gli aderenti alla sinistra marxista.
Sempreverde lui si è conservato
perché l'edera mai ha dimenticato.
Ha vinto lui,  avvinto con l'edera,
meno male che ancora si federa
con i più giovani di lui malandati
che al CUSM non si eran fidati
del deputato  Adolfo Battaglia.
Così hanno perso la battaglia
e Maddaluna lancia le sue gride
e intanto, allegramente, se la ride.
Questo misto di Napoli e Vercelli
ha fregato un mucchio di cervelli.
Hasta la victoria siempre, Mataluna!



Poesia n. 15
22 maggio 2010

Anche il Claudio Dadone è stato tratto
nella rete degli ex del mitico Collegio,
torna con noi il nefrologo di gran pregio
da me confuso con urologo meno attempato.
Per l'errore chiedo umilmente scusa
e condivido a pieno la sua proposta:
nel cartellino identificativo, come si usa
tra congressisti, nome e cognome in mostra
oltre, ben in evidenza, una foto di allora
quando il CUSM era la nostra dimora.









Prosa
25 maggio 2010

Ha scritto Paolo Macry:
ti leggo con ritardo (colpevole) caro & antico paulina
vedo che mi citi come evocatore di disastri
arrossisco, cercherò di pensarne di più allegre
(e poi chi mi dà lezioni di questo vostro dolce cusm novo?)

Risponde Pulina:
Caro Macry, di buona mattina leggo questa tua puntualizzazione (alla quale,
perché non si depositino spiacevoli equivoci, mi affretto a rispondere).
Il tuo riferimento è ai miei versi scherzosi dedicati a Pietro Maddaluna
(tra di noi, presente Pippo Ripa, data la relativa vicinanza dei luoghi in cui abitiamo in Oltrepò pavese, siamo soliti scambiarci anche de visu qualche "frecciatina")
il quale aveva scritto, con la sua ben nota e simpatica vena di sfottitore libero,

Maddaluna scripsit:
edmondo, è vero i partecipanti alle pappate hanno dai
3 ai 7 anni meno di noi (del 1942); se poi questo non
sembra risultare dalla documentazione fotografica a tue
mani, devi metterlo in conto al maggior logoramento della
sinistra marxista come si è storicamente determinato nei
suoi adepti cusmini.
Poichè con gianni pennetta, noi liberal, eravamo nel solco della storia,
sempreverdi ma mai lega ci siamo mantenuti.
Allora, folta la capigliatura, forte di maurice merleau-ponty
con "umanismo e terrore + le avventure della dialettica".
Oggi, raso a biglia, insieme a paolo macry, che con "gli ultimi giorni" chiude il
suo cerchio da elena croce ad elena aga rossi].


Poiché Maddaluna aveva richiamato il titolo del tuo ultimo libro (Il Mulino, 2009) Gli ultimi giorni che ha per sottotitolo Stati che crollano nell'Europa del Novecento ho voluto alludere a questo sottotitolo nello scherzoso ragionamento attribuito al "nostro" Maddaluna.

Maddaluna vincitore
Maddaluna, testa bella rasata,
fa l'elogio della sua pelata;
e fin lì niente possiamo dire,
poi però strizza l'occhio a Macry
e il nostro sostiene con ardire,
tirando in mezzo  Merleau- Ponty,
che, così come succede agli Stati,
fisicamente sono di brutto crollati,
data la loro poco accorta vista,
gli aderenti alla sinistra marxista.

Caro Macry, a questo punto arrossisco io, se capita che  mi rimproveri di averti citato
come "evocatore di disastri" (ciò che non mi era passato, come si dice, neanche nell'anticamera del cervello).

Poesia n. 16
18 settembre 2010

Il numero risulta proprio ridottino,
vediamo di rinforzarlo un pochino;
l'agriturismo è bello e accogliente
e aspetta di noi un contingente.
Chi ha già scelto di partecipare,
una comunicazione a Pippo attivi;
così ci possiamo dare da fare
per dire dei presenti definitivi.
Se uno esclude di poter venire,
a Pippo subito lo faccia sapere.
Aspettiamo tutti a Riva del Borgo;
con gli oltrepadani, saluti vi porgo.
                     


Poesia n. 17
28 settembre 2010

Bravo Pippo e bravo  Pietro Maddaluna
che di giornata non ne han fatto passare una
senza tormentare i carissimi ex cusmini
invitandoli a non disertare Brunelli Vini.
Come potete  vedere, c'è ancora posto
per gustare ravioli, brasato e cinghiale;
i vini poi non sono proprio niente male
ed è abbordabile anche tutto il costo.
Dispiace per il caro Lamberti Corrado
trattenuto da problemi di assistenza;
anche di Gemma Di Filippo saremo senza
perché in un volo dall'Africa non rado.
Su, dunque, vedete di darvi una mossa:
se no, da Pippo e Maddù altra percossa!

Non vi risparmio un'altra poesia,
che però, come vedete, non è mia!
Anche di  Michele e Debora, suvvia,
si è impadronita la poetica mania.


Hanno scritto Michele Ranieri e Debora:

Questo appuntamento ci tocca ahimè saltare,
ma certo al prossimo non potremo mancare.
perché, certamente, sarà da organizzare.



Poesia n. 18
9 ottobre 2010

Hanno aderito al pranzo di Borgo Priolo (Pavia)

1 Marinella Mirinino
2 Paolo Pulina
3 Pietro Maddaluna
4 Pippo Ripa
5 Franco Bonini
6 Carlo Di Alesio
7, 8 Francesco Manigrasso e Angelica
9 Gianbattista Giudici
10 Fabrizio Donazzi
11, 12 Antonio Latrecchina e Loredana
13, 14 Roberto Trapani e Luisella Guerra
15, 16 Nino Alloggio e Liliana
17 Edoardo Sanfilippo
18, 19 Gigi Ziliani e Laura
20, 21 Claudio Dadone e Ester
22 Nino Bosco
23 Daniele Mascanzoni
24 Aldo Castellano
25, 26 Gianluca Pulina e Giovanna

Questo sabato da Brunelli Vini
ancora una volta siamo stati vicini;
l'atmosfera è stata emozionante
specie per chi era principiante
di queste riunioni di ex cusmiani:
Titta Giudici, Gigi e Laura Ziliani,
Luisella Guerra, i coniugi Dadone,
Angelica Manigrasso e Mascanzoni.
Di tutto quello che c'era nel menù
adesso non resta proprio niente più.
Rimane  una conferma  di amicizia
dal gustoso, dolce sapore di liquirizia.
Conserviamolo fino al mese di maggio
(esempio: sabato sette o domenica otto)
del  2011, e comincino a farsi sotto,
ad alimentare tutto l'ingranaggio,
insomma  a lavorare con previdenza,
tutti quelli che han proposto Piacenza.
Fate girare questa comunicazione
a chi non figura tra i destinatari:
almeno a livello di informazione
tutti gli ex cusm  siano alla pari




Poesia n. 19
11 ottobre 2010

Grazie a Daniele Mascanzoni

Daniele Mascanzoni, nucleare ingegnere,
non dal cassetto ma da un suo forziere,
ha recuperato un reperto molto prezioso
che a noi ex cusmini era ormai ascoso.
Queste foto a colori di 40 anni fa
a forti emozioni danno subito il la:
teatro, mensa, bar e i diversi saloni
e naturalmente le camerette funzionali
ci ricordano i luoghi delle aspirazioni
che avevamo per raggiungere puri ideali.
Il ritrovarsi di questi ultimi anni
ha detto che è rimasto tra noi affetto
e il piacere di vedere i vecchi amici
e riparlare di quando hanno messo radici
le nostre predilezioni professionali.
È meritorio raccogliere documenti
di come eravamo in quei momenti;
seguiamo quindi l'esempio di Mascanzoni
e rispolveriamo gli antichi faldoni.
Il Blog di Pippo Ripa è sempre pronto
di tutto il ritrovamento a dare conto.



Poesia n. 20
Siamo gia' nove per pranzo del 18 dicembre 2010
al circolo sardo di Vimodrone

Adesioni al 30 ottobre 2010:
1) Paolo Pulina
2) Marinella Mirinino
3) Pietro Maddaluna
4) Pippo Ripa
5) Roberto Trapani
6) Michele Ranieri
7) Deborah
8) Fabrizio Donazzi
9) Aldo Castellano


Cari ex cusmini, in specie milanesi,
sapete perché scegliamo Vimodrone?
Perché fa bella rima con pensione!
Si pensiona nell'ultimo dei mesi
il nostro Pippo Ripa, gran lucano,
il quale vuole salutare, a Milano,
gli amici che immagina riconoscenti,
per dirla fuori da tutti i denti,
con chi ha riservato il privilegio
di un sito web agli ex del Collegio.
Intervenite, per questo, numerosi
e, cosa che non guasta, generosi!
Viva sempre Pippo Ripa, il comandante,
e, ora che sarà in pensione a Godiasco,
regalategli pure di vino un bel fiasco
ma anche un telelavoro poco stancante.
E' felice  certo chi in pensione casca
ma è meglio se ha un "aiutino" in tasca!






Poesia n. 21
19 dicembre 2010

Dopo Vimodrone, Circolo sardo "La Quercia"

Per mangiare il maialetto di Vimodrone
–  avendo dovuto dare forfait, con Dadone,
Ester, Antonio Latrecchina con Loredana
e, all'ultimo momento, essendoci una grana
per Michele e Debora Ranieri, per gli Ziliani,
per gli  innevati coniugi Bonini aulliani,
e problemi per Trapani e signora Alloggio –
si sono dovuti fare proprio estremo coraggio
Pippo Ripa, Piero Maddaluna e Albert Decarli
con Fabrizio Donazzi, e vedi di nominarli,
Aldo Castellano, Nino Alloggio e Sanfilippo
unitamente alla famiglia di Paolo e Marinella
con i dirigenti del circolo (compagnia bella!).
Pulina volentieri ha offerto il mangiare
agli amici che han sgomitato per comprare
il suo ultimo libro, "Su Ploaghe", paese natale.
La cricca "Amici miei" solo entrante la sera
ha posto termine a quel soffrire da galera;
per i non oltrepadani l'abitare vicino
ha evitato brutti incontri con il palloncino.
Piero Maddaluna, fido autista provetto,
a casa ha menato i Pulina e Pippo, suo protetto.
Per il primo appuntamento del prossimo anno
gli incaricati a Riva del Borgo sentire si faranno.
                                                      



Poesia n. 22
16 gennaio 2011

Quando Pulina e Alessio depredavano
la cucina di Maddaluna-Donazzi

Non dimentico i tempi milanesi della fame
in cui con Michele depredavamo il reame
di Luciana Donazzi sposata Maddaluna.
Piero ci diceva subito "Guardate la luna!",
ma poi, siccome è di una buona pasta,
quando Luciana diceva "Piero, basta!",
consentiva, e neanche poi a denti stretti,
che ci fossero serviti tanti, tanti spaghetti.
A parte gli scherzi, Luciana la piacentina
è sempre nei nostri cuori non per la cucina
ma per la generosità, gentilezza e simpatia
con cui ravvivava la nostra compagnia.
Piero fa bene a radunare le "disiecta membra"
(è un lavoro cui è portato, non vi sembra?)
degli ospiti di Via Milanese e di Via Bassini:
tutti gli siamo grati dei suoi sforzi certosini.

Il “prosastico” punto di vista di Maddaluna

Luciana faceva buon viso a cattiva sorte!
Mentre il marito era intento nella faticosa
accumulazione primitiva del capitale, le insidiose
cavallette rosse facevano man bassa della
sua dispensa, con forchetta e coltello,
in nome di un sistematico esproprio
proletario.





Poesia n. 23
28 aprile 2011

I formidabili goals Del Piero Maddaluna. Grazie!

L’ing. Piero Maddaluna da Salice Terme,
senza trascurare né Gigi né la sua cagna,
né dei market ogni promozionale campagna,
sulla tastiera mai è stato con le mani ferme:

inviare mail tutti i giorni gli è stato caro
per dimostrare di avercela messa tutta
per evitare ogni e qualsiasi figura brutta
nell’organizzare il pranzo a Rivergaro.

A lui dobbiamo essere riconoscenti
perché ha tirato le fila di collegamenti,
senza di lui improbabili e irrealizzabili:
i suoi “goals” sono proprio formidabili!

Di pazienza ne ha messa proprio tanta
per raccogliere l’adesione di sessanta
ex cusmini in tutt’Italia sparpagliati
da 40 anni non più tra loro collegati.

Se Piero Maddaluna agisce da sponda,
basta soltanto che uno  gli risponda
e immediatamente lo mette in contatto
con tutti gli ex CUSM del creato.

Piero ha fatto da vero trait d’union
per la riuscita della nostra riunion.
D’altra parte era giusto, ragazzi,
che, in memoria di Luciana Donazzi,
Maddaluna, nella a lei cara Piacenza,
dispiegasse tutta la sua potenza
di inesauribile facitor di combriccole:
anche quando pareva vessator di matricole.
                                          



Poesia n. 24

09 maggio 2011

Risposta al quadro a tinte fosche
dipinto da Piero Maddaluna

DAGLI ATRII MUSCOSI, DAI FORI CADENTI.

.....con cateteri, stampelle e padelle,
a tappe, forzate dalla prostata,
un esercito di arzilli cusmini
sciama sdentato e festoso .............


Può darsi che una volta eravamo mocciosi
ma oggi non siamo sicuramente cadenti;
a tal punto che rispondiamo numerosi
all'invito maddaluniano a usare i denti

per salumi misti, tortelli al burro e stinchi
di maiale (non di lombardi "manzoni"!);
può essere che qualcheduno arranchi,
ma avrà Pippo e Piero al sacrificio proni.




Altre poesie (Sarditudini)


24 dicembre 2010
Augurios pro s'annu nou

Un'ater' annu si ch'est andende,
frimmare ti deves tando unu pagu,
pro considerare ite t'est nende
su coro dai sas cursas imbreagu.

Chi tue sias rassu o guasi lanzu
ogni annu at battìdu in su bàntzigu
(ca sa vida non est unu romanzu)
pane, casu e calchi frutu ràntzigu.

Su tempu benidore: misteriu mannu!
Ma no podet mai s'ispera mancare
chi s'annu nou siat totu divessu

e chi nisciuna cosa andet a revessu.
A bois, amigos caros, cherzo augurare
Bonas Pascas de Nadale e Bon'annu!
                                   Paulu Pulina




Auguri per l'anno nuovo

Un altro anno se ne sta andando,
fermare ti devi quindi un poco,
per considerare cosa ti sta dicendo
il cuore  dalle corse ubriaco.

Che tu sia grasso o quasi magro
ogni anno ha portato nella culla
(perché la vita non è un romanzo)
pane, formaggio e qualche frutto amaro.

Il tempo futuro: mistero grande!
Ma non può mai la speranza mancare
che l'anno nuovo sia del tutto diverso

e che nessuna cosa vada a rovescio.
A voi, cari amici,  voglio augurare
Buon  Natale  e Buon Anno!




02 gennaio 2011
Gli emigrati solidali col movimento dei pastori sardi

Avevo scritto,  a fine agosto 2010, dopo le proteste del Movimento dei Pastori Sardi negli aeroporti dell'isola, questi versi solidali.

Gli emigrati si dichiaran solidali
col movimento dei pastori sardi:
chiedono sostegni fondamentali
che la loro attività salvaguardi.
Per le loro richieste sacrosante
niente santi in paradiso tipo Lega:
superi le quote latte giù pesante?
Paracadute “legale” Lega non nega!
In Sardegna guai a favorire l'export
del pecorino per gusto senza pari;
si preferisce praticare altro sport:
fare assist agli industriali caseari.
Chi son mai i pastori “protestanti”?
Vadano a “predicare” senza rompere.
Se vogliono sviluppo per tutti quanti,
vadano nel duty free a far compere!
I pastori non vogliono sentire ragione
e continueranno a dire le loro ragioni;
aspettano fatti concreti dalla Regione
che migliorino le loro condizioni.
Hanno il sostegno degli emigrati sardi
in quanto chiedono a Cagliari e a Bruxelles
interventi doverosi senza ritardi:
non pretendono biglietti per le Seychelles!

Vorrei riproporli, all'inizio del 2011, con l'aggiunta di altri versi dal titolo:

Come ragionano i pecoroni  romani che hanno paura dei pastori sardi

Ordine: Fermàteli a ogni costo a Civitavecchia,
non disturbate la Città che placida sonnecchia!
Vero, noi pecoroni romani i pastori li amiamo
ma per loro il lavoro che  suggerire vogliamo
non è quello di produrre il pecorino romano
e di riuscire a venderlo a un prezzo “umano”.
A noi andrebbe ben un bel pastore vivente
per abbellire i presepi della capitolina gente.
Certo è occupazione a tempo determinato:
che volete? È la logica ferrea del mercato!
Smontati i presepi, ogni pastore torni a casa,
ringrazi per la bella esperienza nuova evasa.
Di nuovo nell'isola, dicono che non c'è giustizia?
Semplice, i pastori abbandonino  la pastorizia.
Il pastore è sempre stato chiamato “errante”;
la via che gli indichiamo è: diventi emigrante!
                                                    

Gramsci è sardo (risposta a Michele Alessio)

Traggo da una  mail di Michele Alessio questa frase: “[...] Lo sa  Pulina che ho fra i miei pazienti (faccio il medico di famiglia) parecchi Gramisci o Gramsci che originano da Plataci, paesino di montagna sullo Jonio? Gramsci, dunque, è calabro-albanese, non sardo. Tie'!”. 

Per Michele Alessio grande è l'affetto
(a Milano con lui divisi stanza in Via Pacini);
solo per questo gli perdono lo scherzetto
di far credere che ignori le albanesi orìgini
del cognome Gramsci; non è oppugnabile
il fatto che Antonio è nato in Sardegna.
Michele per la sua colpa, anche se labile,
dovrebbe leggere, per punizione degna,
le centinaia di pagine che ho scritto
sul sardo che il fascismo ha imprigionato
ma non ha sicuramente poi sconfitto.

*
Milano, 19 maggio 2013,
11° raduno degli ex-cusmini

Provata  la cucina sarda e piacentina
Francesco Manigrasso e Làtrecchina
han trovato in Via Spartaco a Milano
                  un ristorante pugliese non fuori mano.                   
Per primo è arrivato il grande Maddù,
sveglio dalle sei del mattino suppergiù:
voleva controllare bene la situazione
e quindi non c’è tempo di far colazione
per Titta Giudici, Pulina e Marinella.
Al Moscara-Charlie Brown (oh, bella!)
stanno facendo ancora grandi pulizie
quando compare uno tutto càlvizie
che pare voglia arrogarsi  il diritto
di penetrare in cucina dritto dritto
per verificare stato di preparazione
di antipasti, prima e seconda razione.
Maddù teme che il Salento sia lento:
trattiene la sua irritazione a stento
e, per smaltire la rabbia accumulata,
propone una non breve sgambata.
Finalmente, giunta l’ora fatìdica,
Maddaluna, in men che non si dica,
davanti alla porta ben si posiziona
e brutalmente ogni arrivato arpiona:
egli si illude che ciascun ex-cusmino
ricordi il numero dato nell’elenchino!
Che fine han fatto (Maddù si dispera!)
le numerose e-mail mandate ogni sera?
Quando sotto la tavola mettono piede
Maddù capitàno per ultimo si siede
ma l’agitazione è sempre molto viva:
Maddaluna  a coordinare tutto arriva:
indica ai tanti fotografi autorizzati
i soggetti in piedi, seduti o “piegati”.
Quando Michele Sangirardi entra,
un corale applauso subito lo centra.
Cosa si dirà nelle varie tavolate ?
Più o meno: 45 anni fa, ricordate?
Nomi, cognomi, episodi speciali:
ognuno dice memorie personali.
Tre cognomi non scordiamo di farli:
Lamberti, Andretta e Albert Decarli:
amici apparsi nel corso della riunione. 
Poi, dopo l’ultima corale libagione
con cui si son svuotate le bottiglie,
si sono disperse le varie famiglie.
Quindi, finite le pratiche burocratiche,
Maddù ha esclamato: “Su le natiche!”
E, con fare da autoritario comandante,
ha  ordinato di lasciare il ristorante.
Quando nessuno era più intorno,
soddisfatto, prepara a casa il ritorno.
Da Milano verso Pavia e poi Oltrepò:
Maddaluna è allegro e loquace (ohibò)
e, mentre invita Pulina a raccontare,
pregusta il piacere di e-mail da mandare!
                                            Paolo Pulina



*
6 aprile 2014
Assago, Cascina Bazzana Superiore 

Questa volta ci siamo trovati da “Kico”
(Cascina Bazzana  Superiore di Assago)
grazie ad Antonio Latrecchina – lo dico –
e a Maddaluna che gli ha dato spago.
Piero, nella concitazione della giornata,
ha scordato a casa il prezioso cellulare:
non poteva ricevere nessuna telefonata:
hai voglia tu il suo numero di replicare!
In più, aumentando la sua pressione,
è diminuita quella delle care gomme
del suo caro, nuovissimo macchinone.
Titta, facendo, furbo, quattro somme,
diceva: accelera, lumaca Maddaluna,
se no, non arriviamo neanche all’una.
A Piero piace obbedire a un amico caro
ma soprattutto non vuole perdere, certo,
il rendez-vous al metrò con la Rossaro.
Tra i primi ad arrivare è Decarli Albert(o)
seguito a ruota da Fabrizio Donazzi,
Giovanni Pelle e Lamberti Corrado:
lui misura gli astri in cielo non di rado,
ma striscia contro un cordolo (e son cazzi!).
Latrecchina, aggredito da un ascesso,
cerca di coinvolgere Limardo dentista
ma egli,  con drone fatto da lui stesso,
insegue il giocattolino sulla pista.
Poi arrivano tutti e Maddù circoletta
i nomi nell’elenco: nessuno si permetta
di sfuggire al suo occhiuto controllo
e di evadere la conclusiva marca da bollo!
Ed ecco: fuori gli antipasti, fuori poi i primi,
fuori il secondo: è una lotta sul ring di Kico.
Tutto viene fatto fuori in men che non ti dico
anche da quelli con i fianchi non opimi!
Anche Michele Sangirardi, ultimo ad arrivare, 
si adegua al forte ritmo collettivo del masticare:
vuol essere pronto, appena finiti dolci e vini, 
a vendere “Lotta comunista” agli ex cusmini.
Sudato impegno per Maddù coordinatore:
riempire la borsa di soldi senza far errore!
È una parola: non si fida proprio di nessuno,
quindi conta e riconta i pezzi ad uno ad uno. 
Ultimati i conteggi, ecco la chitarra di Franco.
La sua bella canzone in ricordo di Pippo Ripa
ci emoziona ogni volta. I compagni di banco
-leggasi ex CUSM -  già giunti all’ultima ripa
non sono pochi  e tutti nella bella giornata
li abbiamo evocati per l’avversa fortuna.
Li ricorderemo anche in ogni prossima data
che ci vedrà insieme, consule Maddaluna.
                                               Paolo Pulina



*

A Bergamo la vittoria di Piero
domenica 19 ottobre 2014


Se tanto impegno di Piero
ha dato il felice risultato
che un bel plotone intero
(63) di ex CUSM è stato
presente in alta Bergamo;
un monumento si elèvi
come l’altare di Pergamo
(quel che a Berlino evvi)
al Maddaluna vincitore
che ha digitato le sue note,
insonne, ogni sera e notte.
Certo Baffo, buon “basista”,
ha dato il suo bell’apporto:
con  due funicolari in pista
messe a giusto conforto
della scelta di trasportarci
in un così elevato posto
ove consumare il pasto!
Uniti, l’uno e l’altro Virgilio,
volendo diventare santi,
menàronci a San Vigilio
dopo passi a piedi tanti!
(Donazzi e Làtrecchina,
con contatrice macchina:
sono 12 chilometri a piedi
e in più senza che ti siedi!)
Alla gran festa cùsmica
molti e graditi nuovi arrivi:
di tale folta massa amica
non posso dire i nominativi
di tutti; scelgo lo scrittore
Salvatore Carachino, autore
di due romanzi densi e belli:
in uno è descritto il collegio
che vide noi tutti giovincelli.
Carachino, di geni teatrali,
ha mostrato ai commensali
due rossi festoni a ventaglio
delle feste CUSM anticaglia!
Mi fermo. Parli Maddaluna.
Prossima puntata: sulla Luna?
                      Paolo Pulina


per il 25 dicembre 2014
 Bona Pasca de Nadale  
Bona Pasca de Nadale 2014 e Bon’Annu Nou

Unu primatu de sos italianos de oe

Su cumandamentu de no furare?
Narat Benigni: pro sos italianos:
calchi primatu li devet tocare!
Pro sos antigos giobertianos

baliat su primatu tzivile e morale;
oe una categoria non podet istare
chena partetzipare, che mannale,
a s’ingrassu, a una fura regulare.

Furant: sos politicos natzionales
e regionales; militares; impiegados;
non furant comente sos animales

cando dai su fàmine sunt leados!
Pius nd’ana, pius sun fenomenales
furadores, chena irgonza, biados!

Pro s’EXPO già si sun allenados;
e in su sport olimpicu de sa fura
sa medaglia de oro già est segura!

Bona Pasca de Nadale a Bois, zente pura,
e Bonu Annu Nou! A sos eroicos fantes
de sa “Brigata” naramus: sos fur-fantes

unu seculu poi ana ìnchidu, arrogantes,
 sa gherra: e tando “Avanti, Sa Fura!”:
 su primatu cheret mantesu cun cura!

Pàulu Pulina e Marinella

Buon Natale 2014 e Buon Anno 2015


Un primato degli italiani di oggi


Il comandamento di non rubare?
Dice Benigni: per gli italiani:
qualche primato gli deve toccare!
Per gli antichi giobertiani

valeva il primato civile e morale;
oggi una categoria non può stare
senza partecipare, come porco,
all’ingrasso, a un furto “regolare”.

Rubano: i politici nazionali
e regionali; militari; impiegati;
non rubano come gli animali

quando dalla fame sono presi!
Più ne hanno, più sono fenomenali
ladri, senza vergogna, beati!

Per l’EXPO già si sono allenati;
e nello sport olimpico del furto
la medaglia d’oro è già sicura!

Buon Natale a Voi, gente pura,
e Buon Anno Nuovo! Agli eroici fanti
della “Brigata” diciamo: i fur-fanti

un secolo dopo hanno vinto, arroganti,
la guerra: e allora “Avanti, Il Furto!”:
il primato va mantenuto con cura!

Paolo Pulina e Marinella