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Blog fondato da Giuseppe "Pippo" Ripa


dedicato a GIOVANNI ARDIZZONE


in memoria di Luciana Donazzi

scomparsa il 24 agosto 1997, gentile amica di tutti noi,

in memoria di

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novita'

Quale è la cosa più difficile di tutte? Quella che sembra la più facile: con gli occhi vedere ciò che davanti agli occhi si trova. (Goethe)

domenica 22 novembre 2020

CRONACHE
(archivio della bacheca)
2.92 



15 maggio 2021   .   Di Sabato
Il POST del sabato.     La corrispondenza 
     dal Giappone  del  nostro Giorgio Bertolotti.     
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La veglia funebre

 La veglia funebre secondo il rito buddista (denominata tsuya) è la prima parte della cerimonia di addio al defunto, che si conclude nel giorno successivo con la cremazione e il funerale (soushiki). Mi sono recato a questa cerimonia in quanto era venuto a mancare il cognato di mia moglie, famoso docente universitario di lettere.  Ancorché risieda in questo Paese da più di dieci anni, questa era la prima volta, e solo la curiosotà ha fatto sì che trovassi la voglia e il tempo per assistere a un evento che nel mio paese ho sempre cercato di evitare. Del resto è vano sperare, da queste parti, di venire a conoscenza delle cose senza farne esperienza diretta: caratteristica di tutte le persone è il non dare assolutamente spiegazioni. Infatti anche mia moglie, nonostante le molte domande sul come si dipanino veglia funebre e funerale, mi aveva dato solo risposte evasive: allora ho deciso di andarci. La veglia funebre buddista, oggigiorno, non si tiene quasi più nella dimora del defunto, ma in apposite strutture di cui la capitale, grande fornitrice di materie prime, abbonda. Quella che ho visto io era nel centro della metropoli, e dall’esterno poteva assomigliare a una clinica svizzera per malati di mente appartenenti a famiglie facoltose. Entrato da un grande cancello, v’era sulla destra un parco curatissimo con alberi secolari e sulla sinistra una costruzione, in stile moderno, composta da piano terra e primo piano. Al piano terra c’era un portico della stessa lunghezza del fabbricato,  provvisto di benedetti posacenere per chi avesse la voglia di dar due tiri, tra un pianto e un inchino. Dentro, parallelo al portico, un ampio corridoio che collega ben cinque camere ardenti, perché la cerimonia avviene spesso in contemporanea per ben cinque defunti, ma non si sa se per condividere il dolore o, più volgarmente, per far economie di scala. Quel giorno c’erano cinque morti, per cui nel portico e nel corridoio, mescolati, v’erano i parenti dei cinque, e la prima cosa difficile per me è stata il capire quali fossero i parenti del professore morto – alcuni dei quali avevo incontrato solo di sfuggita e che, quindi, non potevo riconoscere. Allora, temendo di essere scortese, mi inchinavo cerimoniosamente a destra e a manca, mentre mia moglie, tirandomi lievemente per la giacca, cercava di indicarmi le persone giuste a cui indirizzare l’inchino e poi mi sussurrava  la loro relazione col defunto. Poco dopo ogni congiunto di sesso maschile ( me compreso) ha ricevuto l’incarico di porgere a un parente all’uopo designato dalla famiglia del defunto, e che stava ritto dietro un tavolo all’ingresso della camera ardente, la busta contenente il denaro per il coniuge sopravvissuto, usanza alla quale non si può assolutamente derogare, ancorché si sia in condizioni di grave indigenza. Qui era forse più importante non sbagliare, ma per fortuna si era sotto la sorveglianza di cinque avvenenti ragazze, dipendenti del Centro e vestite all’occidentale, che indirizzavano i pochi  latori indecisi ( fra i quali c’ero io ) a fare le offerte al giusto tavolo. Terminate le consegne del denaro, le stesse provvedevano a invitare i presenti a salire al piano superiore, al quale si accede mediante un’ampia scala mobile, come quella di un grande e moderno centro commerciale. Lì vi è un corridoio più ampio, perché corrisponde allo spazio del corridoio e del portico sottostanti, dal quale si entra in cinque stanze che servono a ospitare i parenti in attesa della cerimonia, che scatta per tutti alla stessa ora. Sono entrato in questa stanza con la moglie, e ci siamo seduti ad uno dei tanti tavoli. Dopo pochi minuti due inservienti, altrettanto avvenenti, ci hanno servito il te. Sarebbe problematico sbagliare stanza, e ritrovarsi con i parenti di un altro morto, ma è difficile perchè le stanze superiori  corrispondono ordinatamente alle camere ardenti inferiori, e inoltre le inservienti fanno buona guardia, anche se non ho ancora capito come possano collegare senza fallo tutti parenti ai rispettivi morti. Ovviamente l’atmosfera era triste, e quando si è avvicinata la consorte del defunto, mia moglie non ha potuto trattenere le lacrime. Abbiamo così aspettato mestamente l’ora d’inizio. Dieci minuti prima, le cinque badanti sono salite e hanno avvertito tutti di scendere. Per mezzo di un’altra ampia scala mobile si ritorna al piano terra e quindi si entra nelle camere ardenti. Al fondo della camera vi è una costruzione lignea che riproduce la forma di un tempio buddista e che reca al centro una grande foto del morto. Davanti vi è un piccolo spazio vuoto, dove stanno i due bonzi (bosan) incaricati delle orazioni, delimitato da un banco su cui sono appoggiate due candele e quattro piccoli bracieri. Sulla destra, a fianco di questa specie di altare, vi sono le sedie per la famiglia. Sulla sinistra uno spazio per la badante. Poi, a partire dall’ingresso e fino all’altare, sulla destra le sedie per i parenti, e sulla sinistra quelle per gli amici e conoscenti.  Al centro uno spazio libero. Preso posto, all’ora convenuta è iniziata la cerimonia. I bonzi si sono inchinati per primo verso i posti degli amici, poi verso quelli dei parenti e infine verso quelli dei famigliari. Siccome in questo Paese l’ordine delle cose funziona al contrario rispetto all’Occidente, me lo ero spiegato così. Invece dopo ho saputo che il motivo era differente: si salutano prima gli amici perché si sono scomodati di più a venire, mentre è normale che vengano i parenti e assolutamente logico  che vengano i famigliari. I bonzi recitano le preghiere di rito in una maniera che potrei definire “semicantata”, intervallata da qualche squillo di campanello e battito di tamburo, ma le parole ascoltate, vuoi perché pronunciate in modo veloce e alterato, vuoi perché la liturgia usa termini della lingua classica, mi sono risultate incomprensibili.  Dopo queste prime preghiere inizia la parte toccante della cerimonia. Per primo si alza la moglie e si reca al centro della stanza davanti al tavolo con i bracieri. Si inchina verso gli amici e poi verso i parenti ( e ovviamente ad inchino si risponde con inchino pur stando seduti) e poi prende un’essenza aromatica (kyara, fatta con legno di aloe, che sta in un piattino a fianco del braciere ), la avvicina alla fronte, e quindi la mette sulla brace. Questo gesto può essere ripetuto sino a tre volte solo nel caso in cui partecipanti al rito non siano molti, altrimenti si andrebbe troppo per le lunghe. Poi, fatto un secondo inchino verso amici e parenti, torna al suo posto. Dopo di lei è il turno dei figli, poi quello dei parenti e infine degli amici, sempre osservando il medesimo cerimoniale. La badante avvenente provvede a invitare le persone quattro a quattro, essendo appunto quattro i bracieri. Durante tutta questa cerimonia un bonzo canta la preghiera accompagnandola col  battito del tamburo, con una velocità che aumenta progressivamente e che causa un aumento di pathos: infatti anch’io, che praticamente conoscevo a mala pena il defunto, ho provato una commozione che non mi sarei mai immaginata.  Alla fine il bonzo di grado più alto commemora il morto con poche e semplici parole e congeda gli astanti. Ordinatamente, sotto la sorveglianza della badante, escono prima gli amici, poi i parenti e infine i famigliari, ordine che deriva ancora dalla ragione prima esposta.  Ma la cosa non finiva lì: tutti venivano invitati a ritornare nelle stanze del piano superiore e sedersi ai tavoli. Io pensavo che ci fosse un’altra mezzora di lacrime, quando, improvvisamente, sbucano le inservienti con ogni ben di Dio: sashimi, sushi, tsukemono, bevande alcoliche, bibite e per finire dolciumi di ogni sorta. L’atmosfera cambia completamente: tra l’intrecciarsi dei discorsi e dei brindisi (kanpai) e il rarefarsi degli inchini, i volti si rischiarano, alcuni arrossiscono, su altri sbocciano sorrisi, e via via l’allegria aumenta fino al punto in cui una persona che entrasse in quel momento penserebbe di assistere ad una cerimonia di nozze.

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from  藤沢






15 maggio 2021   .   Il Ticino
Pubblicato ieri da Paolo sul settimanale "Il Ticino" 






13 maggio 2021   .    da Paolo
 ** TOTTUS  IN  PARI  **  

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8 maggio 2021   .   Di Sabato
Il POST del sabato.     La corrispondenza 
     dal Giappone  del  nostro Giorgio Bertolotti.     
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In attesa del morto

Da queste parti, le morti e i funerali sono un problema serio, non tanto per chi è morto, che giace in pace come da noi, quanto per chi è vivo, che vorrebbe darsi pace, ma qui non può o, perlomeno, la cosa risulta più complicata. Dopo lunga malattia, qualche mese fa è mancato il fratello di mia moglie. Come avevo già scritto in un altro racconto, avvengono due cerimonie : prima la veglia funebre e poi il funerale. Ma, trattandosi in questo caso di un parente molto stretto, prima della veglia funebre ci siamo radunati nella casa del defunto.  Da quello che mi era stato detto dalla moglie – che da queste parti non corrisponde mai all’esattezza – saremmo dovuti andare a dare l’ultimo saluto al morto, la cui salma, proveniente dall’ospedale, sarebbe stata trasportata nella sua dimora in attesa di essere poi ritrasportata nel luogo della veglia funebre.  Era stato stabilito che io, mia moglie e sua sorella,  saremmo dovuti arrivare dalla vedova per le due del meriggio, mentre la salma sarebbe dovuta pervenire dopo qualche decina di minuti, giusto il tempo per gli inchini previsti dal caso e per scambiare qualche parola di conforto con la vedova.  Arrivati, la casa presentava evidenti i segni di una trascuratezza lunga quanto lunga era stata la permanenza del malato in ospedale, trascuratezza alla quale si univano anche segni di recente povertà, come lampanine bruciate e non rinnovate, alcune fodere rattoppate alla meglio, e avanzi del misero pranzo della vedova.  Occorre sapere che da queste parti, ancorché il Paese goda la fama di essere opulento, restare in ospedale per diversi mesi costa un patrimonio.  Allora, seduti in una dimessa saletta, dopo i rituali e dopo aver accostato le labbra a una tazzina di té, si era in attesa della salma, per far posto alla quale era stata svuotata completamente la stanza più vicina all’ingresso dell’abitazione. A quel punto la vedova ci avverte che prima della salma sarebbe arrivata una dipendente dell’impresa che gestisce veglia e funerale, per stabilirne le modalità.  Infatti entra una ragazzina, molto fine e gentile, che indossa uno splendido tailleur nero. Dalla valigetta, anche questa nera, estrae tutti i dépliants necessari per illustrare i servizi e i relativi costi, nonche i moduli da compilare per il contratto. La vedova, mia moglie e l’altra sorella del defunto ascoltano attentamente, facendo le opportune osservazioni e i commenti del caso, ma io, che oltretutto non capisco alcune parole della terminologia mortuaria, non so proprio cosa fare se non attendere l’arrivo di questo benedetto morto, salutarlo e andarmene.  La ragazzina ci lascia dopo un’oretta, ma il morto ancor non arriva.  Io inizio a dover celare segni di malumore, in quanto non so cosa fare e dire alle tre donne, ma anche queste iniziano a dover celare il malumore per la salma che non arriva, nonostante il tempo passato. A un certo punto la vedova, sollecitata dagli sguardi interrogativi delle altre due, telefona all’impresa. Le rispondono di non preoccuparsi perché arriveranno senza fallo con la salma – almeno così ci riferisce riappesa la cornetta. Ma passa il tempo e il morto tarda ancora.  Seconda telefonata della vedova, che ascolto con attenzione pure io, incuriosito.  “ Mi scuso tantissimo per il disturbo che vi arreco, ma qui da me ci sono le sorelle di mio marito, e il marito italiano della minore, e fa caldo, e la vostra funzionaria è già uscita da un’ora, ma stiamo aspettando ancora la salma, che, come voi ben sapete e come era stato detto, sarebbe dovuta arrivare già da qualche ora....... insomma, vorrei sapere qualcosa.”  Riappesa per la seconda volta la cornetta, la vedova ci dice che l’impresa non trova una cassa della lunghezza del marito ( infatti era un uomo alto 195 cm ) per cui ci sarà da aspettare ancora........

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from  藤沢






8 maggio 2021   .   Il Ticino
Pubblicato ieri da Paolo sul settimanale 
"Il Ticino" qui riporto, scusandomi per la 
qualità dell'immagine jpg non eccelsa 
ma sufficiente per chi abbia l' occhio attento





1 maggio 2021   .   Di Sabato
Il POST del sabato.     La corrispondenza 
     dal Giappone  del  nostro Giorgio Bertolotti.     
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Problemi di sepoltura

Quando una persona di questo Paese vuol chiedere qualcosa a un’altra persona, la quale non goda di quella particolare intimità che esiste solo nei rapporti tra genitori e figli – e dalla quale sono quindi il più delle volte esclusi sia i rapporti coniugali, sia gli altri rapporti di parentela, sia quelli di amicizia – non la chiede mai direttamente, ma con giri di frasi che a poco a poco arrivano al punto finale, che contiene la domanda vera e propria.  In sostanza, graficamente, si potrebbe rappresentare questo processo con una spirale, dove il punto d’arrivo ( cioè l’oggetto della domanda ) è quello all’interno del disegno.  Stessa cosa avviene nella sintassi del periodo dove, ad esempio, viene prima la subordinata di secondo grado, poi quella di primo e infine la proposizione principale.   La domanda diretta, oltre che agli stretti famigliari, è però possibile anche nei confronti delle persone che sono assolutamente estranee.  Che nei rapporti tra genitori e figli e nei rapporti con le persone assolutamente estranee non si nutra alcun riserbo, alcuna timidezza o alcuna esitazione, si spiega facilmente: con i primi, per la grande famigliarità, con i secondi, per la sua totale assenza. Ora mia moglie, nativa di questo paese, aveva in mente una precisa domanda da rivolgermi, ma siccome il coniuge appartiene alla categoria che sta a mezzo delle due sopra citate, per arrivare al dunque ha fatto tanti giri a spirale, come adesso vedrete:  Moglie – Senti, come ti trovi qui?  Io – Abbastanza ben e. Moglie – Non ti manca niente dell’Italia?  Io – ( con aria pensosa ) Ma... non saprei....  Moglie – Per esempio, non ti manca la cucina italiana?  Io – ( con un poco di acquolina in bocca ) Veramente mi manca il salame, e poi mi mancano anche i formaggi: se penso alle mie tome piemontesi.......  Moglie – Quindi vorresti tornarci? Io – Questo no, ho detto solo che qui salame e formaggio me li sogno. Moglie – E quindi? Io – ( con leggera impazienza) E quindi cosa? Moglie – Non torni? Io – Ma insomma, si può sapere qual’è il problema?   Moglie – Ecco, vorrei sapere come programmare il futuro, solo questo. Io – Programmare in riferimento a cosa? Moglie – In riferimento alla tua permanenza o no in questo paese. Io – Ma io permango! Non ho mai detto di voler tornare in Italia. Moglie – Allora, visto che permani, è necessaria una tomba. Io – Una tomba? Moglie – Certo! Prima o poi non pensi che dovrai morire? Tutti gli uomini devono morire! C’era anche un famoso sillogismo che..... Io – Lo conosco il sillogismo, e vedo con piacere che è giunto sin qui, ma io non penso affatto di morire, almeno per il momento, quindi la tomba non mi serve.  Moglie – Però se la compriamo adesso c’è lo sconto!  Io – Lo sconto?  Moglie – Sì.  Mio fratello mi ha detto che se compriamo una tomba per due persone entro tre giorni ci fanno lo sconto del cinquanta per cento.  Cioè compriamo due tombe singole pagando il prezzo di una!  Non trovi che sia un affare? Io – Veramente una tomba non è mai un affare, comunque... vada per l’acquisto. E così abbiamo comprato le due tombe, l’una adiacente all’altra, per farci compagnia anche un domani.  A dir la verità il luogo è molto bello.  E’ una piccola valle tra due monti dalla quale si vede un’altra valle sottostante, e più larga, tutta coltivata a vigneto.  Sulla destra del terreno adibito a tombe c’è un piccolo ruscello, dal quale sale un dolce mormorio.  Sulla sinistra un bel bosco dove, secondo i monaci proprietari del terreno, ci sarebbero i “matsutake” che sono i funghi migliori delle montagne locali.   

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from  藤沢










16 aprile 2021   .  Covid
Da Fabrizio :    La Terza Ondata





16 aprile 2021   .    da Paolo

SEGUICI   !!
&

SABATO .. poi :    TERZA  di  Giorgio da   藤沢  





13 aprile 2021  .   Pergiorgio
A lui, da Paolo Pulina
Risposta a Giorgio Bertolotti

 

Come ben sa il nostro esimio Maddaluna, io tutti i giorni clicco sul link che collega a questo nostro Blog

https://ilcusmeil68.blogspot.com/

per essere informato sulle novità caricate dal nostro webmaster.

 

Ieri vi ho trovato due sorprese.

La prima: ho scoperto che avevo (ai tempi del CUSM) un sosia, Tonio Capalbi, che sinceramente non ricordo. Data in effetti la somiglianza fra noi due, e dato il fatto che ho visto me (?!?) fotografato tra amici, non mi è venuto il dubbio che non potessi essere io, insieme ad Anna, Felice, Michele. Comunque, diamo a Tonio quello che è di Tonio: se è in collegamento con il Blog o se lo informa  qualcuno che è in rapporto con lui, Tonio faccia avere a Maddaluna una foto di come è adesso, così vediamo l’evoluzione anche della sua chioma.

 

Didascalia aggiornata dal prode Maddù:

Da Felice Lacetera.   Qui con Anna Sarotti (come tutt'ora), 

più Tonio Capalbi (sosia di Paolo Pulina) e Michele Ranieri.  

Questa foto viene anche conservata nella rubrica  

"4. COME  eravamo" (banda sx del BLOG versione web)

 

La seconda sorpresa ha SUSHItato in me una forte emozione. Caro Giorgio Bertolotti, è vero, può darsi che tra noi due, ai bei tempi “ideologici” del CUSM, ci sia stato qualche scazzo, ma sinceramente non mi ricordo qualcosa di particolarmente grave. Sono contento per le parole fin troppo  gentili che mi scrivi.  Cosa posso dire? Ricambio affetto e amicizia. Anche con un po’ di invidia: in effetti, per quanto riguarda l’aspetto fisico, quam mutatus ab illo! io lo dico a me, mica a te, che sei rimasto sottile come una canna (magari hai SUSHItato anche  la stizza di Maddaluna, che ambisce – come si sa – a essere  “il miglior  fico-‘fuscello’- del bigoncio”) ma credo che tu come canna  (di deleddiana memoria) che ha resistito ai venti occidentali e orientali meriti le nostre congratulazioni.

Il quam mutatus ab illo! – me lo consentirai – sorprendentemente lo attribuisco a te che hai scritto quello che hai scritto – seduto sul divano culturale orientale –  sulla differenza di interpretazione e di considerazione che noi, seduti sul divano occidentale,  pensiamo e diciamo riguardo alla civiltà del Paese del Sol Levante. Fai bene a correggere, con cognizione di causa, la nostra (distorta e sopravvalutatrice ) visuale.

Ma, per me le sorprese non sono finite: fai riferimento a Gramsci, del quale sono studioso da decenni: soprattutto per la mia ricerca sulla ricezione dell’opera e del pensiero di Gramsci in Francia  ho avuto qualche lusinghiero apprezzamento non solo in Italia ma anche in Francia e in Inghilterra.  Non riesco a fotografarti i ripiani dei miei scaffali riempiti dalle edizioni delle opere di e su Gramsci: magari il nostro Maddaluna, stimolato da te,  potrebbe finalmente  leggere i quattro volumi dell’edizione critica (curata da Valentino Gerratana, Einaudi 1975) dei “Quaderni del carcere”. Nell’indice degli argomenti, come sai, non manca neanche il Giappone: vedi pagina 3200 con i rimandi alle pagine manoscritte dei “Quaderni”.

Maddaluna mi ha detto che in tutti questi anni in Giappone hai insegnato Italiano.  Gramsci, come sai, è uno degli  studiosi italiani più tradotti nel mondo, è tradotto anche in Giappone e non è certo un caso che lo scrittore Kenzaburō Ōe abbia dedicato il premio Nobel ricevuto nel 1994 proprio a Gramsci.

Conosco bene anche il romanzo “Silenzio” di Shūsaku Endō, da cui Scorsese ha tratto “Silence” perché, per un corso per l’Università della terza età di Pavia sui missionari coraggiosi, mi sono occupato anche della penetrazione dei gesuiti in Giappone. So de non gesuita  Giovanni Battista Sidotti

https://st.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-04-04/giappone-ritrovati-resti-dell-ultimo-missionario-italiano-sidotti-085519.shtml?uuid=ACSWuV0C=

e del gesuita sardo padre Giuseppe Pittau  (che ha ricevuto la più alta onorificenza dell’Impero giapponese con l’Ordine del Crisantemo per i suoi meriti nel campo della cultura):  https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/morto-padre-pittau-giappone-gesuita

Ma da emigrato dalla Sardegna devo citare non solo Pittau, ma anche i tanti studiosi giapponesi di Gramsci:

https://cpb-us-e1.wpmucdn.com/wordpressua.uark.edu/dist/5/192/files/2019/08/Giacche.Gramsci.pdf ; https://www.jstor.org/stable/26149547?seq=1

E’ stato pubblicato un vocabolario sardo-giapponese:   https://www.facebook.com/Shigeaki-Sugeta-Vocabolario-sardo-giapponese-1547762638786951/

Un gruppo di giovani giapponesi ha formato un coro “a tenore”, secondo la migliore tradizione sarda:

https://www.youtube.com/watch?v=fIKWPLjGx98&ab_channel=RedazioneCagliaripad

In Giappone opera un’associazione di emigrati sardi denominata “Isola”: isola.giappone@gmail.com

Nota. Curiosamente ieri sera, 12 aprile, La7 ha trasmesso il film “Black Rain - Pioggia sporca”, dove  le differenze culturali fra Giappone e civiltà USA sono esemplificate.

 

Caro Giorgio, io trasmetto questa mia risposta a Piero per il Blog: ma, per non tediare troppo gli altri, su queste questioni e curiosità interculturali possiamo anche rimanere in contatto direttamente noi due: il mio indirizzo di posta elettronica è paolo.pulina@gmail.com

 

Saluti da Paolo Pulina e da Marinella Mirinino

NdR

Scrive Paolo :

  io tutti i giorni clicco sul link che collega a questo nostro Blog "

Seguire l'esempio di Paolo è cosa buona e giusta. Le vostre visualizzazioni

ci permettono di restare in prima fila nel WEB !

Di essere subito rintracciabili dal vecchio e smarrito cusmino ivi in transito.







11 aprile 2021  .   Seconda :  in risposta a ..
Compatibilmente con le ragioni del periodo, le prossime 
corrispondenze di Giorgio avranno cadenza settimanale, 
con uscita il sabato.           Quello (sopra) il logo ..
ALBA DELL’ORIENTE

Caro Pulina e ti dico caro, ancorché non ci fosse mai stato un buon rapporto tra noi. La ragione era che io ovattavo con l’alcol complessi e problemi derivanti da una famiglia disgraziata, mentre tu eri una persona con la testa sul collo.  Premesso ciò, ora che son divenuto un po’ serio pur’io, ti posso assicurare che il tramonto dell’Occidente (intendendo ovviamente per Occidente solo la vecchia Europa) è ben lungi dal venire, nonostante quel che disse l’Oswaldino di Blankenburg, e ti spiego subito il perché. Il Giappone (per la Cina dirà Vito) ha una notevole letteratura (pensa che il primo romanzo psicologico della letteratura mondiale è stato scritto da una giapponesina ben mille anni fa), un teatro molto interessante e una mitologia che ricorda quella greco-romana. Ma, ahimè, non c’è stata la filosofia, e questo comporta che la gente è incapace di fare un qualsivoglia ragionamento teorico. Ne consegue che, quando deve prendere una decisione, non potendo ipotizzare i casi al limite, deve considerare la marea dei casi intermedi, per cui ci mette una vita. E, una volta presa, va avanti sino alla morte, perdendo le caratteristiche umane, per assumere quelle di un robot. Ora che vento vuoi che venga da un paese di robot ? Non che in Europa ora si sia messi bene : tutti sparano cazzate, i giudizi son dati senza pensare (a proposito : nelle scuole dovrebbero introdurre come materia di studio alcuni Quaderni di Gramsci (per insegnare come si giudica) ma c’è, seppur sepolta, la possibilità di un nuovo rinascimento (non certo quello che volevano fare quei due coglioni di Sgarbi e Tremonti!).         Bacioni, Giorgio

E avendogli io chiesto di Gramsci, in riferimento a Pulina cui risponde : 

Quanto a Gramsci io mi son letto l'edizione completa (4 volumi) dei Quaderni dal carcere (te la consiglio !)

from  藤沢 
(from  Fujisawa)





10 aprile 2021  .   La Prima dal Giappone 
Pubblico, come preannunciato, la prima corrispondenza
 di Giorgio dal Giappone (qui, dal nostro, firmata nel finale)
   - Come ragionano da queste parti -  

Come ragionano da queste parti

Di fronte alla stazione c’è un supermercato dove vendono un vinello giapponese leggero ma genuino. Da tre anni andavo a comperarlo, ma una cosa mi stupiva : siccome i minorenni non possono comprare alcolici, e il supermercato è vicino a una università, quando la commessa prezza una bottiglia di vino, dalla cassa automaticamente esce una voce che chiede la conferma della maggior età. Essendo la cosa automatica, la richiesta vien fatta non solo ai giovani, ma a tutti, e la conferma avviene toccando con la mano un cartello plastificato dove c’è scritto : maggiorenne. 

Ora, per tre anni io mi son adeguato, ma un giorno, che avevo già i coglioni girati e non avevo nessuna voglia di fare quel gesto insulso, ho detto alla commessa che mi richiedeva con insistenza di farlo:

“ Scusi, ma io sono settantenne, come lei può vedere, e da ben tre anni compero il vino qui due o tre volte alla settimana, e non credo di essere ringiovanito di cinquant’anni dall’altro ieri a oggi ! ”

“ Mi spiace, ma se lei non tocca il cartello non posso venderle la bottiglia : è una regola della direzione”.

“ Quindi un bimbo di dieci anni, per il solo fatto di toccare questo cartello, può comprarsi una bottiglia di vino?”

“ No, perchè si vede che è un bambino!”

“E allora se la beva lei e vada a fare in culo (quest’ultima frase in italiano, dal momento che non esiste una frase corrispondente in giapponese) !






10 aprile 2021  .   in VerSi
Così Paolo, che ringrazio. Ma il merito va a Giorgio. 

MaddaLUNA, il nostro SOLE veramente mai calante,
ha messo a segno due colpacci da autentico Maestro:
grazie a un Cusmino da anni nel Paese del Sol Levante,
cioè Giorgio Bertolotti, ha rintracciato Vito Lo Castro,
Cusmino trasferitosi in Cina,  nel Paese del Dragone.

Ad entrambi rivolgiamo una amichevole petizione:
dato per scontato il  “Tramonto dell’Occidente”,
descritto da Spengler, chiediamo ai due “asiatici”
di scrivere a quattro mani per noi “Alba dell’Oriente”,
facendo così felici tutti i sudditi MaddaLUNATICI.

Se il vento del futuro viene dall’Estremo Oriente,

e non abbiamo alcun motivo per non concordare,

Vito e Giorgio ci illuminino  convenientemente

su quali cambiamenti di vita ci dobbiamo aspettare,

a parte naturalmente il fatto che i primi programmi

saranno quelli di familiarizzare con i sinogrammi.

                                                            Paolo Pulina





8 aprile 2021  .   Giorgio (* * * *)
Dal Giappone, ove risiede da 19 anni, mi giunge.  Pubblico.
Cari cusmini, dal Paese del Sol Levante, ma dove, ahimè, 
ormai nulla più levasi, un caro abbraccio e una riflessione : 
nonostante tutto, cioè nonostante le meloni e i salvini, 
il Bel Paese è ancora il posto migliore.
Giorgio Bertolotti
( Per noi, fresche di scatto :  di Yoko ( 洋子さん )  il click )
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Ricordate il suo  "nome"  di battaglia ?  Quattro lettere :  **** .
_________  NdR  _________
Prossimamente, QUI, una sua corrispondenza dal Giappone. 





1 aprile 2021  .    Da Felice Lacetera
Da Felice Lacetera.   Qui con Anna Sarotti (come tutt'ora), 
più Tonio Capalbi (sosia di Paolo Pulina) e Michele Ranieri.  
Questa foto viene anche conservata nella rubrica  
"4. COME  eravamo" (banda sx del BLOG versione web)





1 aprile 2021  .    L' altro cugino
Roberto Buaron 
Dalla Libia, con Fichera.
Non ci sarebbe voluto James Bond per scoprire che
i due cugini (Roger Abravanel  e Roberto Buaron) 
avevano stili di vita diversi dal Nino Fichera, pur se 
tutti e tre "cacciati" (e provenienti) dalla Libia di 
Gheddafi.  Dei due cugini ho vivo il ricordo del 
loro arrivo in collegio scesi, con un carico di valigie, 
da un lussuoso Jaguarone tutto nero.
Di Nino ho perso traccia dalla Cambusa, regnante 
il Mario Pramaggiore.  Di Roger ho dato qui conto 
(sua conferenza al Ghislieri di Pavia) e nella rubrica 
a fianco (6. saranno RICCHI e/o FAMOSI).   Ora è la 
volta  Roberto Buaron.   Grazie a Guido Noè che, in 
WhatsApp.cusm chiacchierando di una comparsa
di Roger su la 7 (8 e1/2, Gruber), ne ha ricordato nome
più cognome e lo ha poi rintracciato in Google.
(Qui da Bloomberg, come del caso si conviene ... e, 
PS, si noti con due Mba :   1.Harvard BS    2.INSEAD)




1 aprile 2021   .    da Paolo
Con, per l' occasione, la sua poesia augurale.
 ** TOTTUS  IN  PARI  **  

 ** 





1 aprile 2021  .    Uovo delle mie brame
( con la speranza di presto vaccinar tutto lo nostro reame )







22 marzo 2021   .    La Provincia Pavese
Il 21 marzo,  su “La Provincia Pavese”, un bellissimo articolo di M. Grazia Piccaluga su Paolo Pulina e l'amico cantautore Antonio Carta

per la loro canzone Nuraghes e Monumentos de Pavia”:

La canzone :









16 marzo 2021   .    da Carlo Geri
Carlo sempre in pista.   Qui a Milano il 19 marzo,  Vedi






10 marzo 2021  
Corsera 
di ieri,
 segnalato da 
Mirella Zocchi.
Così 
abbiamo 
appreso 
che 
Annamaria   
ha subito 
seguito
Marcello
Annamaria De Pietro
*
Di Annamaria qui avevamo scritto, in data 30 ottobre 2020.
Vedi  cronache (da bacheca) 2.91.   Due giorni dopo aver dato 
notizia alla nostra comunità della morte di suo marito,
Marcello  Montedoro. 
*
Di Annamaria poetessa molto si è scritto e si scriverà. Qui suggerisco due link :
*
Altre le trovi in Google.      Così i suoi Libri di Poesie.
*

L’affaccendata

Più volte al giorno la morte
esce di casa, e si stanca
battendo a tutte le porte,
           cercando un nome che manca              
               (A.D.P)



9 marzo 2021   .    Corrado
In ricordo di Corrado Lamberti   (Repubblica di oggi).  
Segnalazione Bruno Paba, tecnologia Corrado Caselunghe. 






8 marzo 2021
Marinella Mirinino     e    Julia Pulina-Trianni
a tutte  le donne,  dalle nonne  alle nipotine
per le bisnonne ci prendiamo ancora un po' di tempo 
NdR
Aggiungo, per la ricorrenza ed a opportuno completamento, il
  suggerimento (a noi tutti) del "fotografo" già qui sopra all'opra.  
Colgo l' occasione della Festa delle Donne per informare 
che il recentissimo romanzo di Martina Merletti "Ciò che nel 
silenzio non tace" (Einaudi) racconta una storia che riporta 
alla ribalta una delle tante vicende umanitarie di cui è stata 
protagonista Suor Giuseppina Demuro, una religiosa sarda 
(nativa di Lanusei), figlia della Carità Vincenziana, che 
salvò antifascisti, ebrei e partigiani rinchiusi nel carcere 
“Le Nuove" di Torino.                             (Paolo Pulina)



5 marzo 2021   .  Covid
Da Fabrizio :   EVOLUZIONE DELL' EPIDEMIA





Adele
Non è più con noi Adele Tonini. Una donna che ha lasciato un segno.
Largo cordoglio a Parma ove era andata ad abitare, lasciato il cusm.  
 1 (video)
2 (video)
3 (video)
4
*
" .. nell'atmosfera e negli 
ideali del  68 .. "
Ciao Adele.  Un abbraccio grande.  A presto.





4 febbraio 2021   .   Segni e tracce
Paolo su   "la Provincia Pavese",   a proposito di






3 febbraio 2021   .   Lumbard emusiun
Da Flavia Molinari (Carnevali ai tempi del cusm).
 Segui i consigli della nostra Flavia 
"ARTE e ARTI"







24 gennaio 2021   .   Senatusque
Fabio Lunelli         SENATORE 
SE  NATO  RE 
ci vuol altro che 
un conte per TE
(Apri .. e vai  " all' INTERVISTA "  del nostro Fabio) 









24 gennaio 2021   .  Enrico
Da Gianmarco Sabbadini, in ricordo di Enrico,
suo amico e collega prematuramente mancato. 
Gianmarco, lauree in chimica e matematica, da 
colleghi e studenti (ed ora anche da tutti noi) 
conosciuto come "il Sabba".
    
Caro Pietro ti invio questa poesia, la prima da me composta, 
per un carissimo amico, non cusmino, stimatissimo docente  
di lettere, poeta e fine traduttore di poeti latini.
 
                                    All' amico 

                            Aleggiano limpidi
                            sulla dura e fertile zolla
                            i versi leggiadri.
                            Invano il tempo
                            cerca di obliarli,
                            ma sono pregni
                            di sogni indelebili.
                            Il seme germoglia
                            nell'apparente aridità
                            imbevuto di vivace saggezza.
                            Tu l'hai curato, protetto
                            e donato
                            al nostro animo assetato.




24 gennaio 2021   .  Covid
Da Fabrizio :   SECONDA ONDATA, 23 gennaio 
                         





19 gennaio 2021   .  in Diretta
Paolo Pulina intervista Renata Asquer 
sul suo libro "Frontiere. Racconti di confine"






9 gennaio 2021   .   il Maestro a Chengdu
Il nostro nuovo corrispondente dal Giappone mi segnala
 di aver dal web pescato recenti felici notizie del nostro
Vito Lo Castro
già (ri)conosciuto da noi come "il Maestro".    Bello è
scoprire che dopo 55 anni i suoi piaceri non son mutati.
Qui sotto, a Chengdu, Cina.
Da  "redazione ANSA (News)" del 30 aprile 2020 :
"...  Lo Castro, 72 anni, che ama fare amicizie, e che arrivò in Cina negli anni Novanta, quando era impiegato in un'azienda italiana di telecomunicazioni. Stabilitosi a Chengdu dopo la pensione, in città fondò il suo wine club, che funge anche da ponte per molte attività di scambio culturale internazionale.  ..."
Clicca il link a seguire, vedrai Vito in foto ed in filmati. 
Per i video metti la modalità schermo intero, per avere 
una miglior visione.  Aperto il link, in alto a destra, vedi 
una finestra (scrivi), digita "Vito Lo Castro" quindi
 (cerca) : vi troverai altro ancora .    Buona visione.






9 gennaio 2021   .   da Una Stanza alle Ville
Notizie da Bruno Cordani.  Passa la più parte del tempo
in Istria, ove realizza villacce per ex proletari.     I suoi
interessi accademici lasciavano presagire (forse) questo
suo percorso professionale (si veda il suo libro).   
IMMOBILIARISTA sin da allora.
Facendo carriera si ampliano i propri interessi, ci si 
ingrandisce, si passa dal b/n ai colori e dalla stanza alla 
villa. Fatta questa premessa, passo ai link che ti danno
modo (i primi due) di visualizzare le attuali sue opere :
1
2
(il terzo) per acquistare un suo libro (meglio quello in italiano)
3  
NdR.
  Ove tu voglia poi affittare settimanalmente una villa per 
le tue vacanze estive, chiedimi l' indirizzo mail di Bruno, in 
modo da metterti in contatto direttamente con il costruttore 
e proprietario (lui) evitando intermediazioni e relativi costi.




  LA  NOVITA' ...  




 ** 




5 gennaio 2021   .   AIFA
Carlo, nostro ingegnere volontario medico ci popone questo 
documento che fa chiarezza su molti punti.    Buona lettura



4 gennaio 2021   .   Auguri da
Auguri dal nostro ingegnere & volontario medico, Carlo Geri. 
Allego la sua mail (e il secondo link da aprire,  .. vedi NdR)
BUON ANNO !
Come prima cosa, il 2021 mi offre, in Rete, il biglietto di una lotteria, 7€ da usare al Casinò, degli articoli ortopedici, un fabbro per i lavori di casa, una certa Esmeralda per la magia sacra, anche una certa Evelina per cose che non si dicono....e corsi di recupero per gli anni persi....Quest'ultimi non li considero proprio, a meno che non si parli di metempsicosi !
Sono troppi gli anni da recuperare !
Ma la cosa più significativa è il sottostante link che, 2do me, è foriero della I 5.0 o di Big Brother, in quanto ieri, in una mail, si era parlato di una  ripresa del progetto "braccialetti salvavita", ed oggi mi si offre:
Buon anno,  carlo

NdR
Il riferimento è al suo articolo sul progetto " braccialetti salvavita ",
progetto che da lungo tempo lo vede impegnato.



NdR
      I documenti che, per essere pubblicati, sono stati trasformati 
in formato JPG (e successivamente alleggeriti, come sempre 
devo fare per ogni immagine) hanno una  cattiva  definizione 
che non ne aiuta la lettura.   Me ne scuso e chiedo uno sforzo 
agli OCCHI tuoi, che peraltro so  ben usi  a scrutar  l' arcano.



2 gennaio 2021   .   Science

Oggi pubblico l'ultimo lavoro del nostro

dr. Fabrizio Donazzi  su metodologie scientifiche e su

gli andamenti dei dati epidemiologici Covid 19 in Italia.





 2021 
UN ANNO  PARTICOLARE,
 con un
 passato  (superato di fortuna)
 ed un 
 presente  (progetto di futuro)
 
******
20 21

un inizio di
progressione
che ci indica 
FUTURO 
e SPERANZA
22232425...
VOLTI 
al FUTURO
*
il quaranta non ci fermerà,
usi a doppiare  (in barca)
e a raddoppiare (a poker) 
   ________

Per scaramanzia
(ripeto,  s o l o
per scaramanzia)  
ti do anche una 
DECLINAZIONE
pessimistica :

 2021 
UN  ANNO  DI  MERDA
COME  IL   PRECEDENTE,
LO SCANDISCE   IL  NOME.
UNO  E  DOPPIO  :       UN 
VENTIVENTUNO  DI  MERDA
.
ndr :  scusa il linguaggio, 
quanno  ce  vo,  ce  vo  !

un  ventiVENTUNO  di mèrda ?
N O O O O O O O O O  ... 
(non ci bastava  il  VENTI ?)
______________________________________________
A T T E N Z I O N E
CON TALE CARATTERISTICA CE 
 N' È UNO SOLO DI ANNO IN  
UN SECOLO E IN OGNI SECOLO,
             PER TUTTI I SECOLI DEI SECOLI.            
COSI'  SIA.
( intendo : UNO e DOPPIO, sequenziale )
( di cacca : qui lascio a te il far lo conto )
_____________________________



+
 31,12.2020. 
  Si chiude un anno che ci ha portato via  Corrado,  Gianni,  Marcello  




 * 
 in chiusura di questo duemilaventi

uniamo  le   nostre   forze,    volti    al   futuro 
.. 
...
      BENVENUTO                                                            
    2 0 2 1





28 dicembre 2020   .  da Paolo
  AUGURI PER IL NUOVO ANNO  
 * * TOTTUS  IN  PARI  ** 
 ** 



26 dicembre 2020   .   AmarCord
Oggi, a Santo Stefano, hai tutto il tempo di spigolare in
.  come eravamo (le foto)
.  eravamo tutti belli
.  pensieri e rimembranze
Aprendo gli archivi sulla colonna sinistra del BLOG
(versione web) troverai gran parte delle foto del 
periodo,   regnante   D'Intino l'Aquilano       







Diciamo oltre due terzi del materiale fotografico. 

Per lo resto dovrai spupazzarti tutti li restanti 

archivi.     Buona visione !   

  

 


24 dicembre 2020   .   Meno libbre più libri 
Ieri visita augurale a Marinella Mirinino e Paolo Pulina.
Paolo sta mettendo ordine tra i suoi giornali, come testimoniano
le foto. I dieci chili che ha perso però non derivano da questo 
suo lavoro da archivista. Marinella, complice il virus, lo obbliga a 
lunghe e salutari passeggiate a piedi.  Il Poncho Burberry di Paolo, 
se nasconde il minor peso del Nostro, rimarca che il  Suo spirito 
rivoluzionario non si è affatto affievolito. Sulle orme di Pancho e dei 
rivoluzionari messicani, contro tutti gli imperialismi.  IN  MARCIA.
Vabbè : passeggiata,  ... e tempo permettendo.
 
PS.  Auguri a tutti gli amici 
del  BLOG da Marinella e Paolo.
( Attenzione, nelle 2 prime foto : 
son due mani, non due polipi sardi )




22 dicembre 2020   .  da a-Sport
    Qui è roba seria :  da Serie a, ragazzi !
A dx: Alberto Giussani,   a sx: Guido Noè.
Oggi,  Golf Club Monticello (Co).  More solito, dacché
l' allenamento  qui  NON ha limitazione alcuna (dpcm).
"a prima categoria"  :  qui   no val  l' epidemia
Caro Peppi (il Morello),  "codesti"  sono i Goggia 
del  Manto Verde.  Bianche solo le lor scarpe.
Niente Speranza con "il rosso". Qui si fan rotear "le mazze".
A viso scoperto !  E ...  me ne frego !
Historia magistra vitae,  millenovecentoventidue docet. 
Non occorre interpellar il Paolo Macry per decretar "questo 
nostro" l' anno più NERO negli ultimi settantacinque, certo.
Poi "i nostri" son d' asport : per li campi americani del 
Ronàld ( equivalenti, nel tennis, ai francesi del Rolànd ). 
(NdR. Si notino i cappelli : scambiatisi ? per cortesia forse)   
Ciao Alberto !   Ciao Guido !  





21 dicembre 2020   .  da Paolo
 * * TOTTUS  IN  PARI  ** 




20 dicembre 2020   .  NdR
Ultima USCITA.       The  END
Non andare in fine BACHECA, questa volta.
Quello titolato "Giulietta" era l' ultimo capitolo. 
(Professor De Santis - Salvatore Carachino)



19 dicembre 2020   .    AuGuRi
Da  Fabio Lunelli  (con famiglia) 
a mezzo PT, secondo sua tradizione
( .. di cui,  particolare con zoom )
.. al blog




________MA_______
anche   auguri a Fabio,   che oggi compie gli anni  
 ( .. dal blog ! )




18 dicembre 2020   .  da Paolo
   * * TOTTUS  IN  PARI  **   



18 dicembre 2020   .   Idroscalo
Di Giacomo Zerilli.         Idroscalo 14 dicembre





13 dicembre 2020   .  Repubblica
Riporto la recensione del libro "l' inganno di Pilato"
(Domenico Seminerio),vedi post del 28 novembre.



13 dicembre 2020  .  da Paolo

               Le immagini della nebbia presenti in diverse poesie 

               di Giorgio Caproni sono un ricordo dell’anno in cui

                     fu maestro elementare a Casorate Primo (PV)

( "il Ticino" settimanale della Diocesi di Pavia)

Di questi tempi a Pavia e in provincia si è rifatta viva la nebbia 

intensa che negli anni passati sembrava avesse abbandonato i 

nostri territori. Questo suggestivo fenomeno meteorologico non

 ha mai lasciato indifferenti i poeti. Sicuramente il primo che 

viene in mente è Giosuè Carducci, che, nei primi versi della 

notissima “San Martino”,

 «La nebbia a gl’irti colli / piovigginando sale», la cita in senso

 descrittivo come segno distintivo di una stagione. Giovanni 

Pascoli, invece, alla nebbia personificata chiede di rendere 

invisibili le cose lontane, di nascondere «quello ch’è morto» 

e di permettergli così di vedere soltanto ciò che è vicino e che

 lo rasserena: «Nascondi le cose lontane, / tu nebbia impalpabile

 e scialba, / …  Nascondi le cose lontane, / nascondimi quello 

ch’è morto! / Ch’io veda soltanto la siepe / dell’orto, / la mura 

ch’ ha piene le crepe / di valerïane».

La nebbia in funzione metaforica di “confusione” che non solo

 avvolge ma addirittura “occupa” la  testa del poeta (in un tempo 

antecedente alla conoscenza della amata Rina) ricorre anche 

nella breve poesia  “Nebbia” di Giorgio Caproni, che gli è stata

 ispirata dal paesaggio della provincia di Pavia, in un momento

 non proprio felice in cui ha insegnato come maestro elementare

 a Casorate Primo: «Partivo sempre in mattine / nebbiose (con

 vaporose / e lunghe locomotive nere), / e mi mettevo a sedere

 / – nel fumo della stazione – / d’angolo, in un vagone. // 

Partivo nell’ora albina / e umida, quando la brina / copriva 

ancora i binari / a lutto, e straordinari / suonavano gli ululati /

degli altri treni, bagnati. // Partivo senza capire / dove mai 

andassi a finire. / Avevo nel capo nebbia; / nel cuore – verde

 – una Trebbia. / Il tempo era di prima / che avessi conosciuto

 Rina».



Traiamo alcune brevissime notizie dalla accurata cronologia 

approntata da Adele Dei per il volume dei Meridiani Mondadori 

“L’opera in versi” che raccoglie tutte le poesie di Giorgio 

Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990). 

A ventitré anni, nel 1935, Caproni prende il diploma magistrale.

 Alla fine dell’anno comincia ad insegnare a Loco di Rovegno

 (Genova), in Val Trebbia. Ai primi di marzo 1936, poco prima

 delle nozze, muore di setticemia la fidanzata Olga Franzoni 

che lo aveva raggiunto con la madre a Rovegno. Nel 1937 a 

Loco il poeta conosce la figura femminile che lo accompagnerà

 per tutto il resto della vita: Rosa (Rina) Rettagliata. Nello

  stesso anno dà tre concorsi per la scuola elementare

 (a Pavia, a Torino e a Roma), e viene mandato  dall’autunno

come maestro  a Casorate Primo. Nel novembre 1938 si 

trasferisce definitivamente a Roma, dove aveva vinto il 

concorso per un posto di maestro di prima categoria.

Da una intervista rilasciata dal poeta a Enzo Fabiani e 

pubblicata nel settimanale “Gente” il 3 aprile 1981 

(interamente ripresa nel volume “Il mondo ha bisogno 

dei poeti”, che riunisce di Giorgio  Caproni “Interviste 

e autocommenti 1948-1990”, a cura di Melissa Rota, 

Firenze University Press, 2014), ecco la certificazione 

che i frequenti riferimenti alla nebbia  nelle poesie di 

Caproni sono influenzati dall’anno di  permanenza in 

provincia di Pavia: «Nel 1937, siccome avevo vinto 

come maestro tre concorsi, fui mandato a Casorate 

Primo, vicino a Pavia (e questo spiega perché nella 

mia poesia parlo spesso di nebbia»).

            Paolo Pulina



13 dicembre 2020  .  l' Ombelico di Venere

Turtlén

Gianbattista Giudici (il Titta) ieri su WhatsApp ci ha servito

le immagini che poi seguono. Preparativo per le festività, 

secondo la migliore tradizione, istorie et Saperi. 

Una (istoria) porto, tratta dalla Letteratura Grande 

e buona, nostra :  di Boccaccio, et nome  basta ..

Nel terzo racconto dell’ottava giornata del 
Decameron 
protagonisti (tra essi  Calandrino), cercando   l' e l i t r o p i a, 
arrivano nel Paese di Bengodi dove 
stavan genti che niuna cosa facean che far maccheroni,
raviuoli e cuocerli in brodo di capponi.

Visto ? frutto di Cultura Alta, nella specie di

CULTURA   (te lo sillabo  CUL  IN  ARIA.  

( van serbati nel freezèr, con gelo molto )

 ( che, pronti  ognun lo Sfintèr suo,   Pfizèr di San Lorenzo*  li tutti salverà )

Ma torniamo al Titta o meglio a Magda, dacché il

     Nostro ha fatto andar sol lo dito, e per li scatti TRE.   

UNO  

Magda.   All' opre femminili intenta

DUE

zumata agenzia controllo : il TOP = 100 % occhio & palato
TRE

( in tutto son 1500  turtlén :  fan TREDICI  platò  inscì ! )
Siano aperte le vaccinazioni !   Aggratis !
Ce n'è per tutti, s'inizi con la M (cognome)
QUESTO   L' A U S P I C I O   NOSTRO
(* San Lorenzo (a Mare) è sede della Maison del Titta)
( The  LiON )





11 dicembre 2020   .  questo E' un Capo ! 
Nella foto qui sopra
il "Capo" dell' Agenzia delle Entrate. Colui che deve pensarecome 
tassarci.  L' altro Ieri a 8 e 1/2, sulla 7. Sembra essere molto giovane 
(un ragazzino) ma decisamente con MOLTE idee su cosa fare.
La capacità, è evidente, non gli manca di certo !! 





11 dicembre 2020   . il nostro Conte
Un altro intervento del nostro Agostino Conte. 
E' di otto anni fa.     Quando apri la scheda, metti a 
schermo intero e abbi qualche secondo di pazienza. 
Ti ricordo gli altri due post sul nostro Conte, pubblicati il 14 e
 il 16 novembre.    Li trovi cliccando "2.91 cronache (da bacheca)",
  nella colonna sx del  BLOG  (versione web)



9 dicembre 2020   .  Che Fare
Oggi in bacheca è tornato il Ghislieri,  per DUE notizie. 
La PRIMA 
perché è stato il Collegio Universitario della 
ministra Elena Bonetti (oggi in cronaca). 
La SECONDA 
perché domani (alle 18)  vi si terrà una conferenza che ti 
deve certo interessare, visto le decisioni pressanti ed epocali 
che ogni giorno, tutti i giorni, TU sei costretto a prendere.




9 dicembre 2020   .  Luciana Percovich
Oggi, ti do notizia della nostra  Luciana Percovich, 
secondo Wikipedia.      La foto di apertura, ripresa dal Blog 
" 4. COME eravamo (le FOTO) ", è del 1973 (zona Navigli).  
La versione capelli argento, qui sotto, è tratta da Wikipedia.
(clicca il  link) 
NdR. Non sono sicuro che quanto sopra non sia stato 
già pubblicato.  Controllerò nell' achivio della bacheca.
Per intanto repetita iuvant, .. ad una certa età poi ..
E comunque, in ogni caso, difficilissimo fosse identico. 
Fino al marzo 2020 i nostri incontri (due all' anno) 
mi davano spunto e carburante. Ora il piatto piange.
Aspettando un rilancio da qualcuno dei lettori 
qui di passaggio, la parola d' ordine è :  Sperém !



9 dicembre 2020  .   LuminArie
Iniziamo con Piazza Margherita, a Caserta






dicembre 2020  .  da Paolo
Ricordo di John Lennon con "Imagine" tradotta in 
sardo da Paolo Pulina e cantata da Antonio Carta





5 dicembre 2020  .   La Buona Novella
Una buona notizia per tutti gli amici del CUSM (e non solo)
           PS.   Ove non trattasi di omonimia, ma di stretta parentela.       
  (Sempre che il tempo sia galantuomo e scusi il ritardo.    
Works in progress :  indagherò in WhatsApp-cugini ; il 
fratello minore (jr) di mio padre aveva nome Antonio Maddaluna) 

             


5 dicembre 2020  .  L' Atalanta ..
Oggi però non parliamo nè di calcio nè 
 di altre squadre (Campionato e Chanpion).
Parliamo della nostra  Giampiera Arrigoni. 
Vi ricordo la sua partecipazione al nostro nono incontro
(Cinisello, insuperato e insuperabile aimè) ed 
all' undicesimo (Milano).              Clicca il link :
https://www.lafeltrinelli.it/libri/giampiera-arrigoni/850562
Poi fatti un   r i p a s s o   aprendo qualche scheda 
sulla colonna sinistra del BLOG  (versione web !).
Pure questo Ripasso ha un buon sapore, anche (pari pari) a motivo 
del passar del tempo (invecchiamento); ma (lui) ti fa bene al fegato 
e, più ci dai dentro,  meglio ti fa  (in specie di questi grami tempi).
Poi (è il TOP, credimi) puoi farti il ripasso con accanto il Ripasso
e un calice adeguato alle  bisogna.   
Più Ripassi meglio E'  :  qui ne son TRE.



5 dicembre 2020  .   Un Ciao !
A tutti, dal nostro Fabio Lunelli. (WhatsApp cusm)

            

 __________________________NdR____________________________

per i post precedenti vedi ARGOMENTI :  cronache (da bacheca)

BLOG versione web  -  la colonna di sinistra

______________________*______________________

Ti ricordo che il BLOG (questo) è stato costruito da 

Pippo Ripa (nickname : Staffora).   Sue tutte le 

pubblicazioni fino alla morte (24 maggio 2012).      

Ho raccolto la sua eredità ma sono tecnicamente 

inesperto (contrariamente a lui) in questo campo.  

Ultima cosa : Luciana Donazzi, cara amica di Pippo, 

è mia moglie.          Pietro Maddaluna 

pietro.maddaluna@gmail.com