scomparsa il 24 agosto 1997, gentile amica di tutti noi,
in memoria di
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novita'
domenica 17 aprile 2016
CRONACHE (archiviodellabacheca)
2.2
25 gennaio 2017. da Salvatore Carachino
Salvatore, che sarà con noi il nove di aprile (accompagnato da
sua cugina Fernanda Distante), mi invia e volentieri io pubblico ..
S. Carachino.
Una lanterna aggiunta - Ritorno in accademia
Ed. QuiEdit Verona 2016 - Amazon Carachino Libri
Salvatore Carachino pubblica in composizione unitaria un romanzo Una lanterna aggiunta indicato opera drammatica e una commedia satirica,Ritorno in accademia, che riprende alcuni dei temi della parte narrativa, ma su un registro diverso.
Soti Pasina è il direttore della biblioteca civica in un paese della bassa costa adriatica. Egli ha riportato da un viaggio in India con la figlia Sofia e l'amica di lei, Claudia Valletta, una mole di fotografie del grande raduno religioso del Kumbh Mela (2013). Il padre francescano Alfonso Aloisio, colpito dalle immagini di questa singolare manifestazione di fede, propone una selezione da proiettare nell'auditorio della parrocchia. Le sedute di lavoro si tengono in una sala di un circolo letterario di cui Pasina è socio. È spesso presente un altro socio, l'amico professore Marzio Valletta, padre di Claudia, spinto da forte curiosità per quella che è stata l'avventura della figlia. Le giovani sono saltuariamente presenti a commentare il grande evento religioso indù, meta centrale nel loro viaggio da Agra a Kajuraho, da Allahabad a Varanasi ai luoghi di illuminazione del Budda. L'esperienza è stata grandiosa e indimenticabile.
Di fronte al frate stanno due atei convinti, mentre le due giovani, laureate con lavori precari e con problemi di tipo sentimentale, sembrano tendere verso un ritorno alla chiesa e alle pratiche religiose che da adolescenti avevano abbandonato. Nelle foto compare inoltre una compagna di viaggio, una signora, Gaia, le cui immagini lasciano intuire una storia d'amore vissuta da Pasina nel fantasmagorico mondo indiano, una fascinazione avviata in un gioco di scatti fotografici. Il lavoro tecnico di selezione e ritocco si dimostra un semplice evento tangenziale ai dialoghi che si sviluppano alla visione delle foto e al racconto dei viaggiatori.
A margine dei commenti sul significato del grande assembramento di pellegrini i tre uomini hanno l'occasione di confrontarsi su grandi temi esistenziali e a dare ragione delle proprie scelte di vita. Tra loro è mantenuto un alto livello di cordialità. I momenti forti di scontro di idee sono sempre contemperati da garbo e ironia. Nel circolo letterario e in altri luoghi interessati alla vicenda emergono tre narrazioni: la narrazione di Pasina; la narrazione di frate Alfonso; la narrazione mitologica indiana riportata da turisti, sia pure non digiuni di storia di quel paese.
Pasina è un impiegato dello stato. Se una narrazione è aspetto, immagine, espressione di una comunità, lui in quell'ufficio pubblico, ottenuto per concorso, si sente membro di una comunità le cui norme sono scritte nei capitoli fondamentali della Costituzione. È un laico con i doveri di una religione civile. Ha una sua cerchia di amici, ma anche un carattere schivo, che non assilla gli altri ad ascoltarlo, ed è infastidito dalle persone invadenti. Una autonomia intellettuale, una coscienza tutto sommato felice, se non fosse per i problemi economici e sentimentali della figlia che vive con lui, essendo la madre separata e lontana da molti anni.
Padre Alfonso è membro di una comunità giuridicamente privata e culturalmente universale. È un traduttore in lingua moderna di un messaggio spesso travisato dalla polvere mitologica, una lanterna aggiunta. Il traduttore è sempre consapevole del tempo trascorso tra la propria epoca e l'epoca della scrittura. Leggere alla lettera ha un fine identitario o, all'opposto, denigratorio.
Padre Alfonso non è solo impressionato dall'oceanico raduno e dai mille altri aspetti dell'India fissati dalla fotocamera, ma anche dalle fotografie delle tre figure femminili che in teoria non dovrebbero entrare nella selezione. Una crisi inconfessabile potrebbe ipotizzarsi in un uomo la cui solitudine è attenuata dall'alto impegno sociale. Egli si immedesima profondamente nelle immagini dell'avventura indiana, ma ha modo di vedere anche in parrocchia le due vivaci ragazze e inoltre ha conosciuto personalmente Gaia giunta in paese in occasione di uno speciale evento estivo e col proposito di rivedere il compagno di viaggio del quale è innamorata. Gli incontri al circolo occupano perciò solo una parte della storia che si svolge anche in altri luoghi del paese e comprende i capitoli per raccontare ciò che del viaggio ovviamente non può essere stato fissato nelle foto, anche se in parte facilmente intuito. In queste pagine il racconto, che pur rimane sempre focalizzata sul protagonista, muove tra storia sentimentale e descrizione particolareggiata dello scenario del raduno.
Il Pasina nel tempo libero dal suo lavoro recita con ruoli secondari in una compagnia amatoriale e insieme con il regista sceglie e adatta i testi. Vi si aggiungono come attrici di buon livello Sofia e Claudia. Se da una parte per le due giovani la passione teatrale ha impedito o rimandato il desiderio di emigrare, di sistemarsi altrove, lontane dal paese che si va economicamente desertificando, dall'altra ai loro problemi personali pare venga incontro il vecchio mondo religioso. Ed è proprio a frate Alfonso che esse, pur dotate di forte autonomia di carattere, pare esprimano le loro confidenze eleggendolo a padre spirituale. Ciò suscita una mal repressa rabbia in Soti Pasina che teme una estraneità affettiva e intellettuale della figlia se questa si chiudesse in un misticismo consolatorio. Per sollevarla da certi stati depressivi ha scritto una spassosa commedia, Ritorno in accademia, con personaggi da assegnare a lei e a Claudia. L'opera, sulle prime rifiutata sdegnosamente da Sofia, (che si riconosce in quel suo personaggio, dal nome identico di Sofia) una volta in scena avrà successo segnando però diversi destini nella storia.
L'atteggiamento del Pasina nei confronti del frate è complesso. Egli cerca di utilizzare ogni sorta di motivazione per capire su cosa si fonda la fede del suo interlocutore. Finché si parla tra persone con una buona cultura sono impossibili affermazioni scientificamente non dimostrabili. Quella del frate è una scelta di vita, nobile per suoi meriti sociali, ma è sempre mistero sulle origini di tale scelta. Eroico nel frate accettare il confronto con persone distanti mentalmente anni luce e spesso taglienti nel giudizio. Perché tanta gente si raduna nei vari riti religiosi? È possibile che svelate le incongruenze dei libri sacri, rimanga nella fede un nocciolo ragionevole? Si può assumere la razionalità scientifica tutto sommato come correlata ad una razionalità più generale quale capacità negli uomini di stringere buoni patti di socialità e di mantenerli? In una delle occasioni di dialogo Soti Pasina afferma che i contributi rilevanti della tradizione religiosa vanno tradotti in un linguaggio universalmente comprensibile. I credenti adotteranno una nuova forma di fede che non umili la ragione e comunque non costringa la persona alla doppiezza della mente e alla scissione psichica. Se vogliono vivere nel mondo moderno essi sono chiamati a rinunciare non alla loro tradizione e al loro passato nazionale, ma alla autorità vincolante e alla validità universale che quella tradizione e quel passato hanno sempre preteso.
Vivere nel mondo moderno, evitare la doppiezza della mente non è però un comandamento, un obbligo di legge. I fondamentalisti vivono nell'oggi e anche nel mondo futuro. Pensiamo a certo Islam, ai creazionisti e ai mormoni americani, agli ultraortodossi ebrei, alle spinte identitarie di buddisti, induisti e di Radio Marja polacca. Per costoro i precetti religiosi dovrebbero essere leggi dello stato e la dottrina sarebbe tramandata meglio da scuole private. E tuttavia ricordiamo che le ideologie politico religiose hanno un elemento in comune. Prima di fornire certezze sulla immortalità dell'anima e sulla vita eterna, esse promettono la sicurezza e la dignità di un lavoro, patti onesti tra imprenditore e lavoratore, cosa che sembra estranea a un certo liberismo laico che della rivoluzione illuminista ha esaltato solo i diritti individuali dimenticandosi dei doveri.
Non sfugge nel racconto l'accusa a una forma calcificata di religione di perpetuare la decadenza di aree arretrate, nel nostro caso il Sud Italia. Non meno colpevoli comunque possono essere certi intellettuali impolitici, chiusi in uno sterile orgoglio.
Per altri versi non meno drammatica è la sotterranea sfida tra Pasina e il frate. Essi forse si contendono la stima, l'affetto, l'anima delle due ragazze, aggressiva e malinconica Sofia, solare e tempestosa Claudia. Quali le loro motivazioni per essere attratte dalla chiesa? Sono loro in realtà a mettere in crisi il religioso? Ma più intrigante può essere un certo modo sognante di contendersi Gaia, per Soti ricordo di una avventura di viaggio e possibilità di una relazione stabile futura, per il frate immagine di senso sullo sfondo del pantheon mitologico indiano, per lui quindi possibile causa di crisi esistenziale. In definitiva anche e soprattutto per Soti Pasina la narrazione indiana si risolverebbe in uno scialbo reportage turistico se non fosse lo scenario del quale elemento unificante è proprio lei, la donna, Gaia, con un nome che ricorda Gea, madre di tutte le creature umane nel poema di Esiodo. (Cosa direbbe Freud? E Lacan?)
Nelle allegoriche prime pagine del romanzo si racconta di una festa delle lanterne con lo spegnimento delle luci pubbliche, quindi di recite, concerti, conferenze, eventi che fanno incrociare tutti i personaggi. Nel finale si separano i loro destini. C'è chi va e chi resta.
Nella commediaToti Rasina, ex deputato, è agli arresti domiciliari accusato di gravi reati nella sua funzione di parlamentare e tesoriere del suo partito politico, ma ha avuto dal giudice la possibilità di recarsi nella vicina sede dell’accademia letteraria dei Filomati dove potrebbe ravvedersi con buone letture nell’annessa biblioteca. La sua però è l’azione di un’erba infestante, un’opera di corruzione intellettuale a contatto dei soci con cui instaura relazioni di confidenza. Ha tre figlie, Clodia, Sofia e Teresa. Clodia è prossima a sposarsi con Giorgino Tartaro, il cui padre, Nicola, cinico e spregiudicato non meno del futuro consuocero, è titolare di una agenzia che promuove contatti tra gente di spettacolo e amministratori pubblici, tra artisti e organizzatori di feste private non sempre limpide. Nell’aspettativa dei genitori il legame tra le due famiglie potrebbe rinsaldarsi con un successivo matrimonio di Sofia con un altro figlio dei Tartaro, Tommaso, aiutante del padre nei loschi traffici. A contrasto con squallide e torbide figure per le quali non esiste salvezza spicca Sofia Rasina, sempre pronta a scatenare violenti litigi con l’inaffidabile fidanzato, dal quale è attratta al solo livello sessuale. E ancora, spalleggiata dalla buona e spiritosa sorella Teresa, non perde occasione per rivolgere feroci critiche al padre e ai suoi odiosi atteggiamenti. Sempre pronta all’irrisione e al sarcasmo, ribelle e ostinata a volte, ma anche rassegnata al fallimento, la ragazza è incapace di opporre valide alternative al mondo corrotto che la circonda.
Salvatore Carachino (carachinosa@alice.it) è nato a Galatina (Le). Laureato in Lettere alla Statale di Milano ha insegnato nelle scuole superiori di Verona, città dove vive. Ha pubblicato nel 2010 Teufelserenade, un romanzo a sfondo storico sulla Grande Guerra (esaurito in commercio e di prossima ripubblicazione) e nel 2012 L'isola e le sue luci, racconto di un viaggio scolastico come storia di fascinazione culturale.
8 gennaio 2017 . gli ultimi di P.P.
Leggo e subito integralmente riporto 2 articoli pubblicati sul sito on line de "la Provincia Pavese" : vi si argomenta intorno all' ultimo (e penultimo) libro del nostro Paolo Pulina.
(Riporto testi e foto con "copia e incolla")
1
«Così letterati e scrittori parlano di Pavia»
Dante e San Pietro In Ciel d’Oro, la visita della duchessa di Polignac al museo di Spallanzani nel 1789, Brera e Angelini
PAVIA
È una guida turistica, ma non indica i luoghi e i monumenti più belli da visitare né i ristoranti migliori dove andare a mangiare. “Per una guida letteraria della provincia di Pavia” (Nuova tipografia popolare, 2016, pp.336, euro 20) inizia con una citazione del Paradiso di Dante, in cui viene nominata la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, e propone al lettore una serie di articoli su testimonianze letterarie di scrittori italiani e stranieri riguardanti la provincia pavese, raccolti dal 2005 al 2016 dal loro stesso autore Paolo Pulina, giornalista pubblicista di origine sarda ma stabile nell’Oltrepo da quarant’anni. Si tratta del secondo volume della collana omonima pubblicata nel 2005.
«Nella mia attività di pubblicista, di insegnante all’Università della terza età e di funzionario dell’assessorato alla cultura della provincia – spiega Pulina – mi sono ritrovato in mano, giungendo alla pensione, tantissimo materiale che mi sembrava il caso di sistemare e catalogare per condividerlo con il maggior numero di persone possibile. Non pretendo certo col mio lavoro di essere esaustivo, ma mi auspico che, leggendo le mie ricerche e i miei appunti, altri pavesi s’incuriosiscano e si dedichino al medesimo tipo di approfondimento, per osservare Pavia da un punto di vista originale mai avuto».
Il libro non è indirizzato ai turisti, che visitano la città solo per un paio di giorni, neppure per chi qui ha un appartamento ma la casa altrove ed è solo di passaggio per lavoro. Pulina, mentre ha radunato le proprie carte, ha pensato proprio ai pavesi doc, quelli che abitano da sempre in Strada Nuova, magari di fronte all’università, eppure non sanno quali personaggi l’abbiano abitata o resa celebre. Le curiosità, dunque, che si possono scoprire sono molte: la duchessa di Polignac, Yolande de Polastron, amica e confidente della regina Maria Antonietta, uno dei personaggi più in vista della corte di Luigi XVI re di Francia, nel 1789 visitò il Museo di storia naturale allora diretto da Lazzaro Spallanzani; Cristoforo Colombo, lo scopritore dell’America, era di famiglia pavese e sue presunte ceneri sono tuttora conservate nella biblioteca Universitaria; Goffredo Mameli, autore del testo dell’inno nazionale, nel 1848, a capo dei mazziniani di Genova fece celebrare una messa in requiem durante la quale la bandiera tricolore venne collocata sul catafalco, cinto da quattro epigrafi: nella prima si leggeva “Agli studenti di Pavia martiri della fede italiana”, in onore dei nostri patrioti caduti durante i moti. «Sono tutte notizie che io ho scoperto consultando gli archivi e non si possono trovare su internet – aggiunge Pulina – Oltre ai protagonisti celebri della storia nostrana e internazionale che sono giunti qua, ho però riservato spazio anche agli scrittori della provincia, come Cesare Angelini, Gianni Brera, Maria Corti, dilungandomi molto sulla figura di Carolina Invernizio, nata a Voghera nel 1851 e compositrice di oltre cento romanzi popolari che, a mio parere, non sono mai stati abbastanza valorizzati, in particolare dai suoi compaesani».
L’autore s’è soffermato poi, in un capitolo a parte, sul rapporto tra Pavia e la Sardegna (argomento a lui caro dovuto alle proprie origini). Racconta, ad esempio, del lago Omodeo nella provincia di Oristano, bacino idrico artificiale intitolato ad Angelo Omodeo, nato a Mortara. Oppure dell’amicizia tra il filosofo, scrittore e giornalista pavese Defendente Sacchi e lo storico e uomo politico sardo Giuseppe Manno. Fa riferimento, infine, alla convenzione di collaborazione tra la nostra università e quella di Sassari.
«L’obbiettivo di tali collegamenti – conclude – è esortare ad un’educazione interculturale. Attraverso il colloquio tra Sardegna e Pavia voglio infatti ispirare ad una riflessione sul legame tra
Pavia e ogni regione del Paese, perché gli emigrati negli anni sono stati tanti e ciascuno di essi s’è sedimentato culturalmente, io per primo, qui, donando un’indiscussa maggiore ricchezza alla città, facendola diventare, in un certo senso, cosmopolita e non più provinciale».
Gaia Curci
2
Un ponte tra Pavia e la Sardegna
Paolo Pulina è originario di Ploaghe, in provincia di Sassari. Dal 1977 al 2011 è stato funzionario dell’Assessorato alla cultura della provincia di Pavia, occupandosi di sistemi bibliotecari e...
LA PROVINCIA PAVESE, 07 gennaio 2017
Paolo Pulina è originario di Ploaghe, in provincia di Sassari. Dal 1977 al 2011 è stato funzionario dell’Assessorato alla cultura della provincia di Pavia, occupandosi di sistemi bibliotecari e museali, convegni e produzioni editoriali. Ora in pensione, continua l’attività di giornalista pubblicista ed è vicepresidente vicario del circolo sardo Logudoro di Pavia. Il suo impegno si concentra nella promozione della cultura pavese e della Sardegna. Per questo, oltre a “Per una guida letteraria della provincia di Pavia”, ha recentemente pubblicato il saggio “Nicola Congiato (1816-1897), missionario gesuita ploaghese, poco noto in Sardegna, famoso negli Usa” (Nuova tipografia popolare, 2015, pp.48, euro 10). Narra del reverendo Nicola Congiato della Compagnia di Gesù, un ordine della chiesa cattolica romana, che nel 1847 fu mandato in America, dove diresse il collegio Saint Joseph a Bardstown, in Kentucky, per poi trasferirsi nel 1854 in California e comandare come superiore generale le missioni gesuite di quello
stato e dell’Oregon. «È una storia davvero sconosciuta per noi italiani, ma negli Stati Uniti Congiato è famoso pure oggi – commenta Pulina – Penso sia la dimostrazione che anche nei piccoli centri urbani, se si cerca, si trovano grandi personalità. Questa ricerca è diventata la mia passione». (Gaia Curci)
I libri di Paolo Pulina si possono acquistare presso la Libreria Parnaso di Pavia,
Pur in diversa veste grafica, da Flavia Molinari (Carnevali)su Teresa :
Aggiungo : occasioneper ritrovarsi in serenità,
.. e di raccoglimento, .. e dibuoni propositi
ma anche giorno di regali per le ragazze e i ragazzi del Cusm
( Ma tante ragazze son nonnine e ragazzinonnini )
Quante cose è il Natale!
24 dicembre 2016 . 25 dicembre
i n
a r r i v o
p e r r e g a l a r e
t a n t a s e r e n i t à
piERO.cusm
24dicembre 2016 . POeSIA
Come di tradizione, la poesia del nostro Vate
Un’ater’ annu si ch’est andende,
frimmare ti deves tando unu pagu, pro considerare ite t'est nende su coro dai sas cursas imbreagu.
Chi tue sias rassu o guasi lanzu ogni annu at battìdu in su bàntzigu (ca sa vida non est unu romanzu) pane, casu e calchi frutu ràntzigu.
Su tempu benidore: misteriu mannu! Ma no podet mai s’ispera mancare chi s'annu nou siat totu divessu
e chi nisciuna cosa andet a revessu. A bois, amigos caros, cherzo augurare: Bonas Pascas de Nadale e Bon'annu! Paulu Pulina
Traduzione Un altro anno se ne sta andando, fermare ti devi quindi un poco, per considerare cosa ti sta dicendo il cuore dalle corse ubriaco.
Che tu sia grasso o quasi magro ogni anno ha portato nella culla (perché la vita non è un romanzo) pane, formaggio e qualche frutto amaro.
Il tempo futuro: mistero grande! Ma non può mai la speranza mancare che l’anno nuovo sia del tutto diverso
e che nessuna cosa vada a rovescio. A voi, cari amici, voglio augurare: Buon Natale e Buon Anno!
A tutti BUON NATALE 2016 e BUON ANNO 2017.
Paolo Pulina e Marinella
E traduzione di Gian Marco Sabbadini in bresciano :
On oter an lè dre a ‘ndà.
Alura firmif ‘n pó
per sènter cosa ‘l ta dis al cör
‘mbreagat a forse de corer.
Che ta saet gras o magher
ogne an al gà portat ’n de la cüna
(perché la ita lè mia ‘n romans)
pà, formai e ‘nquat fröt amar.
Al domà l’è ‘n mistero,
ma gà mai de mancà
la speransô che chel nöf al sae diferent
e che nisöna robala aghe a roers.
A oter, cari amis, öi augurà
Bu Nedal e bu an.
20 dicembre 2016 . E pur bisogna andar..
A ricordare la nostra primavera
E pur bisogna andar avanti. Ma con tanta fatica. Ti ricordo sul divano dietro la portineria, chitarra in mano e attorniato dagli amici, cantare e suonare. Ti ricordo piacentino, perchè anche mia moglie lo era. Ti ho rivisto a Borgo Priolo e, da Rivergaro, ancor all' opera con la tua chitarra. Ti ricordo con la tua Laura. Ricordo quello che ci siamo detti nei nostri incontri e ricordo l' ultima telefonata. Ciao Gigi
9 dicembre 2016. Gigi !!!!
Ieri Gigi ci ha lasciati . Non ho parole .
Daniele Mascanzoni, ieri alle 19,35 :
" Caro Piero, ti comunico con dolore la scomparsa
oggi del nostro Gigi Ziliani. "
Ancora da Daniele :
" Ciao Piero,
Gigi era stato in ospedale alcuni giorni a causa di
un malore avuto la settimana scorsa: poi mercoledì
lo avevano dimesso, ma gli avevano trovato forte
ipertensione e cuore ingrossato. Doveva fare nuovi
accertamenti tra una decina di giorni.
Giovedì mattina mentre era fuori con il cane ha
avuto un infarto ed è morto. Da quello che ho
capito è stata una cosa veloce. Probabilmente le
sue condizioni erano peggiori di quello che si
pensasse.
Siamo tutti rimasti sconcertati, anche perché
l’avevamo visto una decina di giorni fa ed era
gioviale ed esuberante come al solito.
Purtroppo alla nostra età ci siamo dovuti
abituare a cose del genere.
Un caro saluto,
Daniele "
- - - - - - - - - - -
" Ciao Piero,
Mi hanno informato che ci sarà la possibilità di dare un ultimo saluto a Gigi lunedì mattina dalle 9 alle 10 in una stanza allestita presso il policlinico di Monza dove ha lavorato fino a due anni fa.
Non ho maggiori dettagli, ma presumo che la stanza sia vicino o dentro l’obitorio. L’indirizzo del policlinico é: via Carlo Amati 111 e all’interno c’è un ampio parcheggio.
Un caro saluto,
Daniele "
( da " come eravamo " : Gigi e Daniele )
Per sempre così !
------------------
Tra tante email, la prima (di Franco Bonini) :
" Piero , tremendo , sto piangendo , sto piangendo , ....."
------------------
Nel mito di Alexandros.
Gli Dei Ti han rapito l' otto di dicembre perchè non
son degli Eroi la stanchezza e la vita tremebonda e gli acciacchi della vecchiaia.
Nella pienezza delle forze, nel colmo di tue curiosità
e interessi.
Così ad ultimo, colpito al cuore ed è stata feral ferita,
allor che prima, di tua Laura, stesso Fato la bellezza
e intelligenza e conoscenza con sua vita ti aveva
strappato.
------------------
Riprendo (per l' autore e per il testo) da "commenti " in fondo Bacheca : scritto il 10 dicembre alle ore 15,10.
" ....... Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco,
ricordi tanti e nemmeno un rimpianto.
Il Suonatore Jones.
Luciana "
26 novembre 2016 . il Combinato Disposto
Il combinato disposto di movimenti di masse che si
scontrano e del clima tumultuoso dei tempi produce
per alcuni speranza di radiose primavere, per altri
devastazione all' ordine delle cose. Attenzione
stiamo parlando di masse d' aria e di metereologia.
Questa mattina in giro con Monica in un prato a Salice
mentre nel tardo pomeriggio a Pavia il Ticino si allarga a lago
(ma non è Mincio nè siamo a Mantova) e mette sotto il Borgo Ticino.
Ma oggi,
nel Blog di Pippo,
non posso chiudere con il meteo e rivolto
alle masse d' aria seppur calda. Quindi,
al di là delle valutazioni storico politiche di ognuno di noi, il grido è : " Hasta la Victoria Siempre"
La sera del 26, Napoli. (Rosso di sera, buon tempo si spera )
11 novembre 2016 . MAYA & MAGNYA
A Verona per i Maya
ma anche per mangiare (e bere) in allegria, ancora insieme
Peppi Morello, Paolo Minardi, Pietro Maddaluna,
Massimo Appiani, Mario Liccardi, Fabio Lunelli.
Gli stessi con Federica (nuora di Peppi) che, dopo i Maya ed il fiero pasto, ci ha tenuto una lectio magistralis tra storia e scienza (con ricca dispensa allegata) su Cangrande Della Scala. Qui innanzi alla di lui tomba. Federica, che è medico legale, dopo 675 anni ha effettuato l' autopsia sul nostro. Orbene autopsia ha rilevato che... . Ma questa è oggi Storia.
____ * ____
Il 4 ottobre (assente Fabio) ci eravamo trovati
in Cremona per un occhio alla città
( Torronn - Turrazz - Tettass )
ed al suo Caravaggio.
13ottobre 2016 . Dario Fò
" La vita è una meravigliosa occasione fugace da
acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà"
16 settembre 2016 .inumeri PRIMI
UNO° Carlo Azelio Ciampi 1920-2016
UNO° Scuola Normale Superiore
16 settembre 2016 . Margot e Lucrezia
Le signore (gatte) di cui Mario Liccardi parlava nel post del
6 settembre sono Margot (grigia) e Lucrezia (più grassottella)
Margot
Lucrezia
Troppo Belle
5 settembre 2016 . Giusi ed Enzo
(Enzo Baldoni)
In ritardo pubblico anche qui quanto da Paolo Pulina
già postato su Facebook il 26 agosto 2016(in ricorrenza ..). Clicca il link di Repubblica indicato nel post.
Paolo Pulina ha condiviso il post
Noi che abbiamo queste emozioni nel cuore.
ACCADEVA OGGI
26 AGOSTO 2004 veniva ucciso ENZO BALDONI
“Bada che non sono un Rambo o uno sconsiderato.
Metto sempre le cinture in auto, portavo il casco
sul cinquantino anche quando non era obbligatorio
e prendo sempre tutte le precauzioni necessarie.
Ho solo imparato che chi ha paura della morte
ha paura della vita. E a me la vita piace parecchio”
ENZO BALDONI fu ucciso presumibilmente
il 26 agosto 2004, dodici anni fa. La data non è certa: era stato rapito pochi giorni
prima in Iraq da un’organizzazione armata islamista
che lo ammazzò dopo aver chiesto il ritiro dall’Iraq
dei militari italiani. Aveva 56 anni.
Enzo Baldoni era andato in Iraq per una sua
attitudine a cercare di conoscere e capire le
cose: faceva di lavoro il pubblicitario, ma anche
il giornalista e aveva attività e interessi molto vari,
ed era stato tra l’altro il traduttore stabile e ufficiale
dei fumetti americani di Doonesbury, pubblicati
allora su Linus (l’autore, Trudeau, ne disegnò
dei bei ricordi).
Teneva un blog in tempi molto precoci per i blog,
e ne usò uno per raccontare i suoi giorni in Iraq.
Dall’Iraq e dagli altri suoi viaggi prima, scrisse
molto agli amici: tra l’altro, sui rischi che correva
Sono stato ieri al cusm perchè ero a Sesto S. Giovanni
con la famiglia e sono entrato alla reception guardandomi un po' in giro.
Ho parlato con un medico che era lì e mi ha detto che
è un centro multimedicale di ricerca e di cura.
Gli ho detto perché ero lì ; ha apprezzato il mio
attaccamento a quel posto ed ho capito di non essere stato il primo.
Mia moglie mi ha pure fotografato davanti alla struttura.
Sarà... Ma nei nostri sogni in b/n resterà sempre
così :
5 settembre 2016 . Una lanterna aggiunta.
Di Salvatore Carachino. Stralcio e pubblico.
Carissimo Piero, come ospite Cusm dal '63 al '68 non ho fotografie,
documenti, ricordi di importanza collettiva da inviarti per il
monumento alla memoria. Al pranzo a Bergamo portai due
festoni rossi che qualcuno in collegio usò per addobbare una festa
di Carnevale. (....) Ho pensato così, a conclusione dei miei impegni
letterari di inviare le copertine dei miei romanzi.
In uno, L'isola... una fantasia dell'età matura, ho però utilizzato
il collegio per una location, pur non indicando Sesto S. G. ma
dicendo genericamente di periferia nord di Milano. (...)
Ci sono dei personaggi che girano in quelle stanze, in quei corridoi,
a mensa, nella galleria salotto, nel giardino. Fantasie... ma i luoghi
sono quelli degli anni della nostra formazione. (...)
Se qualcuno dei vecchi ospiti volesse chiedermi l'amicizia su Facebook
potrei scambiare qualche ricordo e indicare reperibilità veloce dei
romanzi, di alcuni dei quali, esauriti in commercio, dovrò provvedere
alla ripubblicazione con altra casa editrice. Intanto per una idea
generale oltre al retro di copertina di Una lanterna aggiunta (2016)
indico: www scrittura come identità; e www Bollettino della
Società Letteraria di Verona 2012 pagg. 389, 392. (...)
5 settembre 2016. Omissis
(Perchè dovevo pubblicarlo nel post del 23 agosto)
A fine ferie vi racconto quelle di Mario Liccardi, come da lui
descritte il 31 luglio. "Avanti indrè" è tra Bellaria (2° casa) e Bologna (1° casa). Mirella Zocchi certo apprezzerà ..
... Oggi trasloco la family a Bellaria, poi farò avanti e indrè
in treno ogni giorno per via dei gatti che, essendo anzianotti,
sono intrasportabili. ...
E apprezzo anch' io. Bravo Mario ! ! ! !
24 agosto 2016 . Ancora Una Volta
Così Bella. Così Fragile.
23agosto 2016. La bella estate
A quei tempi era sempre festa, ...
e tutto era così bello ...
Di questa lunga estate calda vi devo :
1.Gli auguri (con traduzione) di Paolo Pulina per
il trascorso Ferragosto :
Buon Ferragosto / Bonu Mesaustu
Mente e bratzos pro sa 'essida de sos candhaleris a Mesaustu
In Piaghe, Tàttari, Nulvi e Iglèsias, Mesaustu est festa manna e sentida cun sa zente chi pienat sas crèsias fattu a sos candhaleris in bessida.
Onzi candhaleri su coddu pìtziga' ma su movimentu de "sos de sutta" non podet èssere bàntziga bàntziga: devet èssere armonia mai in rutta.
Como chi s' UNESCO patrimòniu de s'umanidade at oramai declaradu sos candhaleris e lis at dadu valore a oberajos de sa festa demus onore, ma onzunu portadore siat bantadu. Mente e bratzos, bellu matrimòniu!
Cussu est su binòmiu chi faghet resesside sa devotzione a Virgo Assunta pro sa liberatzione
da-i sa maleditzione de sa peste. "Fortza paris" oe e deris naran sos chi ballan sos candhaleris!
Da-i Paulu Pulina augurios corales de Bonu Mesaustu
Traduzione. Mente e braccia per l'uscita dei Candelieri a Ferragosto. A Ploaghe, Sassari, Nulvi, Iglesias, Ferragosto e' festa grande e sentita con la gente che riempie le chiese dietro i Candelieri in uscita. Ogni Candeliere per il peso punge la spalla ma il movimento dei portatori (quelli che stanno sotto) non può essere altalenante: deve essere in armonia mai in caduta Adesso che l' UNESCO patrimonio dell'umanità ha ormai dichiarato i Candelieri e ha dato loro valore agli obrieri della festa diamo onore ma anche ogni portatore sia elogiato. Mente e braccia, bel matrimonio! Questo He' il binomio che fa riuscire la devozione alla Vergine Assunta per la liberazione dalla maledizione della peste. "Forza insieme!" oggi e ieri dicono quelli che fanno "ballare" i Candelieri! Da Paolo Pulina sinceri auguri di Buon Ferragosto
2. Due suggerimenti per le vostre letture estive. Il primo di Mario Liccardi :
"Ho letto "L'Amica Geniale" di Elena Ferrante. Per chi non la conosce, Elena Ferrante è lo pseudonimo di una scrittrice napoletana che solo la casa Editrice e pochi amici sanno chi sia.
E' la storia ambientata a Napoli dell'amicizia di due
ragazze napoletane: 4 volumi di oltre 400 pagine/cad, il
primo l'infanzia, poi la giovinezza, quindi la maturità,
infine la vecchiaia.
Bellissimi tutti, una lettura appassionata che dovrebbero
imporre nei licei. Li avevo presi in biblioteca, poi, dopo
averli letti li ho comprati."
Il secondo di Giovanni Leo :
" Consiglio a tutti la lettura di Dodici racconti raminghi, (circa 150
pagine in tutto) di Garcia Marquez, grande letteratura ! "
3. Far dare un occhio alla Puglia, la meta preferita per le vacanze
estive degli italiani. Fateci un pensiero per la vostra prossima
estate.
Avrete come punto di riferimento Francesca Mattea e Fernando
Palombo che da quelle parti fanno le vacanze nella loro fazenda
(come la chiama a ragione Carlo Geri), comprata tre anni fa.
A Fernando (riluttante) ho chiesto descrizione e foto del sito.
Eccovele :
La localita' , chiamata Torre Sant'Andrea. e' situata sulla costa
salentina tra Lecce e Otranto, Questa zona e' nota per la costa a faraglioni (vedi foto). E' al confine tra i comuni di Melendugno e Otranto e (a mio avviso)
e' stata tra le zone piu' protette del Salento . Da Sant'Andrea sino
ad Otranto ed oltre e' tutta pineta.
La costa dopo qualche chilometro da Sant'Andrea tende ad essere piatta (Frassanito, Baia dei Turchi, ecc). La mia casa non e' una masseria (o fazenda come la chiama
pomposamente Carlo). E' una casa a circa 1 km dal mare.. Ha un giardino di 5000 m2, con alberi (eucalipti, pini, fichi, ecc)
molto alti e grandi e tante palme. I due fichi, al loro interno,
formano due stanzoni.
Sto arricchendo ulteriormente il giardino con altri alberi, rampicanti, ecc. Tre grandi pergole circondano la casa su tre lati.
Entro trenta km arrivi dappertutto in Salento, dove c'e' molto da vedere. Il posto e' molto bello ed e' pienissimo di resort e con masserie
(di proprieta' soprattutto inglesi) e con molti turisti.
i due fichi "stanzoni"
Ricordatevi a Lecce di brindare con Anna Sarotti e Felice Lacetera.
4. Un rinfrescante saluto fotografico da Carlo Geri
(il secondo bicchiere è gentilmente offerto a te che visioni il blog).
5. Dalla Valsassina (con vista lago di Como) da Giacomo Zerilli
Approfitto per salutarvi con alcune foto dei luoghi in cui mi trovo. Un alpeggio a 1500 sul lago di Como, sentieri di montagna con qualche viscida sorpresa, etc. Saluti, giacomo
6. L'invito a venire ad Ellera per la consueta bella sagra di fine agosto
(caruggi e lanterne, 25-26-27).
qui sotto foto di altra porta ritoccata (ivi)
Ovviamente è rinnovata la mia offerta di vino / selezione di grappe.
7. Infine, a ognuno, la sollecitazione a mandarmi le immagini delle
sue vacanze! ! ! !
il 21 agostoLaura
ci ha lasciati.
L'ultimo sguardo per Gigi ed i suoi due figli.
Sempre ricorderemo il tuo bellissimo sorriso.
.. di Rivergaro
.. di Rivalta
.. di Apella
.. di Bergamo, con il tuo Gigi alla chitarra.
L' incontro di Borgo Priolo era stato il primo, come sempre vicina a Liliana.
___ ciao Laura ___
7agosto 2016. Buone vacanze dalla Sicilia
Da Paolo Pulina
Maddaluna non vuole interrompere il dialog
che si svolge nell' amato blog.
Foto di vacanze chiede il nostro "ragazzo".
Per contentarlo fino a Capo Milazzo
sono andati Paolo e Marinella.
A tutti auguri di un'estate bella !
1 agosto 2016 . TUTTI in VACANZA Io, come al solito, ad Ellera. Vi mostro una porta (decorata) affacciata in via dell' Orto in detto paesello. Buone vacanze a chi ci legge
Uno zoom della scritta
Segui il consiglio, cura il tuo giardino, ovunque tu sia.
Annota, se passi dalle mie parti, sono in via alla Stella nr 10.
Entra, così tiriamo il collo insieme ad una bottiglia di quello buono.
18 luglio 2016 .non è POCAHONTAS
sono FEPAANCA
FElice Lacetera, PAola, ANna Sarotti, CArlo Geri
ci mandano
" Saluti da S. Cataldo, il mare di Lecce ".
" Foto scattata dalla squadra della Protezione Civile ..
.. i quattro baldi giovanotti in foto. E' stato loro promesso che
sarebbero stati messi in rete" Detto fatto. Le foto sono del 16 luglio. Per la felicità di chi le pubblica e si spera di molti lettori invitati ad emulare i nostri amici nelle segnalazioni al blog.
11 luglio 2016 . Namibia
Piero Tegliai, giramondo estremo (le sue puntate sono sempre in luoghi molto lontani dalle rotte dei classici vacanzieri) queste ce le manda dalla Namibia, di cui oggi conosci la bandiera oltre che l' esistenza ..
"superata prova leonessa .. ci stava .. ma graffiava troppo"
"capovillaggio Boscimani .."e "Ciccia coperta per non ingolosire
i leoni" dice il nostro ma i Boscimani sono tutti ragazzi in mutande ed io azzardo sia una questione di differenza di età piuttosto che di dieta della fauna locale.
Altra chiave di lettura.
Il nostro vede i boscimani novelli giovani leoni e per
non sbagliare, poco edotto dei gusti certo non vegani e vuoi mai un poco cannibaleschi dei nativi, copre l' opulenta
ciccia non volendo passare da capovillaggio a capocollo (leggi gustato a fette). Sì questa mi par la giusta ..
Per chiudere una foto italica.
Alice, la sua "nipotuzza" che già conoscete.
Perchè il nostro Livingstone è un nonnino e la
Namibia è ormai il ricordo in un album di foto.
26giugno 2016 . Ci vengo da Porto Recanati
Ero al secondo anno, sezione C, liceo scientifico di Ancona.
Assillavo i miei compagni di scuola,
uno con la mia provenienza da Porto Recanati,
due con il fatto che usavo il treno per il tragitto Ancona-Porto Recanati,
tre con un "ci" intercalante che mi portavo da Vercelli (dove "ci" avevo abitato fino ai nove anni), quattro con la timidezza del "bravo" ragazzo, educato e un poco turzone (fino ad allora mai una parolaccia).
Allora il Pierangelo Papa da Montemarciano, compagno di classe pazzerellone e prendiculista, inventandosi il racconto dell' amorosa avventura che or vi riporto (per come lo ricordo), fa efficace ritratto del vostro (che songh' io).
- Vagava per la stazione ferroviaria di Ancona per cercar di soddisfare le di lui proprie amorose voglie, allor che colpito fu dai modi di Stagionata Pulzella.
Sollevava Lei le gonne, ritmicamente movendo suo bacino e invitando i maschi tutti con suoi ripetuti e gridati " .. venghino .. venghino .. ".
Colpito da un dire sì deciso il giovin Maddasi buttava e con la Femmina l' approccio allor così tentava :
" Mi scusi Signora, Lei è una Puttana ? " Avutone l' assenso e attraversato in fine il Rubicone allor con Ella di nascosto si appartava.
Ma al dunque, ohimè, non arrivava.
La Signora, non avvertendo nel grembo l' attesa sollecitazione, motivazion giusta cercava e così gli dimandava :
" .. MA è Di FUORi .. ? "
Lui rinfrancato e pur Cavalier assai valente :
" CERTO Sì, Perbacco !
Di Porto Recanati !!
Ci vengo Tutti i Giorni, con il Treno.
Eccoci l' Abbonamento !! "
Sventolando sotto il naso della sua, si fa per dire bella, cotanto di ferroviario documento -
Questo il prologo,
appena ritornato da Porto Recanati ove sono ritornato.
Sì. Ci vengo da Porto Recanati.
Ci sono stato per una rimpatriata di qualche giorno con amiche e amici.
Un saluto da Lory e Riccardo Michelini e dalla di lui sorella Annalisa.
Da Renzo Pozzi e da sua sorella Marisa. Da Elisabetta e Bruno Bianchi. Da Filippo Ranalli. Da Mina Leopardi e da sua sorella Rita (che incontrerò la prossima volta). - - - - - - - - -
Foto quinta elementare: Maddù in terza fila il primo a sinistra, Renzo il primo a sx in seconda fila , ...
Piero, Marisa Pozzi, Gabriella Crocianelli, Corinna e Giancarlo Beltrame. I due maschietti han la canotta d' ordinanza
- - - - - - - - -
dai "reperti archeologici" il mio certificato di Portorecanatese
e attestato di "bravo ragazzo" (un fraticello..) anche a Sesto (ma con qualche parolaccia imparata nel frattempo).
Da il passero solitariodi Porto Recanati al colle dell' infinitodi Recanati (son 10 km).
Vista Conero, da contrada Scossicci di Porto Recanati
Spiaggia di Sirolo. Riviera del Conero (Portonovo, Sirolo, Numana)
e il naufragar m' è dolce in questo mare
(nota : le due litografie centrali da "reperti archeologici", vedi ARGOMENTI (5) : originali proprietà di Mario Liccardi)
26 giugno 2016 . a Cornaredo
OProgramma della20a Festa Sardi a Cornaredo (vicino a Milano)
dal 23 giugno al 3 luglio.
Tutte le sere si mangia ottimamente "alla sarda". Nello stand dei Pulina si possono consultare e comprare libri sardi. Vi aspettiamo numerosi. Ciao da Paolo e Marinella Pulina.
VENTESIMA FESTA DEI SARDI
E AMICI DELLA SARDEGNA
a CORNAREDO (MI)
VIALE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL CENTRO SPORTIVO “SANDRO PERTINI”
Ingresso libero
Tutte le sere cena con menù tipico sardo dalle ore 19,30
GIOVEDÌ 23 GIUGNO
21.30 GAMBA DE LEGNO in CONCERTO TOUR 2016
VENERDÌ 24
21.30 Tributo QUEEN - MERQURY LEGACY in CONCERTO TOUR 2016
SABATO 25
21.30 CORDAS ET CANNAS in CONCERTO TOUR 2016 DOMENICA 26
21.30 ZEN GARDEN in CONCERTO TOUR 2016 - Tributo ufficiale agli U2
LUNEDÌ 27
21.30 Serata danzante con esibizione della Scuola di ballo liscio DANCE di Bareggio (MI) curata dai maestri Paolo e Liana con la partecipazione del DJ Giovanni
MARTEDÌ 28 21.30 Concerto Rock con I BLUFF (Cover Band)
MERCOLEDÌ 29
21.30 Concerto con T-LEMON Rock Band Tour 2016
GIOVEDÌ 30
21.30 CONCERTO, MUSICA E CULTURA: attraversando la Sardegna con i canti e le musiche della band ASUAI e le immagini di GIANNI SECCHI.
Special guest: MONICA GIUNTOLI (cantante) e MARCO PINNA (noto compositore e chitarrista)
VENERDÌ 1 LUGLIO
21.30 Il grande ritorno di BENITO URGU (cabaret musical), con la partecipazione di Nicola Urru.
Durante la serata si esibiranno i fratelli Marco e Alberto Setzu
(campioni di break dance, hip hop ed electric boogie)
SABATO 2 LUGLIO
21.30 Serata speciale "NOTE DI SARDEGNA" IN TOUR 2016:
Con GIULIANO MARONGIU, MASSIMO PITZALIS, LAURA SPANU, ROBERTO TANGIANU e con la partecipazione straordinaria di MARIA GIOVANNA CHERCHI che presenterà il suo nuovo disco: ANIMA
DOMENICA 3 LUGLIO
11.30 S. Messa nella chiesa di SS. GIACOMO e FILIPPO a Cornaredo, con canti liturgici in limba di MARIA GIOVANNA CHERCHI e offertorio del gruppo folk “AMEDEO NAZZARI” di Bareggio e Cornaredo.
15.30 GIULIANO MARONGIU presenta il disco “ANIMA” di MARIA GIOVANNA CHERCHI
(con dedica a tutti i presenti)
21.00 GIULIANO MARONGIU presenta: Serata Musica e folklore con GLI ARCANOS, MASSIMO PITZALIS, ROBERTO TANGIANU, LAURA SPANU e il Gruppo Folk AMEDEO NAZZARI, accompagnati dalla fisarmonica di PAOLO DEIOLA.
23.15 Saluti e ringraziamenti con i collaboratori e partecipanti alla 20ª manifestazione, con un arrivederci alla 21ª edizione.
Presso gli stand troverete prodotti tipiciagroalimentarie artigianalidella Sardegna con una promozione sui prodotti “Sarda Tellus” e una selezione di libridiargomento sardo.
1 giugno 2016 .Ultimo di Luigi E' stato edito l'ultimo libro del nostro Luigi Bonani "La svastica e gli esorcisti", te ne mostro la copertina
La parola all' autore.
E' una indagine sulla contiguità tra nazisti e le società segrete.
Hitler risulta un punto d' incontro tra il nazionalsocialismo,
il razzismo ed il magismo. Da tutto ciò si può procedere per
una ricostruzione (in un certo senso sorprendente) sulle cause
della seconda guerra mondiale.
Naturalmente non si parla solo di astrologi - anche dell' imperialismo
inglese e francese e di una Unione Sovietica singolarmente
snobbata. Posso aggiungere che, nel libro, le cruciali settimane
dell' agosto 1939 sono state indagate in modo da far piazza
pulita di molti luoghi comuni.
Il libro, presente al Salone di Torino, promette bene.
Lo si può richiedere nei portali/siti di
Hoepli, Mondadori, IBS, Feltrinelli, San Paolo
28 maggio 2016 . da .. a ..
Sintetico excursus (per gli amici) diGian Marco Sabbadinida Corzano
Ti invio alcune foto
tesserino universitario '64
foto tessera subito dopo la laurea, 1970
Maratona dei luoghi verdiani '99
Famiglia al completo; da sinistra: Silvia, io, Mariella (mia moglie) ed Elisa
matrimonio di mia figlia Silvia
1 (la partenza)
2 (sei anni dopo)
3(arrivato .. il colore. Liccardi dia giudizio su postura )
QUATTRO.. felici (lui tra le donne)
5
21 maggio 2016.per chi suona il Carampano
Carlo Geri, da cui ricevo insieme alle due foto :
"Quella in costume è dei tempi di Carlo Cùdeca, (per i non pugliesi
Cudeca, per gli italiani Cotenna), quella in-civile è in occasione della Festa della Mamma c.a. ,
ovvero nei secoli fedele, usi proseguir ... trombando (aggiunta
dell' admin)".
*
Carlo è il primo araldo a sinistra. Festa della matricola, via Festa
del Perdono (data incerta 1965/6).
*
Il Nostro in detto concerto (band Amici della Musica) che è preparatorio ad
"una tournè nelle cliniche, negli ospizi, case di cura per anziani
e così via, con la speranza di arrecare conforto e consolazione
musicale a chi ne ha bisogno .."
E così non mandar mai a chiedere
per chi suona il Carampano.
EGLI SUONA PER TE.
M P. 19 maggio 2016
Oggi muore un Uomo Libero.
Grande.
Grazie Marco,
pm
4 maggio 2016 .500 ton
500ton son pesanti, sopratutto se tra Mara ... e. Non per lui.
A casa diMassimo Appiani gli amici del CUSM oggi festeggiano
ilmaratoneta.L' occasione è il traguardo raggiunto (e già superato)
delle cinquecentoM a r a t o ne del nostro Mario Liccardi.
Fabio Lunelli - Giacomo Zerilli -Massimo Appiani - Pietro Maddaluna
Mario Liccardi - Paolo Minardi - Giovanni Leo - Peppi Morello
Mi scrive e pubblico, in attesa del 10 aprile prossimo
venturo. Per intanto ho aggiornato elenco in testata ma
attenzione, è ultima volta. Non accetto più defezioni.
Pensando al 10 aprile ho cercato e ritrovato un dischetto di foto datomi da un compagno spagnolo , di cui non ricordo più il nome e che era con noi al cusm in quegli anni .
Per chi ha buona memoria anticipo una mia di quel tempo. Portero' con me alcune chiavette con tutte le foto il 10 prossimo venturo per quanti vorranno ricordare alcuni garruli amici e le scorribande soprattutto del 4^ piano nel 1969/70 che poi continuarono a esprimersi al Bassini. Vi ritroverai anche Salvatore Caputo ( medico ) che dovresti aggiungere nel blog degli scomparsi (10/01/2015). A presto
Diego oggi, sulla neve, tra i monti
23marzo 2016 . anni Ottanta
Da Paolo Pulina mi giunge e pubblico, con due notazioni
per il lettore : (1) Claudio Bertoluzzi, citato nel testo, era
il nostro che ci ha lasciati nel luglio del 2006, (2) clicca sul
titolo in rosso per leggere l' articolo nella versione integrale.
_________________
A tutti cari saluti e auguri di Buona Pasqua da Paolo Pulina eMarinella
[….] Quando, il 25 novembre 1987, Umberto Eco venne a Pavia (dove dal 1977 avevo cominciato a lavorare come operatore culturale presso l’Ufficio Biblioteche e Pubblicazioni dell’Assessorato alla Cultura dell’Amministrazione provinciale), riuscii ad intervistarlo – si veda la foto scattata dall’amico Giovanni Giovannetti – per la radio locale “Radio Oggi” prima dell’inizio dei lavori del convegno su “ I narratori italiani d’oggi” tenuto nella Sala del Rivellino del Castello Visconteo.
Gli chiesi di Carolina Invernizio (di cui si era occupato nei suoi studi sulla cultura di massa e approfonditamente nel volume a più mani “Carolina Invernizio, Matilde Serao, Liala”, La Nuova Italia, 1979) anche in rapporto al convegno e allo spettacolo teatrale che proprio in quei giorni la città natale di Voghera aveva promosso per il giorno seguente in “omaggio” alla sua illustre letterata (peraltro poco amata dagli accoliti della scuola super-raffinata dello scrittore vogherese d’élite Alberto Arbasino). Mi ricordò i suoi contributi di studio e mi confessò che c’era il sospetto di un legame di lontana parentela fra lui e l’Invernizio, in quanto egli aveva dei cugini di quarto grado di cognome Quinterno, e il marito dell’Invernizio era il capitano Quinterno, direttore del panificio militare di Torino. Grazie alla collaborazione della redattrice Pierangela Fiorani, già il giorno dopo, sul quotidiano “La Provincia Pavese” potei dare notizia di questa curiosa, intrigante parentela, sia pure lontana.
Mi confessò di avere solo «un pallido ricordo» della sua partecipazione nel 1973 a Pavia a una manifestazione in difesa dell’Assessore provinciale alla Cultura, Claudio Bertoluzzi, accusato da taluno di «corrompere i sani principi educativi» poiché aveva dotato le biblioteche dei doposcuola sperimentali di alcuni libretti che diffondevano messaggi anti-autoritari.
Mi disse di essere venuto per la prima volta a Pavia subito dopo la maturità per visitare i collegi perché aveva progettato di iscriversi in questa Università (poi, come sappiamo, aveva scelto Torino). Aggiunse di sentirsi quasi «di casa» a Pavia sia per gli assidui rapporti di lavoro con Maria Corti e Cesare Segre (aveva collaborato già dal 1970, con il saggio “La critica semiologica”, al volume da essi curato “I metodi attuali della critica in Italia”, edizione ERI) sia perché suo figlio vi frequentava i corsi universitari. Riguardo ai temi della tavola rotonda mi anticipò che non avrebbe parlato di sé come narratore ma soltanto di questioni teoriche. In quanto conoscitore di tutti i suoi libri, mi permisi di dirgli che mi aspettavo di sapere il titolo del suo secondo romanzo (dopo l’universalmente noto “Il nome della rosa”). Mi rispose divertito: «Aspetto anch’io!».
Era evidente il gioco delle parti implicito nello scambio di battute. Io facevo finta di chiedergli un’informazione di poco conto ed Eco faceva finta di rispondermi che non conosceva ancora quel titolo, dato che si era imposto di tenerlo segreto fino all’imminenza dell’apparizione del suo attesissimo secondo cimento letterario.
Un atteggiamento molto rispettabile, questo, secondo il mio punto di vista. Come ho detto, è dal 1964 che ho cominciato a leggere e ad apprezzare gli scritti di Eco, sia quelli più impegnativamente scientifici – soprattutto di argomento semiotico – sia quelli gustosamente analitici o parodistici di fenomeni culturali: lessi in biblioteca a Sassari la prima edizione Mondadori della raccolta dei pezzi del “Diario minimo”, del 1963, con la famosa “Fenomenologia di Mike Bongiorno”; in una bancarella ho recuperato in epoca successiva anche la prima edizione – Taylor, 1959 – della storia della filosofia in spiritosissimi versi che Eco pubblicò con il titolo di “Filosofi in libertà” e con lo pseudonimo di Dedalus, usato anche più tardi per corsivi satirici sul quotidiano “Il manifesto” (“Filosofi in libertà” è poi confluito ne “Il secondo diario minimo”, 1992).
Quando uscì nel 1980 “Il nome della rosa”, sono stato tra i primi acquirenti e quindi tra gli entusiastici suggeritori della lettura del romanzo, soprattutto perché l’autore aveva trasfuso genialmente nella sua prima, inaspettata opera narrativa tutti i temi di cui aveva brillantemente discusso nei suoi precedenti saggi. In realtà, per mio conto, solo chi aveva dimestichezza con i nuclei problematici in essi sviluppati poteva apprezzare fino in fondo i sapori di quel divertimento intellettuale in forma di romanzo storico. Sono convinto che Eco fosse assolutamente sincero quando dichiarava di non aver mai pensato, nel corso dell’elaborazione dell’opera, alla costruzione di un best seller mondiale “a tavolino”, come qualche critico serio e qualche collega invidioso ebbe a sentenziare.
Per quanto riguarda l’anticipazione dei titoli, devo però ricordare che la casa editrice Bompiani non aspettò che il secondo romanzo stesse per apparire in libreria per annunciarne il titolo. Già da un mese prima tutti sapevamo che si sarebbe chiamato “Il pendolo di Foucault”. Non si riusciva a tenere il conto delle anticipazioni della trama, delle pagine di assaggio, delle recensioni “d’anticipo” o in anteprima (degli onnipresenti Oreste del Buono e Furio Colombo, tanto per intenderci). A più di un mese dall’uscita in libreria il “Pendolo” oscillava, “si muoveva” che era un piacere per chi aveva programmato un così movimentato lancio pubblicitario.
Quella volta diedi ragione a Gian Carlo Ferretti (su “l’Unità”) e a Michele Serra (su “Epoca”) che stigmatizzarono queste procedure ossessive di persuasione palese, queste forsennate promozioni editoriali tese a “piazzare”, cioè a vendere, un “capolavoro” a scatola chiusa e sulla fiducia, rivendicando il diritto dei lettori ad avere la possibilità di rendersi conto del valore di un nuovo libro sfogliandone concretamente le pagine.
D’altra parte, mi veniva di osservare, era stato lo stesso Eco ad insegnarci che la pubblicità troppo insistita finisce per essere controproducente. Anche se mi costò fatica, decisi che il modo migliore di accogliere il lanciatissimo “Pendolo” fosse quello di lasciarlo oscillare fuori di casa per alcuni mesi dopo l’arrivo nelle librerie. Casaubon poteva attendere…[…]
22 marzo. Nino
Sull' articolo di Felice, da Luigi Bonani
Salve Pietro
mi sono ricordato, dopo quasi 53 anni, di Nino Amato -
o meglio di ciò che me lo aveva reso caratteristico.
Aveva l'abitudine di canterellare (senza le parole) il motivo
conduttore del film "Luci della ribalta". Quel motivo triste
(e notissimo) mi aveva quasi condizionato. Avevo
un certo disagio ad entrare in confidenza con lui perchè
ritenevo che dietro quelle note ricorrenti si nascondesse
una qualche tristezza (addirittura un interrogativo sui
perchè della vita). Esageravo. Sono ben
contento che Felice (Lacetera) lo abbia riproposto sotto
la sua vera luce. Dopo tutto, si trattava solo di poche
note musicali.
Tantissimi auguri di buona Pasqua. Luigi
22 marzo. senza Ypsilon
A seguito di email intercorse con Carlo Di Alesio, dall' ultima stralcio la notizia che dovete assolutamente leggere
... Di storici conosco il mio cuginetto Macry, ma non so se si sia mai occupato di questi argomenti. Comunque, lo si può interpellare, e forse gli fa piacere se lo fai tu. Ultimamente ha seguito molto la vita argentina, perché Mauricio Macri
(chissà perché là lo scrivono senza ypsilon), diventato presidente, è suo cugino (ramo
paterno; io invece da quello materno). E gli somiglia pure. Ciao, passo e chiudo ...
Paolo Macry
Per darvi modo di verficare la somiglianza.
(NDR, puntini sulla "i " : senza la ypsilon ma, da presidente, con la Mercedes Phantom ..)
20 marzo
il vecchio Pesco
se pur vecchio non demorde
MA accidenti
un' altra primavera
sul gobbone
20 marzo 2016 . sono Franco
Trovo e pubblico.
"Il presidente Rosalba e il vice Franco orgogliosi e soddisfatti
annunciano la nascita del Rotary Club Monza Villa Reale.
17 febbraio 2016 .... "
Franco Andretta sul palco del teatro (di Villa Reale)
"vero gioiellino progettato da L. Canonica nel 1806"
.. il teatro, s' intende.
Sono franco or io :
se l' autunno sarà monzese, come le numerose lusinghiere
adesioni indicano, sarò felice di dar occhio anch' io insieme
a voi tutti a detto gioiellino, Franco cicerone.
PS - Franco posta
un commento, se sei d' accordo..
-Nihil est magnum somnianti-
19 marzo 2016.festa del babbo
Papà, ora nonno, sarà auguriam bisnonno.
Sic volvenda aetas commutat tempora rerum)
(ovvero, da babbi a bacucchi)
Alice, figlia di Paolo, figlio di Piero Tegliai:
..vien danzando primavera ..
( vedi anche, in cronache, post del 5 ottobre 2015 "è nata una stella" )
16 marzo 2016 .Gian Marco
Gian Marco Sabbadini, su mia sollecitazione,
ci scrive riservandosi di essere meno laconico
domenica10 aprile, favorevole anche la Falanghina
La foto risale al 1975 o 1976.
Spero che qualcuno mi riconosca.
Al cusm fui ospite dal 1964 al 1969 e fu un' esperienza che ricordo con piacere, per gli amici di allora, come Guido Villa, Felice Lacetera, Alberto Valsecchi, Paolo Jean, Nino Fichera, Daria Acquisti (mia ragazza allora), Fausto Salghetti, che con me ha fatto dalle medie all'Università.
Non posso non ricordare te Pietro, insuperabile pubblico ministero nei processi alle matricole, o Titta Giudici, il bello, calciatore di classe.
Certamente non posso elencare tanti altri con i quali ho avuto rapporti simpatici anche se non stretti.
(Gian Marco Sabbadini)
A m a t e r a s u
8M A R Z O
w w wledonne .con
auguri e baci atutte
27febbraio 2016.Bis ?
Oggi da Carlo Geri, nome famoso per la
... Spice Girl, mi giunge e subito pubblico.
Vista la Pallavicini, nome famoso per le...cadute da cavallo !
La mente è riandata ad un riposo, quasi totale, sotto il banano.... Non ricordo nè dove nè quando....
NDR - Timeo bananos et fructa ferentes.
(Carleide II, 49)
23febbraio 2016 . il nome della Tosa
Dalle franchigene vie in remissione di lor peccati, Paolo da
Torcello e Pietro da Godiasco e Mario da Bononia e Giuseppe
da Bozenno e Massimo, in barba il Mediolano, tutti alla
di Pavia Certosa arrivati son e quivi, a lo mondo, presentati.
(li pellegrini, quinque)
Allor poi nella Città vicina, per le cento torri e in requie di
Agostino lo santo nota, a misurar giustezza e veritate su riputazione de le di qui Tose hermose (Minerva unica virgo Papiae quia mormorea) insieme appropinquati. Così misurando, fecero lesto cammino tra istoria e Castello e Musea (pur Liccardi piombo) e Chiese tante, ornate e belle e chiostra e di studio e di sapere luoghi. E pur lo diavolo, in domo Vistarino, a lor fu fatto viso . La sera giunta, lo ponte fatto, tavolo e panca fu lor conforto nell' oltrepadana marca .
"Ci portarono vino, cacio, olive, pane e della buona uva passa"ed altro ancor che penitentia chiese.
Adso! Da Melk non son .. , piuttosto
Salvatore .. . Ed allor mi taccio.
de la turrita urbe, la Universitate
e de lo Santo la requie
e la Minerva, tosa e pur NON tosa
de lo Castello Visconteo. Internum,
cum Musea a gratis post septanta (la aetate nostra)
lo Santo Michele Maggiore
lo almo Collegio Borromeo
omissis (index librorum prohibitorum)
lo coperto ponte
de li pellegrini e di lor dame approdo,
tavolo e panche per lo fiero pasto "si bevette senza esagerare ma non senza gusto"
stat rosa pristina nomine,
nomina nuda tenemus
23 febbraio 2013 . Manu
Manuela Pallavicini seduta sulla sdraio
Ce la farà ad arrivare in tempo dal Marocco, suo solito svernare, al nostro incontro del 10 aprile ? Intanto si diverte allo modo antico
20 febbraio 2016 .Fuocoammare
Berlino, dopo Venezia (Sacro GRA)
Gianfranco Rosi
(A me piacciono questi Rosiconi .. . L' altro, grandissimo, aveva nome Francesco)
20febbraio 2016 .Umberto Eco
E' morto Umberto Eco.
Era nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932.
" In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni nisi in angulo cum libro. "
sono G.Marco Sabbadini,cusmino dal 1964 al 1969.Ho scoperto,per caso,stamane questo blog, facendo cosi' un balzo a ritroso nel tempo.saluto Felice Lacetera,Paolo Jean e tutti gli amici,con i quali giocato indimenticabili partite a Bridge.