3 agosto 2019
e datevi una RINFRESCATA
curiosando nei post della colonna
di sinistra (storica)
26 luglio 2019 . Da Paolo, Sicilia.
Da Paolo Pulina, "vacanzanziero "in Sicilia,
una lettura per te. Clicca il link :
Buone vacanze a tutti, e ai lettori di più !
16 luglio 2019 . GM
Come anticipatovi, abbiamo Giacomo Maddalo con
noi nel redivivo gruppo cusm. Anche lui oggi risiede
nell' Oltrepò pavese (a Stradella). Con la prossima
uscita leggerete qualche sua righa di saluto. Per
intanto voi tutti prendete nota del suo indirizzo email :
arkingstudio@hotmail.it
e beccatevi 3 foto, in sequenza temporale, del nostro.
1
(a 21 anni)
2
(nel 2011)
3
(il 15 luglio 2019).
Su Giacomo (e dinasty) leggi il post del 20.12.2015
( "2.1 cronache da bacheca" : archivio dei post, nel
lato sinistro della videata del blog in versione web)
12 luglio 2019 . Rep.Arch.
Da Giulio Zanella ancora due
reperti archeologici (così nomammoli)
1
2
12 luglio 2019 . Mettetevi in coda
Una LUNGA CODA per Aulla, l' augurio mio.
Perché una LUNGA CODA non è di ostacolo
al volar dei maturi pennacchioni.
La trinafoto qui sotto ve ne dà ben conto.
Alla faccIa di chi pensava che i pavoni
non volassero ma sol pavoneggiassero.
Il nostro di cui sopra, due volte
sotto ripreso, ci guarda dall'alto.
Vola alto anche tu.
Dammi il tuo "ci sarò".
E io griderò Aulla-llà
12 luglio 2019 . NdR : nome vs cognome
Ovviamente, nello scrivere il post di cui sopra la memoria, vivida,
è andata a Marco Pennacchioni. Un saluto caro a Maria
Maranesi, sua moglie. Di Maria, in " COME eravamo ", abbiamo
una bellissima foto (vedi ..) datami da Gabriella Livieri.
12 luglio 2019 . Giacomo Maddalo
A breve, qui in bacheca, notizie su Giacomo Maddalo.
????????????
12 luglio 2019 . 13 !!
Abbiamo fatto tredici.
Vedi post più sotto .. (dopo Giulio)
12 luglio 2019 . 31ma
E dopo il 13, ti giro il 31
Dulcis in fundo, trovi la 31ma uscita del nostro.
NdR : letteralmente, come la volta scorsa.
8 luglio 2019 . 1970-1975
Fa l' anestesia brutti scherzi ai vecchiarelli ?
A me, pur anco ragazzotto, di sicur li fa ...
Non ricordando quanto successo, pubblico (o ripubblico)
il materiale inviatomi in aprile da Giulio Zanella.
Due foto del matrImonio di Umberto Beretta (ottobre 1975),
due ricevute di pagamento della retta mensile (testimonianza
di moderata inflazione) e, ultimo, il cusmtesserino di Giulio.
da sx: Andoth Eiji, ragazza, Gottardo Corrà, Mario
Gervasoni, Umberto Beretta, Nick Sacharidis, Giulio Zanella
da sx: ragazza, Corrà, Gervasoni, Umberto Beretta,
ragazzo, Nick, Zabrè Balcels, Giulio Zanella.
18000 lire, retta mese di aprile 1970
21000, retta mese di dicembre 1972.
Giulio Zanella, tessera.
13 luglio 2019 . il SEI (6)
.. già in 13
Per domenica 6 ottobre, voilà ! già tredici in lista :
Eugenio Pozzi
Gianbattista Giudici
Franco Bonini (Master Chef)
Pietro Maddaluna
Debora e
Michele Ranieri
Fabrizio Donazzi
Nino Bosco
Marinella Mirinino e
Paolo Pulina
Carlo Di Alesio
Adriano Decarli
Giacomo Zerilli
(Per il tutto il resto vedi il post del 18 giugno)
22 giugno 2019 . BONI BONINI
boni, boni con bonini (franco)
porcini alli cusmini dallo zini
________________________________________________
Per il prossimo incontro di ottobre,
questo sarà L' IDENTIFICATIVO
20 giugno 2019 . 30ma uscita
NDR, Eccezionalmente, per motivi tecnici, trovi l'uscita odierna sul
fondo bacheca. Vai e continua la tua lettura (Professor De Santis).
20 giugno 2019 . Su Vincenzo Pennetta ..
Gianni per gli amici, come ci ricordava Edmondo.
L' articolo di Carlo Geri (post del 15 giugno) mi dà il la
a rispolverare qualche ricordo dell' amico e del passato.
Prima però una nota tecnica sulla mia memoria.
Oggi essa si affolla in un lungo "piano sequenza"
di immagini che scorrono atemporali nel tempo, molte
volte senza stacchi o riferimenti altri che le possano
datare. Prima che l' età e la sclerosi assottiglino
ulteriormente e poi cancellino quel che dell' illo tempore
mi resta, sarà opportuno scriverne, per quel che posso.
Per intanto ho scannerizzato il libretto universitario.
Ma oggi non parto da qui (avevo 19 anni). Parto da Gianni.
Il primo di lui ricordo mi sembra sia quando, seduti ad un
tavolo alla mensa del Cusm, Gianni sancì che a Bobbio certo
sapevano cucinar le lumache come neppur in Francia.
Io fino ad allora non avevo mai sentito nomare Bobbio.
Da venire i pugni in tasca di Marco Bellocchio : siamo prima
del '65. Magari Quaderni Piacentini già girava, ma io,
vercellese, meridionalista e meridionale, ero fermo al
"Nord e Sud" di Francesco Compagna.
Il Gianni, dicevo. Non alto, allora magro, seppur rotondetto
costituzionalmente, si sarebbe appesantito poi, complice
Bacco, per la consuetudine di chiacchiere in compagnia con
bottiglia stappata alla sua mano : così già qualche anno dopo
il Geri lo misurava e di lui, preparandosi all'esame di geometria,
annotava il maggior diametro.
Lui, il Ganni, veniva dal partito liberale (sinistra),
ove aveva, in Milano, amicizie altolocate (tra esse un giovane
assessore di cui non ricordo il nome).
Forse Paolo Macry, che pure (ma successivamente, perchè
più giovane di me), ha conosciuto il Pennetta, si ricorda
di quelle frequentazioni : rammento averlo sentito
commentare coteste alte entrature del nostro.
Futuro storico di vaglia, certo oggi gode miglior memoria,
sempre stata scarsa la mia, ed ora pur anco vetusta.
Penneta intanto era passato al partito repubblicano.
Era amico di Del Pennino, mi sembra anche lui
proveniente dalla sinistra del partito liberale e, al
momento, segretario cittadino del partito repubblicano.
Gianni mi invitò a iscrivermi alla sezione centro del Pri,
così avrebbe fatto con il Geri, anni dopo. Io ero un
lamalfiano (di sinistra), lettore de il Mondo (assiduo)
e L' Espresso (meno costante), azionista, un poco radicale
e con un occhio di gran riguardo a Giorgio Amendola,
quindi di buon grado accettai.
Purtroppo oggidì non riesco in alcun modo a collocare la
data di questo mio tesseramento.
La sezione centro del Pri milanese, cui fa riferimento il
Geri, era in un grande appartamento con vaste stanze in
via Ugo Foscolo (4° piano ?). Le sue finestre affacciavano,
lungo il lato opposto all' Ugo, sull' interno della Galleria
Vittorio Emanuele e per questo, nel ricordo del Carlo
da Barletta, era buio.
Buio forse per la metà sinistra, ma in luogo di gran
prestigio a parer di vercellese, e luminoso per la destra.
(veduta interna della galleria con finestre di cui)
Vi ricordo che a quei tempi il comune di Milano, dal
vastissimo patrimonio immobiliare, dava a partiti e
associazioni a titolo quasi gratuito luoghi, locali e
strutture di pregio ove tener lor circoli e sedi.
Certo oggi quel "nostro" appartamento sarà affittato
per cifra iperbolica a qualche azienda del settore moda
o finanza.
La lotta politica all' interno della sezione centro, cui
erano iscritti tutti i maggiorenti milanesi (Del Pennino,
Vittorio Olcese, ecc.), era volta ad emarginare la
tradizionale ala mazziniana ed a mettere nelle posizioni
chiave uomini di cultura liberale con approccio economico
keinesiano (ad un certo punto giunse da Londra il Giacomo
Properzj). Del Pennino era presidente del' ATM e ricordo
che nelle occasioni di pronunciamento, alle assemblee di
sezione (si presentavano solo in quelle), arrivavano numerosi
i tramvieri a dar man forte al presidente col loro voto segreto.
Aggiungo ora in ordine sparso, in questo scritto, qualche
altro reperto.
Anche io sono uscito varie volte a sbevazzare col Gianni e
alle volte con suoi amici "milanesi" (intendo extracusm), di
comune o vicina area politica.
Quello con il quale ho avuto maggiori frequentazioni è
stato Renato Amorese, socialista (area vicina).
Renato era nell' aspetto, carnagione, viso e struttura fisica
molto somigliante a Bettino Craxi, solo un poco più basso.
Ecco, qui mi tocca correggere il nostro Carlo Geri.
Pennetta non aveva alcun ruolo nella governance della
politica studentesca.
Un ruolo invece lo aveva Renato. Lui era stato eletto
nelle votazioni universitarie ed era il rappresentante degli
studenti nell' Opera Universitaria che, tra le altre cose,
gestiva il Collegio e l' assegnazione delle borse di studio.
Con l' arrivo della "contestazione" il Movimento Studentesco,
fautore del metodo assembleare e contrario a deleghe e
cogestione, ricusò le votazioni universitarie. Così queste
non si tennero per anni e gli studenti a suo tempo eletti
restarono di fatto in carica, ben oltre il mandato e per tutto
il periodo della contestazione. E Renato Amorese tra essi.
Renato (studiava Chimica), diventato politico di professione,
moriva suicida nel 1992 a seguito dell' inchiesta "mani pulite".
Era segretario cittadino del Partito Socialita Italiano a Lodi.
Per l' ultima volta lo avevo visto una decina di anni prima,
a Milano : usciva da un negozio Buffetti. Due parole
scambiate sul nostro essere al momento poi un saluto veloce.
Altro amico carissimo di Gianni Pennetta era Cesare Medail,
giornalista, responsabile della terza pagina del Corriere della
Sera. Insieme a Gianni con il Cesare abbiamo frequentato
qualche buona bottiglia oltre alla sua casa (in via Solferino)
e a sua moglie, Mercedes Bresso (in un' altra vita,
presidente della regione Piemonte).
Incrociata a Cesare Medail e Gianni Pennetta avrei un' altra
storia vissuta, questa, con Guido Gennaro. Magari ne
parliamo una prossima volta.
(CONTINUA)
18 giugno 2019 . 24mo
non
c'è DUE
senza TRE
Dal terrazzo del ristorante Zini. Incontri Cusm nr 3 ed 8.
Vedi colonna sinistra del blog, versione web (località Aulla).
Vagliate diverse alternative, sulla costa e nell' interno,
sul finir la più soddisfacente è tornar là donde avevam
principiato. Questa a Franco (e me) è sembrata la
scelta più opportuna e vantaggiosa. Conservatori, poco
inclini al cambiamento ed all' avventura, tradizionalisti
per età e cultura (forse lui ancor più di me). Tornare,
VOLVER .. diremo con Almodovar.
Segue la proposta per il nostro ventiquattresimo incontro,
da tenere domenica 6 o 13 nel mese di ottobre.
Quale data scegliere (6 /13) ? Ci diam tempo un mese.
- - - - - - - -
RISTORANTE “ ZINI “
LOCALITA' CANALA
TRESANA ( MS )
– ZUPPA DI FUNGHI O RAVIOLI AI FUNGHI
– FUNGHI FRITTI , TRIFOLATI
VINO , ACQUA MINERALE E NATURALE , CAFFE'
Questa la mail (mi punge vaghezza) :
--------------------------------------------------
A " li Benigni " Funghi.
.
Da che l' incontri
per lo natural scorrer de le stagioni nostre
muovon al tramonto
et allo Venticinquesimo, meta agognata da scavallar sperata,
volgiam lo sguardo ne lo venturo anno,
per lo prossimo e già vicino ottobre,
la domenica prima oppur seconda,
a funghi benigni di provata abitudine felice nostra,
chiamiam li cusmini tutti a la raccolta
dall' oggi e dal lontano ..
fresche fresche per la estate calda .
La scelta era tra polipi e funghi (mare/bosco)
e li buoni ed all' intestin benigni, detti porcini,
vinser la tenzone.
PIero.cusm
------------------------------------------------
Eugenio Pozzi è
di nuovo primo primo
a essersi iscritto !
18 giugno 2019 . Un Mario DOP.. !
Il nostro Mario riprende dall' articolo del quale abbiamo
qui dato conto il 26 di maggio. Oggi sviluppa le sue
tesi a difesa del disciplinare che presiede alle italiche
eccellenze insignite dal famoso marchio DOP.
Mario Liccardi è tra queste : da oggi DOPPATO famoso.
__________da Mario__________
Il rantolo senile di un tapascione al bentelan (*)
L’articolo http://www.clubsupermarathon.it/ultramaratone/4522-sei-ore-in-pista-di-monselice-il-mago-della-pioggia-un-po-dopato.html, il primo della serie “doping e dintorni” ha fatto scalpore: solo chi mi conosce ha capito l’esagerazione voluta e l’auto-ironia. I professionisti dei social, ergendosi a giudici infallibili, si sono scatenati con post e commenti di ogni tipo. Tralasciando quelli beceri, ne presento alcuni supportati da un certo qual ragionamento oppure ironici. Nonostante non si parli proprio bene di me, li pubblico ugualmente: alla mia età un tantino veneranda le spalle sono abbastanza larghe. Ecco l’articolo apparso su http://runtoday.it che riporto integralmente perché ben rappresenta il pensiero dominante dei frequentatori di facebook e dintorni, in cui l’autore mi ha dipinto come un dopato seriale.
Doping, ora confessa. “Mi sono iniettato il bentelan prima della gara. Mi sono dopato”. Siamo arrivati al punto che fare uso di doping non è più nemmeno una pratica da nascondere. Di recente compare un articolo online in cui il protagonista, dopo un preambolo in cui spiega le sue problematiche di salute (che se fossero così gravi non sarebbe meglio evitare di correre?), ammette tranquillamente di far uso di cortisone per prevenire la sintomatologia allergica. L’atleta afferma “Il mio salvavita è il cortisone: con due millilitri di Bentelan i sintomi allergici spariscono per almeno dieci giorni”, quindi se il cortisone può prevenire sintomatologie patologiche per dieci giorni, bisogna pensare che sia in grado anche di migliorare le prestazioni atletiche per un certo tempo. Ed infatti, lo stesso correda questa confessione con tanto di prove cronometriche e afferma di aver corso la 6 ore di Monselice sotto effetto del cortisone “Ma la prestazione degna di nota è stata alla sei ore di Monselice, 48 chilometri sotto l’acqua pari a 114 giri nella corsia di una pista di atletica lunga 422 metri, munito di k-way antipioggia/antivento, cappellino con visiera e maglia a maniche lunghe che ogni tanto strizzavo per alleggerirla dall’acqua piovana. Grande impresa quindi, ma con un piccolo dubbio che prego di non divulgare per evitare che giunga all’orecchio di qualche inflessibile giudice Fidal: quest’anno i sintomi allergici sono comparsi a metà maggio e, per evitare rischi, mi sono fatto l’iniezione di Bentelan due giorni prima della sei ore in pista. Mago della pioggia? Sì, ma un po’ dopato”. Sconcertante, a dir poco, è che pur di pubblicizzare la propria impresa si sia disposti ad ammettere l’uso di un farmaco proibito, come fosse la normalità. Ancora più sconcertante è che, dopo le diverse centinaia di maratone che dichiarano di aver fatto, non conoscano ancora il regolamento. Chiariamo, magari una volta per tutte, che non è affatto vero che siano controllati solo i top runner, si veda, uno fra tutti, il recente caso di Tania Caldarella (http://runtoday.it/2019/04/18/doping-sospesa-tania-caldarella-trovata-positiva-a/), non certo una vincitrice, probabilmente colpevole di ignoranza del regolamento. Procedura TUE: Ciascun podista, all’atto della sottoscrizione della tessera FIDAL, implicitamente accetta di partecipare alle competizioni seguendo le regole. L’argomento doping è stato recentemente dibattuto ampiamente, a causa di recenti e gravi casi che sono stati riscontrati nella comunità podistica. Se ciò non bastasse, il sitohttp://www.nadoitalia.it/it/nazionale-sportiva.html riporta in maniera precisa come prevenire le sanzioni legate all’ignoranza del regolamento. Vero è che la procedura TUE, attraverso la quale vengono riconosciuti gli usi legittimi di farmaci dopanti, è piuttosto lunga e laboriosa. A ben vedere, per i podisti della domenica, non professionisti, sembrerebbe utile nel caso di patologie croniche (come asma, allergia, ipertensione ed altre), laddove il podista non può fare a meno del farmaco e altrimenti dovrebbe evitare di correre. In tutti gli altri casi, malanni passeggeri, forse la soluzione ideale è evitare di partecipare alle competizioni, non si farebbe in tempo, ad esempio per una influenza, a richiedere la TUE e, partecipando, si rischia la squalifica. A nulla serve portare un certificato medico il giorno della gara e magari renderlo noto ai giudici Fidal. Questa non è la procedura corretta, in caso di controllo antidoping si rischia la squalifica. Forse le associazioni podistiche potrebbero iniziare a pensare ad una formazione del proprio podista, per prevenire i casi in cui l’involontarietà porta alla squalifica in un mondo dove i furbi sono ormai così tanti da stentare a credere alla buona fede anche quando questa sarebbe fuori di dubbio.
--------
Facendo tesoro del proverbio “Se dice ‘o peccato, ma no ‘o peccatore” ecco altri post nei limiti della decenza tratti da commenti pubblicati sulle varie reti sociali.
01) Oggi ho letto su un gruppo di runners un post che mi ha fatto inca@@re: un runner che si dichiarava allergico e quindi sorpreso dall’allergia (che strano in primavera avere l’acuirsi dei sintomi) era ricorso al cortisone senza prima presentare la TUE, ma visto che non va a premio non l’ha fatto. Ma, porca paletta, se uno è allergico e lo sa, perché non presenta la TUE un paio di mesi prima e poi tanto meglio se corre senza prendere il cortisone? Perche porca miseria bisogna essere colpevolmente sciatti e coscientemente andare contro la normativa? Che c’entra che non si va presumibilmente a premio? Solo i top runners devono rispettare le regole, per gli altri vale il far west? Io proprio per questo se fossi all’antidoping farei il test a questi soggetti e comminerei la squalifica massima di 4 anni. Basta con queste giustificazioni del pressapochismo italico. Non è obbligatorio fare gare competitive e collezionare medagliette, quindi se non sei in regola non gareggi anche se sai di non rischiare il controllo. È una questione di integrità e correttezza nei confronto degli altri runner. Uno che si comporta così e lo dichiara che esempio potrà dare a suo figlio o nipote? È come dire puoi rubare qualcosa, basta che non ti faccia beccare o che tu abbia la scusa pronta e la scusa vale più della regola. Classica mentalità che ha reso il nostro paese il paese delle banane, per cui siamo perculati [“Perculare”, nel gergo che un linguista definirebbe “giovanile”, vuole dire prendere in giro, sbeffeggiare. NdR] pure da paesi che fino a tre giorni fa definivamo terzo mondo. Ci vogliamo assumere la responsabilità dei nostri atti? Vogliamo capire che se una cosa è vietata, anche se non ci ribadiscono che è severamente vietata, non va fatta? La smettiamo di urlare contro quelli che richiedono un po’ di rigore? Ci facciamo un esame di coscienza e cerchiamo di comportarci da adulti?
02) Ma allora sono scema io che non ho gareggiato dopo aver fatto una polmonite con ricovero e solo l’Onnipotente sa quanto cortisone mi avevano dato, e non ho fatto la Tue, ho preferito il male minore, non gareggiare.
03) Se è quello che ho letto io, l’anziano podista in questione è stato segretario, web manager e membro del comitato direttivo del club che riunisce alcuni maratoneti compulsivi, quelli che ne devono fare per forza uno o due a settimana. Il club cui appartiene non solo non ha preso provvedimenti nei suoi confronti ma gli ha pubblicato l’articolo con tanto di siringa come incipit! Questo lo ritengo ancora più vergognoso, inaccettabile e riprovevole. Il club dovrebbe pubblicare il più netto distacco dalle idee espresse dal suo socio. Leggete, finché non lo tolgono. Davvero deprimente.
04) Non è che non ci dorma, è che la gente che ha quel tipo di atteggiamento mi fa venire voglia di tirare ceffoni. Pure io avrei finito il Passatore imbottita di cortisone, ma pur essendo iscritta ho dolore al piede e l’ho spostato al 2020. Altre volte sono partita scassata senza prendere niente e mi sono ritirata dandomi dell’idiota per essere partita. Non siamo mica obbligati a fare le competitive. Uno che ragiona così nell’ambito del running ragionerà nello stesso modo nella vita. Lo sport dovrebbe insegnare la correttezza ed il fair play mica perculare la gente corretta.
05) Un conto è usare una cremetta e accorgersi poi che è cortisonica ma, cmq, quando me ne accorgo non corro gare, anzi ho un minimo senso di vergogna. Un conto è invece dichiarare amabilmente il fatto, echissenefrega! Viva il Club Super Marathon. Io lo espellerei.
06) Sono entrata nel Club a gennaio e sono orgogliosa di essere pulita. È veramente un articolo imbarazzante.
07) Il runner sedicente dopato ha perso un’ottima occasione per stare zitto. Se corri per il piacere di farlo e se per farlo devi assumere dei farmaci proibiti allora non gareggiare. Corriamo per divertirci. Meglio ultimo o ritirato che subdolo od imbroglione.
08) L’articolo è senza dubbio un rantolo senile forse ammiccante a qualche altra podista squalificata.
09) Il tapascione al bentelan continua a imperversare sia sul sito del suo club sia su podisti.net.
--------
Infine, ecco un simpatico colloquio fra l’Atleta 1 esperto di regole e l’Atleta 2 che chiede lumi.
A1: Il problema è che il cortisone è spesso utilizzato anche dagli amatori. È difficile dimostrarlo e quando li vedi ti dicono “ho l'asma”.
A2: Oggi il dentista mi ha detto che ha messo del cortisone nell'otturazione provvisoria. Che faccio?
A1: È facile: non gareggi!!
A2: Minchia!!! Per quanto tempo???
A1: Dalle due alle quattro settimane. A seconda del formulato e del dosaggio. Ho il dovere di dirti che, per avere l'assoluta certezza che sei pulito, devi fare un esame delle urine. Il cortisone, anche in tracce, ti darebbe positività.
A2: No va beh. Ho detto al dentista se potevo correre. Ha detto che ha messo una goccia di antibiotico e cortisone nel dente, e che sulla confezione non c’è scritto che è doping! Deve essere una cavolata, credo! Azz, domenica ho pure un Vertical Sprint! Ma se sulla confezione non c’è scritto nulla può essere considerato doping!!! Minchia, mi fai venire dubbi atroci!!!
A1: Non posso aiutarti. Ti ho detto tutto quello che so. Al massimo, fai così: prima della gara vai dal giudice, gli dici di non metterti in classifica e spieghi per quale motivo. Se ti fanno un controllo, le tracce possono trovarle.
A2: Panico!!! Domani chiedo la marca e le dosi al dentista! Ma porca l’oca già vado piano, col mal di denti andrò ancora più piano e minimo mi squalificano 2 anni perché vado troppo piano Aiutooooooo!!!!
A1: Il problema è la sostanza, che anche in tracce, può dare esito positivo.
A2: Azz, devo informarmi meglio. Per gli eritemi ad esempio la morosa usa il Gentalyn Beta in pomata!!! Non vorrei che fosse a rischio! Cioè, credo sia impossibile trarre vantaggi dalla pomata o da un milligrammo di cortisone nel dente. Ma è giusto osservare le regole. Non mi sono mai posto il problema! Però tecnicamente se porto una certificato medico firmato dal dentista dovrei essere a posto?
A1: Il problema è che le tracce nell'organismo danno esito positivo in sede di controllo. Il certificato medico non serve a una mazza.
A2: Ah! Cioè, uno che va dal dentista non può correre per 2 settimane? Sono contento. Ma i ciclisti con “l’asma“? Io adesso no per un anno dal dentista! iniziò a indagare...
--------
Ho preso quindi carta e penna (si fa per dire) e scritto un nuovo articolo nel quale ho cercato di spiegare, ma non sono certo di esserci riuscito, che con il doping “non ch’azzecco proprio nulla”. Lo ho inviato a podisti.net, un sito molto letto, punto di riferimento del podismo italiano. Il direttore Fabio Marri, maratoneta modenese e prof di linguistica italiana alla Alma Mater bolognese, lo ha pubblicato con un suo “antefatto” per far meglio capire ai suoi lettori i termini della questione. Mentre il titolo è mio, la foto è di Marri: tramite una composizione maliziosa, mi ha messo accanto una giovane e bella maratoneta famosa nel nostro ambiente, pizzicata positiva e squalificata causa doping per 18 mesi.https://www.podisti.net/index.php/in-evidenza/item/4206-un-tapascione-dopato-a-sua-insaputa.html. In pochi giorni l'articolo ha avuto quasi 10.000 visualizzazioni, contatti o click che dir si voglia.
(*) “tapascione al bentelan” e “rantolo senile”: cosi’ mi ha vezzeggiato una gentile, cortese e raffinata ex socia del Club Super Marathon Italia commentando il mio articolo del “Mago della pioggia”. Ho talmente apprezzato, da non avere avuto dubbi nell’inserire tali vezzeggiativi nel titolo di questo mio conclusivo articolo sull’argomento.
15 giugno 2019 . Ricordo di GP
De te fabula narratur ?
Giusto il titolo, ma di tutt' altro nel seguito novelliamo ..
Ricevo da Carlo Geri : è a seguito del ricordo su Edmondo
Gangitano e della di lui "poesia" (citata nella mia mail* e
da me inviata a chi ha richiesta) sul Gianni Pennetta,
di Edmondo grande amico per tutta la loro vita.
Carlo non ricorda e probabilmente non ha conosciuto
il Gangitano, ma il Gianni (in realtà Vincenzo), SI'.
Carlo Geri :
Il Pennetta lo ricordo molto bene, mi convinse ad iscrivermi ad un partito di sinistra, non dimentichiamoci che era il '68, precisamente
il Partito Repubblicano, (chi se lo ricorda ?), il cui simbolo era l'EDERA ed il cui uomo a Milano era un certo Del Pennino, mentre a livello nazionale
un Padre della Patria: Ugo La Malfa.
Gli incontri di partito, settore giovanile intendo, avevano luogo in un grande appartamento, buio e disadorno, in una viuzza a latere del Duomo.
Grandi discorsi sui destini di un Mondo, non mi riferisco al giornale di Pannunzio..., diviso in blocchi, grandi discorsi in quale blocco si doveva stare e poi, sottobanco, si distribuivano i "pizzini", non si chiamavano ancora così, con i nomi di chi votare, per esempio per le elezioni dei rappresentanti provinciali.
Il Pennetta aveva il look del giovin anzianotto, del politico "intruffolante", lontano dal look del politico "esegeta ieratico", appartenente all'iperuranio delle alte "idee" rivoluzionarie.
Infatti il Pennetta non era mai andato oltre il terzo piano.... mentre altri solo dal settimo in su....
Pacioccoso, rotondetto, con incedere inclinato sul davanti, ma solo un po', amava fare tardi la sera dopo la cena del CUSM, degustando in gruppo, diciamo così, qualsiasi tipo di vinello e raccontava....raccontava quello che ancora non si chiamava gossip.
E precisamente il gossip politico, quello del retrobottega, oggi si direbbe back-office, delle riunioni politiche a cui partecipava.
Pennetta era il rappresentante degli studenti nella governance del CUSM o della Statale, almeno lo è stato per un certo periodo, e mi ricordo che tenne testa al Rettore, Deotto ?, intervenuto al CUSM, quando ci fu l'occupazione dell'ala femminile. Sempre del CUSM !
Mi spiegò poi che Deotto, o chi per lui, aveva sostenuto in una riunione che era anacronistica la rigida suddivisione del pensionato sulla base del genere, quando allora ce ne erano solo due di generi.....almeno quelli ufficialmente esposti !
Aveva un sottile ed elegante umorismo segno di un certo distacco dalle cose del mondo, non era aggressivo, il Gianni (non l'umorismo) sapeva di avere una fine intelligenza, ma non per questo mostrava segni di superiorità...secondo me cercava affetto e simpatia.
Mi è spiaciuto molto quando ho appreso che non c'era più, mi sarebbe piaciuto incontrarlo, adesso che, benchè pugliese, sono andato in Salento per la prima volta nella vita, solo 2 anni fa.
Mi sarebbe piaciuto incontrarlo, adesso, dopo aver entrambi superato la parentesi di membri attivi della società....e fare l'esegesi, lui che non aveva il look per..., dei tempi del CUSM ed indulgere nel gossip di eventi e/o nomi ormai sbiaditi.
Agostino Conte, qual Carneade era costui ?
Questo è il mio ricordo di GP, ovvero Grande Pennetta !
(NDR. La foto di Carlo viene da "4. COME eravamo
(le FOTO)", colonna di sinistra del blog, versione web)
Questo il testo della mia mail (*) del 2
giugno, citata nel post di cui sopra :
In ricordo di Edmondo
Nel gennaio del 2016, incerto sul nome di Pennetta che io
ricordavo Gianni ma altri suggerivano Vincenzo, chiamai
Edmondo suo intimo amico a sciogliere il nodo.
Così Edmondo :
Pennetta : è giusto dire Gianni, perchè lui
si presentava con questo nome, così era
conosciuto e così voleva essere chiamato.
Mi inviò anche una sua
scherzosa poesia epitaffio su Pennetta
(precedentemente scritta a futura memoria ed esigenza, stando
il Gianni in buona salute al momento della composizione) : i due
si prendevano volentieri reciprocamente in giro.
Allora non lo pubblicai sul blog ottemperando alle indicazioni di
Edmondo (Gianni al momento di questa nostra corrispondenza
era mancato).
Oggi, oltre tre anni dopo, ho ripreso quelle email. Ho aggiunto
nella testata del blog, tra parentesi, il Gianni al Vincenzo (vedi).
Poi ho riletto la poesia del Gangitano e ...
ho sorriso, come non farlo !
Oggi, come allora, non la pubblicherò sul BLOG.
MA
invierò detta poesia
a ogni cusmino me la
volesse chiedere.
Con gran piacere.
E' il miglior ricordo
di Edmondo e Gianni
che io oggi possa
trasmettere.
Attendo la TUA richiesta ...
PIero.cusm
11 giugno 2019 . Logudoro
Circolo Logudoro di Pavia. Da Paolo Pulina
Un colpo al cuore.
La settimana scorsa ho inviato una email ad
Edmondo Gangitano. Dopo alcuni giorni,
non avuto suo riscontro, ho pensato di
sentirlo ed ho cercato nel web il suo numero
di telefono. Da Google un colpo al cuore.
_____________________________________
È improvvisamente mancato l'
Avv. Edmondo Gangitano
Con profondo dolore lo annunciano la figlia e tutti i suoi cari.- I funerali
verranno celebrati in forma civile giovedì 22 febbraio alle ore 15
presso la sala polifunzione del cimitero di Lambrate.
Milano, 20 febbraio 2018
_________________________________
Il 20 febbraio del 2018 : oltre quindici mesi fa.
Edmondo,
ho vivida la tua personalità forte, la tua intelligenza grande,
la tua cultura, la tua voce dal timbro inconfondibile.
Hai lasciato un segno, nella storia del CUSM ed in molti di noi.
Non ho parole altre, ma solo ricordi che oggi si sciolgono in lacrime.
Cantavamo ...
# Addio Lugano bella ...
# Una mattina ...
# Sebben che siamo donne ...
# Serom in quatter ...
# El me gatt ...
# O Badoglio, Pietro Badoglio ...
# ...
26 maggio 2019 . Mario
Tre volte numero UNO !
Il nostro maratoneta è sempre in pista,
quasi tutte le settimane. Come diavolo fa ?
Dall' 111, il Mario Liccardi azzurro, ricevo e pubblico
________clicca link_____________
Sei ore in pista di Monselice.
Il mago della pioggia un po’ dopato
Apri anche l'album fotografico della giornata,
prodotto ed allestito dal nostro (fotomaniaco
pur anco, come noto agli amici suoi tutti).
"Come diavolo fa ?"
Azzardo
due ipotesi.
L' indovinata
zuppa di
cromosomi
pimpanti
ovvero
(od anche)
la sua dieta
quasivegetariana.
24 maggio 2019 . AULLA, AULLA LA'
Come già preannunciato, il nostro 24° prossimo incontro
lo terremo "in zona Aulla". Franco Bonini già in pista.
Funghi o Pesce ? A breve nuove nuove ..
24 maggio 2019 . Da Paolo Pulina
Su Domenico Alberto Azuni di Paolo Pulina, il nostro
grande organizzatore di Cultura. Leggi il suo articolato
ed esaustivo articolo-resoconto. Clicca il link.
CONCLUSA CON SUCCESSO A LA CIOTAT LA GIORNATA INTERNAZIONALE DI STUDI “NEL RICORDO DI DOMENICO ALBERTO AZUNI (1749-1827), RASSEGNA DI AUTORI SARDI CHE HANNO SCRITTO SULLA FRANCIA E DI AUTORI FRANCESI CHE HANNO SCRITTO SULLA SARDEGNA”
– tottus in pari