Copertina


Blog fondato da Giuseppe "Pippo" Ripa


dedicato a GIOVANNI ARDIZZONE


in memoria di Luciana Donazzi

scomparsa il 24 agosto 1997, gentile amica di tutti noi,

in memoria di

Claudio Bertoluzzi (✝ luglio 2006) - Pier Luigi Golino (✝ maggio 2003) - Luciano Riffaldi - Salvatore Gozzo - Guido Gennaro - Danila Zadra (✝ 11 aprile 2007) - Tiziana Begarani - Marina Bonora - Nino Amato - Gegé Falaschi - Vincenzo (Gianni) Pennetta - Matteo Guerini (✝ aprile 2006) - Lalla Bosi - Marco Pennacchioni (✝ 1994) - Valentino Santoni - Augusto Agazzani (2011) - Anna Nay Savina - Enzo Baldoni - Gino Gorgoglione (✝ dicembre 2011) - Giuseppe Ripa (✝ 24 maggio 2012) - Mario Pramaggiore (✝ 16 giugno 2012) - Fausto Salghetti (28.11.2013) - Salvatore Caputo (10.01.2015)

Daria Acquisti (9.06.2016) - Roberto Baldini - Giorgio Scaglia (2007) - Marchionni - Franco Selandari - Gigi Ziliani (8.12.2016) - Mariella Alitti (9.03.2017) - Francesco Molinini (13.08.2017) - Marinetta Bagliani - Mario Gervasoni - Nik Sacharidis - Cinzia Mariotti - Liberto Cavallone (18.01.2019) - Franca Gaspari 31.03.2019 - Edmondo Gangitano (20 febbraio 2018) - Corrado Lamberti (17.04.2020) - Gianni Abbate (8 maggio 2020) - Marcello Montedoro (ottobre 2020) - Adele Tonini (22 febbraio 2021) - Annamaria De Pietro (novembre 2020) - Dario Rocchegiani (2 settembre 2021) - Enzo Ruggiero (ottobre 2021 - Gabriella Livieri (28 gennaio 2022) - Luisella Guerra - Rudy Schonhuber (1 novembre 2022) - Vincenzo Marti - Giuseppe Bortoluzzi (17 aprile 2022) - Laura Bertolotti (1 marzo 2023) - Vincenzina Centofanti (27 marzo 2023)

novita'

Quale è la cosa più difficile di tutte? Quella che sembra la più facile: con gli occhi vedere ciò che davanti agli occhi si trova. (Goethe)

sabato 13 maggio 2017

CRONACHE
(archivio della bacheca)
2.3 



3 febbraio 2018  .  .. al tredicesimo piano ..
Da Salvatore Carachino, in argomento 21° 
Carissimo Piero, non so quale congiungimento astrale si sta verificando in questo 2018 e in occasione del nostro prossimo incontro. Succede che, scarpantibus o meno, alcuni o molti di noi rivedranno il collegio universitario forse profeticamente trasformato in ospedale. Succede che a marzo uscirà la terza edizione del mio Professor De Santis, (titolo modificato) storia di pura fantasia collocata negli anni '90 in parte a Milano e in un collegio troppo simile al nostro, in parte a Verona e in Salento. Il cusmino/a non farà fatica a retrodatare la storia con un po' di immaginazione. Impossibili letture anche brevi in clima conviviale e impossibile per me portare pesi di copie dato che vengo in treno e poi in metro fino a Ponale. Così ho pensato di inviarti un altro capitolo del romanzo, che appunto, essendo riedizione, ha naturali modifiche stilistiche rispetto all'esordio del 2006. Tutto il resto sempre su Amazon.

Professor De Santis, Cap. 22  - Ad affollare le lezioni di storia delle dottrine economiche c'erano studenti di altre facoltà e semplici cittadini anche anziani. Oltre ai rimasti in piedi stavano i seduti sul pavimento con il quaderno degli appunti sulle ginocchia. Erano lezioni spettacolo che chiudevano con i chiarimenti chiesti dagli ascoltatori. Ma a far domande erano soprattutto quei milanesi, ex studenti che avevano vissuto la storia recente della città, dove avevano assistito a una vera  e propria prova di guerra civile. Era la prima volta che io sentivo parlare del pensiero di Keynes, della sua teoria dell'intervento dello stato in campo economico, di fatto una idea di socialismo democratico. E sentivo dei teorici del neoliberismo assertori dell'individuo "autoimprenditore" in concorrenza con altri "autoimprenditori". Concorrenza, quindi anche fallimento doloroso ma necessario perché in definitiva il successo e la ricchezza di pochi avrebbero generato il benessere di tutti. Il docente parlava in anni che stavano segnando il tramonto definitivo dell'l'Italia "quinta" potenza con le sue aziende pubbliche, i "gioielli di stato". La vittoria dell'Occidente nella guerra fredda, incentrata sulla gara degli armamenti, era dovuta alla larghezza di mezzi sottratti al terzo mondo. E chissà per quale parallelismo maledetto con il fallimento sovietico nasceva una idea dello stato come luogo di inefficienza e corruzione. Così trionfava il neoliberismo o pensiero unico. Le conseguenze negli anni sarebbero state terribili: declino dello stato nazionale e trionfo della finanza non più legata alla economia reale. Le grandi banche diventavano creatrici di quantità immense di denaro il quale perdeva la sua natura di mezzo di scambio tra beni reali per diventare promessa di un valore e quindi sistema economico predatorio in quanto scommessa su guadagni futuri vinta sempre dal più forte. Il tutto secondo le nuove leggi. Leggi che da noi comunque contraddicevano la Costituzione. I due beni sociali, territorio e lavoro venivano trasferiti ai privati. L'acqua anche. Non l'aria forse solo perché inquinata. Ecco allora da una parte i detentori della macchina finanziaria sempre più collusi con la delinquenza mafiosa, dall'altra la disperazione degli inutili a vivere gridata alla giustizia celeste. Parte della classe politica, tesa al particulare, sarebbe stata sempre ben felice di mostrare le terga al governo internazionale dell’economia.
   Al tempo di quelle lezioni non si profilava ancora con chiarezza il rapporto stretto tra pensiero neoliberale e rivoluzione telematica. Il tempo a venire avrebbe mostrato il quadro delle spaventose disuguaglianze e delle guerre continue. Nelle parole del docente non mancava tuttavia una spinta al coraggio. Noi giovani dovevamo essere cavalieri dell’ideale, scuoterci dall'inerzia, occupare lo spazio e segnare il nostro mirabile tempo. Dovevamo far trionfare l’intelligenza critica e la capacità organizzativa: per le strade, alle mense, nelle sale di studio, nelle aule pubbliche, nei caffè, ai balli. A condurci da solitari saremmo stati lasciati in pace. Bisognava invece correre il rischio di stare insieme, di mescolarci, di gridare, di unirci alle vittime dell'ingiustizia e della violenza. Ove si appannasse la luce dei maestri erano le giovinezze unite ad accendere una nuova.
   Ascoltando ripensavo spesso alla mia sfortunata tesina su Gramsci. Non mi pareva che con la mia interpretazione del concetto di libertà avessi tradito l'autore. Ai suoi tempi al centro dell'attenzione stavano l'alienazione sul lavoro e la concorrenza tra nazioni risolta col mandare grandi masse alla guerra. Pareva logico voltare la clessidra della storia. Ultima violenza rivoluzionaria e quindi nazionalizzazione di terre ed officine. Padrone lo stato, cioè il popolo lavoratore senza peraltro eredità di famiglia borghese. Una nuova idea di libertà e una nuova idea delle modalità di rischio. Ma la storia mette alla prova anche la logica. Il rischio collettivo (la parola era: programmazione) aveva bisogno di una acculturazione molto alta dei lavoratori e gli intellettuali di sinistra si stavano adattando a lasciare tutta quanta l'iniziativa economica al privato. (D'altra parte un grande intellettuale non è un privato? Non è uno che ha rischiato in proprio?) Se poi un singolo imprenditore si lamenta di un fallimento, arrivando a volte a togliersi la vita, nel complesso la classe proprietaria sopravvive. Il capitalismo produce ricchezza sia pure senza distribuirla equamente. Il collettivismo distribuisce tendendo però a produrre sempre meno. Resterebbe il problema del rapporto tra rischio individuale e rischio cooperativo, se si producono beni materiali e immateriali utili o no, se tale classe di gente attiva si amplia o si riduce, se mantiene la pace o fomenta le guerre. Non è giusto che il patrimonio intellettuale dell'umanità finisca nelle mani di pochi sotto forma di brevetti e sistemi di macchine. Risulta un meccanismo di concentrazione di ricchezze sganciato da processi che un tempo erano considerati naturali e quindi in sostanza necessari. Come fu naturale ad esempio che la macchina organizzativa dell'esercito romano diventando sempre più grande e complessa a un certo punto fosse affidata alla responsabilità e capacità di un uomo solo, a un Cesare.
   I tempi cambiano. La storia modifica la vecchia logica. Non si parla più di alienazione sul luogo del lavoro. Ad averlo il lavoro! Le nuove macchine escludono il gesto ripetitivo e nasce il bisogno di addetti svegli e capaci di decisioni. L'alienazione sarebbe diffusa nel tempo libero, chiamata ignoranza o consumismo, soprattutto visivo. E siccome il superamento dell'ignoranza pubblica non è in cima ai pensieri del singolo che rischia in un progetto, resterebbe in realtà da invertire il processo economico tornando a impostare politicamente un buon equilibrio tra rischio del singolo e rischio che si prende la collettività. Senza una giusta uguaglianza, senza la creazione del valore delle merci e della persona, non esiste democrazia e quindi libertà. Un successo, anche minimo, non può che essere di esempio e aiuto per gli altri.
   Mentre la folla usciva ecco apparire in corridoio il piccolo drappello dei frequentanti il corso di letteratura italiana i quali si sarebbero aggiunti ai pochi che con me rimanevano in aula. Questa tornava senza rumore. Alle sei e mezza ero in un tempo di confine tra gli impegni ripetitivi del giorno e l'avanzare di un vuoto popolato da ombre.
   Era l’inverno del terzo anno. Dal giorno della mia pazza dichiarazione d’amore a Luisa era intercorso qualche cortese saluto tra noi. L’aspettavo perché frequentava con me letteratura. Come nelle sue abitudini arrivava sempre all’ultimo momento, riuscendo a precedere il professore di qualche metro. Sarebbero stati inutili in quel breve intervallo i tentativi di incontrarla da qualche parte alla Ca’ Granda. Veniva dalla biblioteca, dagli istituti di lettere, da probabili incontri con i docenti. Dalla libreria. Chissà da dove. Dato che un posto in prima fila doveva trovarlo, anche disturbando, potevo illudermi che qualche volta volgesse indietro lo sguardo per vedere se c’ero, se non altro solo per curiosità.
   Lezione su Foscolo. La voce dell'anziano professore giungeva come da fonte immateriale.
   …e quando ti corteggian liete
   le nubi estive e i zefiri sereni
   e quando dal nevoso aere inquiete
   tenebre e lunghe all’universo meni
   sempre scendi invocata…
   Luigi non perderti. Le belle donne e le sere d’estate con le nuvole candide a passeggio sotto il blu sono immagini di valore secondario perché è il reo tempo il valore primario. Sono sterili i tuoi sogni se non sai lottare contro la sordità della vita con impeto ruggente; tu devi conoscere il reo tempo che stai vivendo e compiere ogni sforzo per combatterlo.
   Reo tempolunghe sere d’inverno, quando ti chiudi nell’ombra e sai che fuori gli altri scantonano nelle strade per il freddo. Luisa non ha adesso un’aria festosa e ridente. È uggiosa, avvolta nel suo mistero, né da scarne parole che avessimo il destino di scambiarci è detto che si esca illesi.
   Inquïete tenébre e lunghe, dilatazione delle ombre nelle lunghe ore serali. La quiete della sera scende a calmare un dolore selvaggio, ma anche la stanchezza dell'ostinata ricerca. Come in Baudelaire:
   Dà la sera
   un sollievo agli spiriti stanchi
   da un dolore selvaggio, all’ostinato
   sapiente la cui fronte già si piega.
I pochi frequentanti (mai superavano la ventina) non rendevano ragione della fama dell’uomo la quale dai suoi numerosi libri si irradiava a illuminare l’universo degli studi umanistici. Gli studenti sicuri di sé si presentavano all’esame senza aver quasi mai seguito le lezioni perché bastava dimostrare che avevano letto attentamente le sue opere e inoltre perché si diceva lui non ricordasse il volto di nessuno, stando in cattedra con gli occhi sempre abbassati attraverso spesse lenti su fogli e libri e la fronte sorretta dalla mano sinistra con gomito puntato sul tavolo. Generava in me viva impressione quel tempio trasparente, dove passavano i pensieri di altri grandi uomini.
   La sera d’inverno si consumava in successione con le altre, sul ritmo monotono della voce che si disperdeva nell’aula troppo grande per i pochi ascoltatori. Le mie palpebre tendevano continuamente a cadere senza mai però riuscire a negare agli occhi la luce altalenante tra realtà e sogni. Era l’effetto siepe. Ricordo quella volta che uno studente interloquendo a fine lezione col professore chiamò sonetto L’Infinito di Leopardi. Il sonetto… Gli occhi del grande maestro stavolta avevano fulminato a lungo lo sciagurato il quale insisteva nell’errore, in quanto per lui quattordici o quindici versi, (ma certo non ricordava esattamente il numero) rima o non rima, dovevano essere un sonetto. «Ma è proprio l’infinito, ragazzo mio, che non si costringe in una forma espressiva prefissata dalla tradizione letteraria. Come si può rimanere in un limite che pure abbiamo cercato per nostro conforto quando il pensiero può fingere l’immenso luogo delle opere dell’uomo e l’immenso tempo della sua storia…»
…………
  Eravamo verso la fine della lezione e Luisa non si era mai voltata a guardarmi. Al termine scappai fuori dall’università, perché mi immaginai qualche suo corteggiatore che l'accompagnasse fino al capolinea del pullman speciale. Volli essere investito dalla sera di fine febbraio, con la sua aria tiepida, un vago annuncio di primavera. Le primule nelle aiuole dei giardini. Una delle sere di carnevale con dame e cavalieri. I coriandoli e i nastri filanti. Fui sorpassato lentamente da due maschere silenziose, bianche di luna, con abito e cappuccio neri; due donne che nella misteriosa doppiezza di immagine nulla nascondevano delle statuarie linee dei loro corpi. Si presero tutto il tempo per sfidarmi a guardarle, per poi, dopo avermi sorpassato, svoltare a destra in un vicolo che non abbrevia verso nessuna parte.
   L’autista aspettava solitario al posto di guida leggendo un fumetto sotto la luce di servizio. Tutte le altre luci interne erano spente; ma illuminava da fuori un lampione. Scartai le prime file di posti a evitare compagni che venissero a inchiodarmi sulla filosofia dello sport calcistico. Comunque volevo aprire la pagina degli appunti e ripassarli anche se quelle poche righe facevano pena. Dopo un lungo quarto d’ora di attesa, a un minuto dalla partenza ero rassegnato ad essere l’unico passeggero. Il carnevale poteva avere interrotto le abitudini. E Luisa non sarebbe arrivata in collegio per la cena. Più di qualche volta era rientrata tardi da sola cosicché io avevo immaginato tutte le possibilità per lei, da quelle più semplici e banali, come l’andare a spese, a guardare le vetrine, alle più intriganti.
   Accadde. Salì sul pullman e sedette in prima fila a destra; e non so se all’autista che avviava il motore era giunto un cenno di saluto. Aveva chiaramente visto che c’ero io, solo. Il viaggio iniziò con l’interno della vettura al buio totale, né fu accesa la radio. La testa di Luisa era volta sempre avanti dritta al traffico caotico o piegava a destra verso le vetrine dei negozi quando si era fermi ai semafori. Abbondavano i semafori rossi quella sera sui viali che portavano verso il nord periferia. Lei non poteva non stare pensando alla stranezza della nostra situazione. Capivo che sarebbe bastata da parte sua una sola domanda per impegnarci a parlare per tutto il tempo del viaggio. Qualsiasi domanda di cortesia ci avrebbe legati per almeno mezz’ora. Una eventualità dolorosa comunque, perché non sarei riuscito a simulare una situazione di reale indifferenza, una specie di pubblico atto in cui si dice che non solo Luigi non l’ama più, ma neppure pensa a lei; incontrandola per caso la riconosce come una delle tante compagne di corso. E se comincio io a volgerle la più stupida delle domande? Potrebbe bloccarmi per tutto il viaggio su una risposta ridotta ad un irritato sì o a un gelido no. Nell’ipotesi pietosa di un prolungamento di discorso attinente alla mia sciocca dichiarazione d'amore sarebbero poi passati anni per smaltire l’avvilimento di una sera tristissima. E tuttavia, pensavo, adesso o mai più. Se non parlo di nulla in questo momento, sarò condannato al silenzio per sempre e a non dimenticare.
   Forse perché della fatal quiete
   tu sei l’imago…
Via le tenebre inquiete e lunghe, cosa ci vuole, Luigi, per dir su qualcosa, un po’ di coraggio.
   Se si volta solo a guardarmi io ho una buona scusa per cominciare. I miei appunti non servono a niente. Posso leggere un certo passaggio nei suoi? È famosa per la sua capacità di registrare meticolosamente tutto. Ma non si volta, non dice nulla per non rischiare di comunicarmi la sua pena. Se non mi sono mosso subito, appena è salita, ormai è impossibile. Adesso il mio silenzio è irritante, colpevole, un abuso su di lei. Ecco, io per lei sono veramente un’immagine di fastidio, di disvalore.
   Non ci sono fermate. Nessuno deve salire. Neanche l’autista parla. È vero che io non sto a tiro di voce ma quella graziosa giovane sta leggermente indietro sulla sua destra, gli è nota e qualche osservazione sul traffico lento può farla arrivare a lei. Niente, una maschera anche lui. Sembra lo faccia apposta a non volere accendere la radio, starà a vedere che succede con i due passeggeri fantasma che si trascina. O siamo in tre i fascinati dalla folle indecifrabile città, di sera. Quella sera che mi concede di sentirmi colpevole o innocente. Indifferenti e taciturni gli altri.
  Arrivati, lasciai che Luisa andasse avanti a prendere la chiave. In camera depositai le mie cose, mi lavai le mani e giù in sala mensa dove a un tavolo c’erano Pippo e altri due che mi reclamarono a gran voce al quarto posto libero. Potevo star tranquillo che lei non avrebbe mai raccontato a nessuno quel viaggio. So con certezza che a studenti maschi non raccontò mai nulla e quello che avrebbe potuto raccontare alle sue amiche, troppo vago come era, non le avrebbe impegnate per più di un minuto d’attenzione e avrebbero dimenticato.
   Con mia sorpresa si fece vedere a cena prima del solito ultimo minuto d’ingresso. Si sedette sola, non lontana, e rivolta verso di noi. Mi domandavo perché rivolta verso di noi.
   La grande sala di ricreazione era parata a discoteca con luci colorate, festoni e palloncini. Nella hall d’ingresso verso le nove erano comparsi i primi ospiti. I suonatori non erano ancora giunti e i maschi aspettavano che scendessero dalle loro camere le ragazze truccate e vestite a festa. Io ero preoccupato per la musica che si sarebbe sentita fino alle quattro del mattino, visto che il mio piano era proprio sopra la sala. Risalii a prendere il cappotto. Uscivo per il solito giro. Tornando dopo circa mezz’ora vidi dal viale dei tigli che la finestra di Luisa era ancora illuminata.
   In collegio non era ancora partita la baldoria; non si ballava ancora. Mi trovai davanti una compagna che studiava lingue, Lella Gaglio, di Varese.
   «Sei pronto per la festa?»
   Scoprendomi intenzionato a ritirarmi mi chiese con la cortesia che la caratterizzava il perché di tanto abbandono. Io mi giustificai dicendo che ero estraneo ai balli, ma per festose chiacchiere ci sarebbe stata una migliore occasione. Da qualche tempo mi capitava in collegio e in università di conversare con lei. Parlavamo tranquillamente di scuola senza che mai interferisse la diversità dei sessi. Era più alta di me, di sana robustezza. Prosperosa di seno e fianchi e, prediligendo di tenere sempre raccolti i capelli, l'avresti meglio immaginata nel celestiale splendore di una madre. Lei però non doveva sentirsi a suo agio nella sua figura, pur nella signorilità di un viso che rimandava a ritratti rinascimentali. Era timida e i ragazzi non le si accostavano per corteggiarla. Forse sperando che le tenessi un po' di compagnia si rivolgeva a me. Temeva di non sentirsi a suo agio nella festa e che rimanesse trascurata negli inviti a ballare. Anche lei stava vivendo nel bozzolo incontaminato del sogno. Di modi garbati, dal sorriso dolce, a un uomo sarebbe apparsa mirabile una volta oltrepassato il semplice muro dell’amicizia e l’affettuosità avesse preso strade più confidenti. Lei era protetta dai suoi studi non ostentatamente ambiziosi e dalla vigilanza di una famiglia di professionisti agiata e colta. Capivo che quella protezione l’avrebbe accompagnata fino all’ingresso nella serenità di sposa.
………
   Mi parlò del suo corso di esame da Baudelaire al surrealismo. Abbandonammo insieme la festa.
  Quella notte mi spostai al tredicesimo piano per buttarmi tutto vestito sul letto di una camera non occupata. Libere erano tutte lassù. Era silenzio con qualche leggera scossa di vento alla finestra.   





22  gennaio 2018  .  Per non dimenticare
Rubo solo alcuni versi :
.. un vaso di fiori s'è svegliato 
     ed ha versato il suo cristallo ..
Un così piccolo regno
ha risucchiato tanti sogni ..
 Attenzione, tutti, a non dimenticare !
Il giorno da voi scelto per ricordare i nostri sogni è ..
la domenica preferibilmente quella che cade il 15 di aprile.






7 gennaio 2018   .   XXI
Da oggi all' opera 
per il posto e le data





gennaio 2018  .   preVisioni
Da Fabrizio Donazzi, Le preVisioni per il 2018.      Per la leTTura 
di mAno e per l' oroScopo, si rimanda all' inContro di apriLe, ove il 
noStro si  renDerà disponiBile per TuTTe le aMiche che Lo vorrAno. 
 L’anno che verrà

Con il mio amico astrologo abbiamo analizzato a fondo 
come sarà l’anno 2018 e le nostre conclusioni sono di seguito elencate:

1)     Il 2018 non è un anno bisestile quindi febbraio avrà 28 giorni.
Ottimo presagio.

2)     Il 2018 presenta come giornata palindroma i’ 81/02/2018. Poiché fortunatamente, anche per quest’anno, febbraio si ritrova con 28 giorni, siamo tranquilli: non avremo il giorno
di “massima sfiga”.

3)     Tuttavia, dice il mio amico, “molto scaramantico” e terrorizzato dalla “sfiga” (solo quella con la s), 81/02/2018 deve essere visto come il 53-esimo giorno dopo il 28/02/2018 e quindi come il 22/04/2018. Legame “cabalistico” non perfetto, ma è sempre meglio non rischiare. Poiché il 22 aprile è domenica, per evitare questa moderata e lieve sfortuna giornaliera, si potrebbe rimanere chiusi in casa tutto il giorno, evitando di cadere dal letto. Tuttavia gli irriducibili amanti dello shopping, possono uscire, ma, per scaramanzia, dovrebbero indossare due “calzini spaiati”, possibilmente
di diverso colore.

4)     2018 non è un numero primo; è infatti divisibile per 2 e per 1009. Siamo quindi fortunati, visto che nessun suo divisore è palindromo.

5)     In conclusione l’anno che verrà sarà un anno sereno.  E allora
salutiamolo con un brindisi:




        ma  l' Epifania        
    tutte le Feste si porta via    




3 gennaio 2018  .  Ed or, Di Grazia, il ResoConto 
Nel seguito si dà conto dell' evento annunciatovi il 10 dicembre 
scorso su questo blog.      Qui, in premessa, io zumo 
su  il Carlo Geri,   ingegnerEDumanista.
Il Nostro ha ascoltato tutte le relazioni susseguitesi nell' incontro.
Eccolo, in Frecciarossa, rapito by quella del prof. Angelo Stella.
Dal Blog TOTTUS IN PARI
03 01  2018

SUCCESSO DELL’INCONTRO ORGANIZZATO A MILANO DAL CENTRO NAZIONALE DI STUDI MANZONIANI, IN COLLABORAZIONE CON LA F.A.S.I., PER CELEBRARE I 90 ANNI DEL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA A GRAZIA DELEDDA

Scritto da: Tottus in Pari in dai circoli degli emigrati sardi, tags: centro nazionale studi manzonianiF.A.S.I.Grazia Deledda
Foto di Giovanni Cervo.                Al microfono Paolo Pulina; 
al tavolo Mauro Novelli e Giuliana Nuvoli. Milano, 11.12.2017
di Paolo Pulina
A Milano, nel pomeriggio di lunedì 11 dicembre 2017, presso l’auditorium della storica Casa Manzoni  (Via Gerolamo Morone 1), il Centro Nazionale di Studi Manzoniani, in collaborazione con la F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde in Italia), ha organizzato  un incontro  dal titolo “Ritrarre in forme plastiche la vita” per commemorare i 90 anni  del Premio Nobel per la Letteratura a Grazia Deledda, unica donna italiana ad essere insignita della prestigiosa  benemerenza,
Significativa la data dell’iniziativa culturale (esattamente a 90 anni dalla consegna materiale alla scrittrice sarda del massimo riconoscimento letterario a livello mondiale, avvenuta a Stoccolma il 10 dicembre 1927, anche se il Premio si riferì all’anno 1926, in cui non era stato assegnato dall’Accademia svedese per mancanza di candidature  meritevoli). Nota: anche se in un diffusissimo strumento di consultazione come è  l’enciclopedia libera Wikipedia è ben precisato che  «il 10 dicembre 1927 venne conferito alla Deledda il premio Nobel per la letteratura 1926 (non vinto da alcun candidato l’anno precedente, per mancanza di requisiti)», sono stati innumerevoli coloro che hanno preso la cantonata di collocare il conferimento del Premio nella data errata del 10 dicembre 1926. Ne cito uno per tutti: ha scritto il “Corriere della Sera” dell’11 dicembre 2017: «Nel giorno della consegna dei Nobel, il 10 dicembre, quando anche lei ricevette 91 anni fa, nel 1926, quello per la Letteratura, Grazia Deledda è stata omaggiata da Google. Il motore di ricerca l’ha celebrata ieri con un doodle, versione speciale del logo di Google per commemorare anniversari ed eventi».
Il titolo  dell’incontro ha voluto riprendere le parole della motivazione espressa dalla Giuria in occasione del Premio Nobel alla Deledda: «Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e calore tratta problemi di generale interesse umano».
Di fronte a un folto pubblico, composto in gran parte di giovani, Angelo Stella, presidente del Centro Nazionale di Studi Manzoniani, ha introdotto i lavori ricordando che nella biblioteca personale del Manzoni figuravano opere di autori sardi che lui aveva sicuramente letto dato che le pagine sono risultate non più intonse:  1) di Vincenzo Raimondo Porru il Nou Dizionariu universali sardu-italianu (1834) «che era nello scrittoio di Alessandro Manzoni quando morì, e ancora vi si conserva» secondo una testimonianza del 1879  del poeta vicentino Giacomo Zanella;  e il  Saggio di grammatica sul dialetto sardo meridionale dedicato a sua altezza reale Maria Cristina di Bourbon infanta delle Sicilie duchessa del genevese dal sacerdote Vincenzo Raimondo Porru (1811); 2) dello storico Giuseppe  Manno la Storia di Sardegna, opera suddivisa in quattro volumi scritti tra il 1825 ed il 1827.
La relazione di Mauro Novelli (docente di  Letteratura e cultura nell’Italia contemporanea e Letteratura italiana otto-novecentesca presso l’Università degli studi di Milano) ha offerto un ritratto avvincente della personalità eccezionalmente determinata della Deledda e un cenno alle sue  opere più importanti  sia quelle ambientate nei suoi luoghi natii e valorizzanti il patrimonio di abitudini e mentalità della gente sarda sia quelle di ambientazione “continentale”.
Giuliana Nuvoli, professore di Letteratura italiana presso l’Università degli studi di Milano, che vanta diversi saggi sui rapporti fra letteratura e cinema, ha messo in evidenza come l’origine della vicenda drammatica al centro delle pagine di Canne al  vento sia stata trascritta sullo schermo dal regista Mario Landi nello sceneggiato televisivo prodotto nel 1958 dalla Rai. Sono stati illustrati  efficacemente i differenti  modi di approccio della scrittrice e del regista.
Personalmente mi è sembrato giusto riprendere presso la Casa del Manzoni alcuni spunti di collegamento fra il Gran Lombardo e la Grande Sarda presentati  in questo sito nel saggio “Come gli scrittori sardi (compresa la Deledda)  si sono rapportati al modello Alessandro Manzoni” ( si veda il link http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2012/05/01/come-gli-scrittori-sardi-si-sono-rapportati-al-modello-alessandro-manzoni-la-relazione-integrale-di-paolo-pulina-dellesecutivo-f-a-s-i-a-sa-die-che-si-e-svolta-a-lecco/  ).
Per quanto riguarda  il contributo concreto che la F.A.S.I. ha inteso dare alla celebrazione dell’Anno Deleddiano (90 anni dall’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura 1926 e  80 anni dalla morte), per  rendere onore alla grande scrittrice sarda, ho citato il bando per  premi che saranno riconosciuti a tesi di laurea sulla Deledda che saranno discusse nell’anno accademico 2017-2018 nei dipartimenti di studi letterari delle Università fuori della Sardegna: si veda, in questo sito:
Rosa Muggianu, originaria di Atzara (Nuoro), socia del CSCS-Centro Sociale Culturale Sardo  di Milano, ha letto sia il discorso pronunciato dalla Deledda nel momento in cui ha ritirato il Premio sia la traduzione  in sardo di Nuoro che la Deledda operò del brano dei Promessi Sposi con la narrazione di fra Galdino sul  “miracolo delle noci”.  Questa traduzione fu pubblicata nel volumetto, commissionato da Paravia a Ciro Trabalza, che uscì nel 1917 col titolo   Dal dialetto alla lingua. Nuova  grammatica italiana per la IV, V e VI elementare con XVIII versioni in dialetto d’un brano dei “Promessi Sposi”.
Giovanni Cervo, presidente del CSCS di Milano, con un gruppo di collaboratori ha coordinato l’offerta ai numerosi uditori di un buffet a base di prodotti sardi, concluso con un “brindisi alla Sarda” (nei due significati: alla maniera sarda; in onore della grande scrittrice sarda).
Foto di Giovanni Cervo. Il prof. Angelo Stella tiene la sua relazione. Milano, 11.12.2017





per  il  2018
___________
***

1
Vi indico il link ove potrete gustare di musicali
auguri dal nostro maratoneta, il Liccardi Mario ..
***

2
NdR :   di seguito gli auguri da me già
anticipati via email al "gruppo cusm" ..
Si sta per chiudere
un anno che ha lasciato,
anche lui, gravi lacerazioni.
   Ma 
   questa
   è  la Vita
che si  fugge tutta via.
Lacrime e Sorrisi.
    Così,            guardando 
al futuro ricordando 
    il nostro comune passato,
     a  TuTTi
l'AUGURIO 
  di
uFeLice 2018.
 Auguri redatti con l' aiuto di Monica 
 (qui in Bianco e Nero, in attesa del ricco Cenone di gala).
PS
Attenzione poi, nel  BLOG 
trovi  sempre  qualche  cosa
di nuovo      Vale la pena di 
    dare un
   occhio :
​    Lo  hai  dato ?
Bene ..
PIero.cusm
***

3
Dear Piero, io lo ho dato !
  E faccio  gli  AUGURI 
a  Lazzaro Malenchi  !
E' uno dei miei.    Lo  ho riconosciuto
nella rubrica  "4.1  Eravamo tutti belli"
***

4
Da Carlo Geri, mi arriva e pubblico .. 
Con l'ormai famoso formato di saluto apulo
 " per il 17 :  BUON ANNO FATTO......
E MIGLIOR ANNO DA FARE X IL 18 ! "
Invio la foto natalizia fatta per i miei nipotini romani 
ed  invio anche la summa delle cose fatte, è il solito tema, 
nihil novi sub sole, una "pallosa ossessione", 
così parlò Paola ! 
Nel contempo ci sono segnali di interesse da 
parte di terze parti, come si può evincere :
3)  News, non fake, inserita alla destra di    https://www.partecipami.it/salute  ,
ANCORA BUON ANNO FATTO.....E MIGLIOR ANNO DA FARE
cg
***

5
Da  Salvatore Carachino, qui in foto scattata al
14° incontro (Bergamo), al quale fa riferimento  ..
Carissimo Piero, or che il 17 volge al 18 ed io i 19 anni li ho compiuti da matricola in collegio oltre mezzo secolo fa cosa posso inviare a te e ai cusmini come omaggio per l'anno che si apre?. Non ho foto mie scattate là, né altri ricordi visivi se si tolgono i festoni di un carnevale che portai con me a un nostro incontro. Mando allora questa "cantata" a malinconia di memorie.

Da uno degli ultimi capitoli del romanzo "L'isola e le sue luci" di Salvatore Carachino. Prossima riedizione col titolo "Professor De Santis" e con nuova Casa Editrice. (Altri romanzi editi: Clara Weber - Una lanterna aggiunta. Vedi Amazon Carachino Libri.)

Cap. 27 Cantata

Era tra le canzoni che mi giungevano dal luna park nelle vicinanze del collegio. Le nostre finestre aperte nella sera di maggio.
Nostalgia della potenza canora di Mina.

Chi sarà il mio primo grande anor
chi sarà, chi sarà…

   Un campo di grano maturo isola il casolare ristorante. Le ultime onde di spighe piegano verso i muri tappezzati di bignomia, di buganvillea e di gelsomino. Cena a fine del mio primo anno di insegnante alle medie, cominciata in un tardissimo tramonto di giugno. Io e la giovane collega, seduti all'angolo della lunga tavola. Rimane compresa nell’arco dello sguardo anche quando voci più lontane pretendono la mia attenzione.
   Figuriamoci se lei, così brillante come tutti sappiamo, carina come tutti vediamo, sopporterebbe l’arida negatività del parlatore saputo. È qui per contagiarsi di un'allegria che ride di condanne e castighi. Ha sfidato i troppo curiosi appressandosi a me. Nel frastuono in sala ci sentiamo come in un giro di giostra. Il tono è quello semplice delle mattine a scuola. Passiamo dagli scolari bravi ai fastidiosi per arrivare alle baruffe nei consigli di classe. Per non incappare nelle secche del silenzio il pensiero evita antiche memorie per concentrarsi solo nelle ultime dozzine di parole ascoltate. Lei non pare a disagio davanti ai miei occhi che fissano i suoi. Osservo il delicato disegno. del suo viso. Sulle lunghe onde di capelli neri scende la luce dell’applique vicina. Mentre alcuni spiriti critici, tra dolce e caffè, si confrontano su fatti della politica, gioiose avanguardie attaccano con antiche canzoni. Si spostano, si raggruppano più in là con le sedie. Vanno con Celentano.

Cerco un po’ d’Africa in giardino
tra l’oleandro e il baobab…
Azzurro
il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me…

   I canti disturbano invero il nostro fitto parlare, sicché la mia fronte piega verso la sua. Evidente necessità nel frastuono in sala. Non considero il fatto che tutti gli altri nella parte opposta della tavola continuano instancabili a cantare. Molti rivolti verso di noi. È lei a farmi notare che la cantata è dedicata a noi.

   Sono senza auto e al ritorno ho un passaggio dalla carina. Persa nel discorso sbaglia strada e finiamo sulla litoranea. Si passeggia così sul lungomare, sotto una grande luna anche lei contenta di noi. Mi porta a passare il resto della notte nella sua casa di campagna. Un volgere delle ore che nessun matto affiderebbe a un diario e peggio a una scrittura composta con regole.

   L’orologio nei suoi giri segna l’ora prima. Sul sentiero tra macchia e scogliera il gruppo di escursionisti si va sfilacciando. Parte un abbraccio improvviso, complici un passaggio rischioso, ma anche la volontà di chiudere con una lunga attesa. Le mie mani scivolano sui fianchi della fanciulla per attrarla peccaminosamente. Lampo di terrore… o sdegno. O annuncio, cui il resto seguirà. «Ci vedono.» «Non sono i nostri.» Riprendiamo il cammino forse insospettendo poiché restiamo fianco a fianco. Ora seconda: altro luogo. Disposti al gioco alle carte. Come avversaria, sempre il mio ginocchio riesce a trovarla sotto la caduta del feltro verde. Là dove stanno incollati, ginocchio e coscia, la battaglia si è conclusa. È sulla superficie che la zuffa continua senza che l’alleato sappia della mia intelligenza col nemico. Terzo segmento di un insieme di cose accadute. Mentre nella casa è festa e musica, fuori sul balcone lei, schiena alla balaustra, si lascia accarezzare. Le mie labbra seguono la linea delle sue sopracciglia, si fermano sulle palpebre chiuse. L’aria quasi fredda trascorre sopra i pini e le palme del giardino ad abbracciare il buio orizzonte della campagna. «Non le sciupiamo il vestito» sento l’amico screanzato che dice di là della porta finestra. L’ora quarta. Viaggio in pullman, crepuscolo avanzato della sera. L’amica, allo stremo per accumulata stanchezza, mi crolla addosso dal sonno. Sonno soave, non interrotto da carezze erranti, tuttavia intimidite da presenze sospettose. Tutto ciò può sembrare ricordato con gravi imprecisioni, invertendo tempi, luoghi, persone, ma non è così. Altro esserci. Al lago. Su un pontile privato d'attracco io a proteggerla nell'abbraccio dalla frescura notturna. Siamo poco sopra la superficie liquida. L’onda rafforza inaspettata per bagnarci scarpe e calze. Arrivederci a presto, onda. Ora sesta o dei ritmi caraibici. Gli altri in sala ammirati della danzatrice, del suo muovere i passi e ruotare la gonna, ondeggiare e declinare su di me. Io in giri astrali che approssimano alla sfera del fuoco. Anche una sola sera può contenere l'avventura di un intero viaggio. Ora settima. In macchina ascoltando il mare in tempesta. Ah che alla fine mi è venuto in mente di abbassare la leva a ricomporre un più convincente allacciamento! Altra ora. Il cielo volge alla notte. Discorriamo nell'auto ferma accanto a un muretto a secco in una viottola deserta su per le colline. Nel buio spiccano le sterminate luci della pianura. Lei dice del suo lavoro e dei ricordi di scuola. Per un magico annullamento del tempo io sconfino nei miei anni universitari, con le amnesie, le rimozioni colpevoli. Il passato quindi assume contorni sfumati, irreali, dacché non ci sono appigli per rimandi alla vera storia, ai vecchi studi che accesero magiche attese e feroci competizioni e fallimenti. Qui però voci di filosofi e poeti è meglio si tengano lontane e se giungono, stiano confuse e accavallate come le lettere dei murales. Le parole alla ragazza escludono fraintendimenti e censure ed anzi contengono una gioconda ilarità che accende fuochi sempre meno controllabili. Una follia antica trapassa nell'ora presente. Sulle ginocchia nude insiste una carezza permanendo un indefinito, al quale lei pone fine portando la mano a sciogliere il nodo in cintura. Ora nona per la graziosa concessione di chi ancora non sapeva e per l’ultimo peccato di chi ha ottenuto senza chiedere. La divina collabora con chi una sera prima è stato bloccato dalla sorpresa. Nella scansione del tempo questo sembrerebbe un salto sconsiderato, una ostinazione a confondere, una rinuncia a chiedere aiuto a poeti e filosofi per mettere in ordine le parole. Ma non è così. Ora decima. In piazzetta di paese va il concerto di fisarmonica, violino, tamburelli. Nel ballo lei fugge, lui la insegue. Tutti pensano a una coppia di rondini. Sanno che il loro fronteggiarsi contiene una promessa che più tardi verrà mantenuta. L'ora undecima vedrà abbandonarsi lei, alla violenza di passione e di baci in stanza d’albergo balneare. Al pianoterra infuria il coro di turisti tedeschi alticci, convinti da consolidate altitudini di rifugio alpino a ritmareEine kleine Nachtmusik accanitamente con mani e piedi sui legni del ristorante affacciato alla notturna aria salmastra. Mai statuario nudo di donna fu così indifferente alla baldoria alemanna. Io invece sono innervosito e santa pazienza quando le due piazze del letto si aprono e abbracciati sbattiamo sul pavimento.
   L’orologio, vagando con battiti sempre più irregolari nella magia dell’esistenza, avvicina l’ora ultima, dodicesima, per il compimento della storia tracciata con lettere che si baciano, riverse una sull'altra. Nella notte del plenilunio lui e l’amica nella deserta casa di campagna. L’aria è tanto calda da far languire i gerani e i garofani nelle fioriere. Per vedere dove innaffiare c’è tanto chiarore che non serve accendere lampade. Eppure comincia lei a sbagliare il getto della canna e presto l'uomo, ingannato da ripetute false scuse, deve togliersi ad uno ad uno gli indumenti inzuppati. Lui, prendendo l’acqua dalla pila sotto la tettoia, riesce a inondare la fiera nemica con potenti secchiate e nell'attimo di stordimento a cingerla, così bagnata, con forti nodi d'amante. La libera dopo un patto di resa avendo la prigioniera promesso e giurato sul profumo che esala dai fiori dissetati. Invano. Lei ride di lacci e nodi. Così continuano a guerreggiare nudi con le lame di acqua che frammentano la luna piena sull’impiantito di tufi lisci davanti alla rustica dimora. Le minacce furenti in tale giostra hanno svegliato e insospettito i cani del casolare vicino che si mettono ad abbaiare. Questi domandano ai compagni più lontani al di là del vigneto e del viale di pini se anche loro hanno avvertito strane concitazioni. Quelli, balzati dalla cuccia, confermano, uggiolando e indispettiti di non poter raggiungere la prima linea. Eccitati, gareggiano nel dare l’allerta alle amiche pattuglie sparse per la contrada. E gli altri cani rispondono tra forsennati mulinelli entro i terreni in loro custodia, intenzionati a saltare i recinti, poi distolti da antiche fedeltà. Presto sono in allarme tutte le razze canine della contea di Nardò che vanno via via allertando in guardia i cugini dei feudi di Galatone, di Galatina con Collemeto e Copertino, svegliando i dannati della villeggiatura. Il latrato telegrafico va da masseria a masseria, da castello a castello; sale a nord oltrepassando Lecce e scende a sud est sfiorando Maglie, per chiamare Otranto e Leuca, dove oltre c’è solo mare. Tutta la campagna salentina abbaia. Insistono stizzosi, persistono a far rigirare i cristiani nei letti. Ostinatamente rompono a ondate per abbandonare alfine il giovane e la fanciulla alle ondose carezze e al sonno nella nuova quiete della notte.
***






29 dicembre 2017   .  108°
Il "nostro" Stefano Pessina, 13° piano, è centoottesimo nella
classifica Bloomberg 2017 dei paperoni più ricchi al mondo. 
Vi compare come monegasco.  Risiede infatti a Montecarlo,
credo per il bel clima atto all'età (è del '41).     Come 
"italiano di origine" si conferma quindi il TERZO papero.
E' certo un cusmino che non ha motivo di lagnarsi 
dell' ANNO che sta per chiudersi, augurandosi lui
comunque, ne son sicuro, un 2018 ancora più ricco.
Qui è come tanti emigrati, spera in un futuro migliore. 
Però se dovrà prendere un barcone, sarà il suo grosso yacht.




 10 dicembre  2017  .  Domani :  Grazia !
A tutti i Milanocentrici :    domani  11 dicembre alle 17e30 , 
in via G. Morone 1 a Milano  (presso il centro nazionale 
di studi manzoniani),  l' appuntamento con Paolo Pulina 
nella ricorrenza del premio Nobel conferito 
a Grazia Deledda 90 anni fa.







3 dicembre 2017  .  Agli amici di Rm .. e dintorni Mi
 
Paolo Pulina 
tiene la relazione introduttiva ai convegni su 
“La ricezione delle opere e del pensiero 
di Gramsci in Francia”, a Roma il 5 dicembre 
e a Cornaredo (Milano) il dicembre 2017..
            Ecco il link:
    Ovviamente l' invito è rivolto non soltanto a
romani e milanovicini ma a tutti, cusmine & cusmini,
dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno.
(Attenzione poi :  ho completato la pubblicazione
dell' album fotografico sull' ultimo incontro, vedi
nella versione web l' elenco dei post a sinistra, è
"incontro 20 : Polesine Pr" ).




30 settembre 2017  .  Pisani .. Veneziani !
Consueto ritrovo della truppa del  piano.
Questa volta (è  lo scorso 14 settembre) per 
un giro tra le ville venete, .. in cerca di seconda casa. 
La prescelta è :  Villa Pisani (già dei  Pisani, .. Veneziani).
Da sinistra :  Paolo Minardi ( nostro consulente immobiliare ),
Peppi Morello, Pietro Maddaluna, Massimo Appiani, Mario Liccardi. 
  L' acquisto è poi saltato sia per i troppi vincoli posti dall' Unesco, 
sia per  il labirinto ( in foto) che, stando l' età dei detti possibili 
acquirenti ( tutti di scarsa e labile memoria), poteva porre qualche 
problema  nell' utilizzo quotidiano  del giardino della proprietà 
immobiliare oggi visionata.  Involato l' affare, ci siamo rifatti a tavola. 




11 settembre 2017  .   Era l' anno.
Vediamo se ho maggior fortuna.    Oggi lancio una nuova rubrica 
(era l' anno) in cui raccogliere foto, di amiche ed amici, scattate
qualche tempo " prima o dopo " la permanenza in collegio.  
Mandatemi le foto  (pietro.maddaluna@gmail.com),  per la 
felicità mia e di chi ci segue sul Blog.    L' idea e l' occasione 
mi sono date dalla rimpatriata di Porto Recanati.  Rita Leopardi, 
che non vedevo da oltre 50 anni, mi ha girato su WhatsApp 
tre istantanee dell' aprile 1961 (ultimo anno delle superiori). 
Riccardo Michelini (stile Mastroianni), Piero, Albano, Rita.
Maschietti stile "la dolce vita",  the blues brothers sono di 
20 anni dopo.      Degli eskimo allor non avevam notizia.
Questo l' originale ..



4 settembre 2017 .  Potenza picena
Qui diamo conto della gara "del lancio del getto", 
a seguito dell' annunciata rimpatriata.
(  riferimento :   post  del  24.8  " le care abitudini (2)- 5 "  )
Questo il segno della "potenza picena" (p minuscole, immagine
maiuscola) sfoggiata dal nostro amico Armando, forgiato in stirpe
picena (dacchè Potenza Picena non casualmente è accanto
a Porto Recanati).  Preso atto del magnifico gesto (e getto)
atletico del nostro, i restanti contendenti hanno cessato
la tenzone e cinto d' alloro l' Armando  vincitore.     Poi
lasagne,  barbeque e vino in quantità hanno onorato il
sabato del villaggio, come in questa marca sempre si conviene.
PS ,  i confetti de lo frate nostro :    stati son divisi tra li restanti 
quinque, abbisognosi loro ( .. noi ) e molto.    Chè l'  Armando 
(magnanimo sì potente) non ne urge certo entro la annotata 
 scadenza de lo farmaco  ( lo 31 de lo 12, l' anno 2025 ).
Armando Massetani,  sabato 26 agosto. 





4 settembre 2017  .  Barra a dritta, soldi a bordo 
Ornella Barra e, alla sua destra, Stefano Pessina.
Non è un' ultim' ora ma non sono nemmeno  "quattro soldi".
Sono QUATTRO MILIARDI di euro !
Le farmacie Walgreens fanno ricco Pessina, 4 mld di utili per la holding lussemburghese
–di  -  6 settembre 2016

Utile stellare per Alliance Santé Partecipations, la holding
lussemburghese di Stefano Pessina, il numero uno 
del colosso delle farmacie Walgreens Boots Alliance.
Come indica il "bilancio abbreviato" depositato nel Granducato 
e consultato da Radiocor Plus, nel 2015 Asp ha segnato un profitto 
netto di 4 miliardi di euro contro 48,7 milioni l'anno precedente. 
I nuovi utili vanno ad aggiungersi ai precedenti profitti riportati 
a nuovo per 2,5 miliardi, portando il totale a 6,5 miliardi. 
L'incremento dell'utile del 2015 avviene a fronte di un raddoppio 
del valore delle attività di Asp a 7,4 miliardi dai 3,7 miliardi del 2014,
mentre l'indebitamento sale a 834 milioni dai 331 milioni del 2014. 
La documentazione si limita allo stato patrimoniale della holding e 
non fornisce spiegazioni. La Asp è la prima azionista di 
Walgreens Boots Alliance, con una quota del 13,03%, che agli 
attuali prezzi di Borsa vale circa 11,3 miliardi di dollari. 
La partecipazione (141 milioni di azioni) riviene dalla transazione 
che ha portato l'americana Walgreens ad acquisire l'europea 
Alliance Boots, che faceva capo dal 2007 a Pessina e Kkr dopo
un 'buy out' da 11 miliardi di sterline. Per rilevare Alliance Boots,
Walgreens ha pagato tra il 2012 e il 2014 un totale di 9,3 miliard
di dollari in cash e 227,7 milioni di azioni.

























4 settembre 2017  .  Toccata e fuga






















Mario Liccardi all' opera : come sempre non cessa di stupirci ..  . 
Clicca il link : 
http://www.clubsupermarathon.it/ultramaratone/3687-
bombolon-run-al-parco-marecchia-di-rimini.html





4 settembre 2017 .  Caruggi e lanterne 2017
Con Titta, il primo di settembre, salutiamo il simpatico
turista (olandese ?) in festa alla sagra di Ellera. 































24.08.2017 .  Le care abitudini (2)
Le care vecchie abitudini del periodo vacanziero.
Dalle vacanze, usuali e non, pizzini degli amicie e NdR. 
Ne aggiungo una seconda sfornata .. e aggiorno data e numerazione. 

1    Toccate, tante (dI Mario Liccardi)
Sul naso, come si vede.    Le altre sono state censurate.
Una toccatina al naso di Giulio Cesare sul Rubicone porta bene
C’è un luogo magico fra San Mauro Mare e Savignano Mare, un bel ponte in legno ciclo-pedonale sul Rubicone attraversato ogni giorno durante i mesi estivi da centinaia di vacanzieri in cammino verso il mare.
È il ponte Giulio Cesare, edificato nel luogo ove nell’anno 49 a.C. il famoso condottiero, console e dittatore romano varcò il fiume Rubicone scandendo le famose parole “alea iacta est”, “il dado è tratto”.
La frase, storica, è usata ancora oggi nel caso di decisioni irrevocabili dalle quali non sia più possibile recedere. 2000 anni fa il Rubicone separava Roma dalla Gallia Cisalpina. Cesare, attraversando il fiume con il suo esercito, violò deliberatamente la legge che proibiva l’ingresso armato all’interno dei confini romani e diede il via alla guerra civile che si concluse con la sconfitta di Pompeo.
Al centro del ponte si trova un bel busto in bronzo del Divino Giulio, il cui naso è oggetto di venerazione: tutti coloro che gli passano davanti lo toccano palpeggiandolo e accarezzandolo con voluttà. Porta fortuna.

2   Cavallino bianco e .. ciuccio (Giacomo Zerilli)
Dalle sue usuali vacanze sopra il lago : Valsassina, Introbio, Pasturo, Barzio/Piani di Bobbio, 
Grigne, Resegone etc (sopra Lecco), protagonista il nostro,
in foto :
Dai un occhio al breve filmino  clicca link  
Attenzione alla chiusa finale, 
dopo la lunga zumata del piano sequenza.
(poi chiudi subito, perchè you tube ti appizza la sua pubblicità)

3     Leo .. NI' ..
t i t t AMA d d a
Con questo selfie, Gianbattista Giudici e Pietro Maddaluna
(Ellera, 22 agosto) invitano amiche ed amici a partecipare
alla sagra "caruggi e lanterne" che si terrà nel borgo di
Ellera, dalle ore 19 alle 24,  giovedì 31 agosto (presente  
il Titta),  venerdì 1° settembre,   sabato 2. 
 Vi aspettiamo il 31   Ti aspetto il 1° o il 2.

4    Dritte e puntute  (Di Carlo Geri) 
E non ci sono sott' intesi, .. almeno credo. 
Sulla panchina, il Prof, con 40°C sotto il panama.. , mi stava 
raccontando di come sia riuscito a far crescere dritte e puntute le 
piante nella fazenda...
.. ma  pure l' Agave si dà fare ..
qui, con Paola

5    Gara del lancio del getto
Parto domani per l' annunciata piccola rimpatriata in quel di
Porto Recanati.     Sabato: tavolata in campagna (tenimenti sopra
Loreto), allestita da Bruno Bianchi.  Antipasti, lasagne (sue, il Bruno
tira anche di sfoglia), ricco barbeque, ecc.  . A seguire ed a motivo
dei  n o v a n t a n o v e  brindisi (Aquila docet) :
 gara del lancio del getto :
A testimonianza che,  in cotanta compagnia,  non c è ladro 
nè c'è spia.  Al vincitore (il getto più lungo) una confezione dei
miracolosi confetti azzurri di Loreto (pro servare aeterna gioventude
de lo frate nostro) dono prezioso, offerto dalla confraternita degli 
uccellatori del Monte Conero.                Gli atleti in gara  :
Armando Massetani
Bruno Bianchi
Filippo Maria Ranalli
Pietro Maddaluna
Renzo Pozzi
Riccardo Michelini

  Fuochiammare
Ieri sera spaghetata sulla spiaggia alla LNI di Albisola in attesa dei 
fuochi d' artificio delle 22,30. Come tutti gli anni. Come in tutti paesi 
di mare, montagna e pianura. Sempre stupore, allegria ed applausi finali.

7  Bologna-Bellaria-Bologna
Dalla corrispondenza tra il sottoscritto e Mario Liccardi.
io

Mario, le due gatte le porti al mare ?
Il primo di agosto.
Oppure...
Mario
Al mare a respirare iodio? Ma va'! Le due vecchiette restano a casa e io faro', ormai per il quarto anno consecutivo, avanti e indre' ogni giorno. Parto da BO alle 7:54 (come sai la Station e' a 10 minuti), arrivo alle 09:57 (5 minuti). Riparto alle 18:55 e arrivo a BO alle 20:54.Bo
In treno leggo e mi rilasso.
io
Ricordami nome delle gatte matrone,
senza farmeli cercare nel blog.
Sono alla LNI (spaghettata) in attesa dei fuochi artificio.
Mario
Lucrezia la piu' grassona, ora in dieta perche' ha tiroide malfunzionante e pressione alta; devo farle mandare giu' in qualche maniera una pillola al giorno, con mille trucchi, mascherandola dentro il cibo.
Margot la piccolina grigetta e timidona.
Ora sono le 7:22. alle 7:54 ho il treno per Bellaria (10 minuti a piedi).
A Bellaria mi aspetta una corsetta di circa 1 ora verso il ponte Giulio Cesare sul Rubicone dove e' stato collocato un bel busto in bronzo del divino (Alea iacta est), poi una nuotata di mezzora, poi quattro chiacchere con gli amici e parenti e verso le 17:00 il treno del ritorno.
Faro' un articoletto a riguardo.
Ciao
 
Chiunque ami gli animali è grato al nostro Mario.
Grande maratoneta e grande amico (e non sono un 
animale in senso stretto).  
Vedi anche in "cronache (da bacheca) 2.2"  i post del 
5 e 16 settembre 2016 .

8   Rimpatriata
Per quel che mi riguarda ho in programma una "rimpatriata"
 per festeggiare con gli amici e salutare le amiche,
A Porto Recanati  il 25-28 agosto. 

9  la lista si muove
Come sempre in agosto, con un occhio alla lista dei partecipanti
 al XX° incontro.   Oggi, vedi sotto, siamo passati da 35 a 34.
Angelica e Francesco Manigrasso  si sono dovuti ritirare 
per un sopravvenuto impegno (33), Serenella Sisti è con noi (34).


 



14 agosto  .  Francesco Molinini 


Riporto ora (aggiorno il blog soltanto da casa) quanto anticipato
al gruppo via email. La notizia è arrivata da Ferdinando Tessari,
che la appresa dal giornale (il giorno fatale è il 13).
  
Guido Noè, tra noi forse il più intimo a lui, lo aveva sentito 
solo qualche giorno prima..                       Guido è andato 
alla  cerimonia funebre ed ha portato a Maria anche le 
condoglianze di noi tutti.     
__________________________________  
Francesco Molinini
ING. FRANCESCO MOLININI
Lo annunciano con dolore la moglie Maria, il figlio Fabio,
uniti ai parenti ed amici tutti.

Il Rito delle Esequie sarà celebrato giovedì 17 c. m. alle ore 10,15
partendo dall’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso per la Chiesa Parrocchiale di S. Agnese, ove il corteo arriverà alle ore 10,30.

Dopo la Celebrazione si proseguirà per il Crematorio di Treviso. Si ringraziano fin d’ora quanti interverranno alla Liturgia funebre.
________________________________
 Io ti avevo legato ad un evento della mia prima infanzia (tempo di guerra),
sostituendo il tuo nome ad "aereo"  :  - Francesco, bomba, bum, acqua -
Tu già lo sai, magari lo contiamo anche agli amici, uno di questi giorni.
*


Francesco, fin che ce la  facciamo,
qualcuno porta avanti il testimone ..
_______________________






14 luglio 2017 .  colline del Candia (2)
Massa (Ms).    Ristorante Cima.   Pesci e vino.  
Perchè è un posto da Principi, 
quello che ci propone Franco.
Cartoni : vieni, piglia e porta a casa !!
(E' il vino del nostro Cima, destinazione Montecarlo) 
Ecco i due menù inviatici da  Franco Bonini.
Ciao Piero , ti invio la proposta di menù fattami dal RISTORANTE CIMA nelle colline del CANDIA , dove si produce un grande vino , il vino del Candia apprezzato in tante parti del mondo ....

PRIMO MENU'
Antipasti
Insalata di mare 
Salmone fresco gratinato alle erbette 
Calamaretto ripieno su vellutata di zucchine 
Tortino di baccalà con crema di patate e porri 

Primi
Risotto alla pescatora
Ravioli di branzino al ragù di mare

Secondo
Filetto di orata al forno con caponata di verdure  (oppure frittura di totani e gamberetti )

Dolce
Pan di Spagna ai frutti di bosco e crema al mascarpone 

Vino acqua caffè euro 35,00

SECONDO MENU'

Antipasti
Insalata di mare 
Salmone fresco gratinato alle erbette 
Calamaretto ripieno su vellutata di zucchine 
Tortino di baccalà con crema di patate e porri 

Primi
Risotto alla pescatora
Ravioli di branzino al ragù di mare

Secondo
Filetto di orata al forno con caponata di verdure  
frittura di totani e gamberetti

Dolce
Pan di Spagna ai frutti di bosco e crema al mascarpone 

Vino acqua caffè euro 40,00
Vedi il sito :
Ebbene sì, a noi ghe piase el vin





14 luglio 2017 .   FRANCIACORTA (3)   
La proposta è di  Gian Marco Sabbadini :  "cose di famiglia ..".
Per il locale       ( le quattro terre ),       clicca   :
   e
il Sotto
Se optiamo per la  Franciacorta  (Corte Franca,  Bs)
ognuno potrà
scegliere tra i due menù di seguito proposti. 
Per entrambi  il prezzo è  45  euro ( cad ).
Ovviamente la scelta andrà fatta in anticipo.

MENU’  1
CULACCIA DI LANGHIRANO CON SFOGLIATINA CALDA AGLI ASPARAGI
RISOTTO MANTECATO ALLO ZAFFERANO E LIQUIRIZIA
CASERECCE AL RAGU’ DI LEPRE E POLVERE DI AGRUMI
GUANCETTA BRASATA SU CREMOSO DI PATATE E ROSMARINO
TIRAMISU’
ACQUA, CAFFE’
BRUT LE QUATTRO TERRE E ROSSO CURTEFRANCA

MENU’  2
INSALATA DI CODE DI GAMBERI, OLIVE TAGGIASCHE E POMODORINI CANDITI
RISOTTO MANTECATO AL BAGOSS E RIDUZIONE DI CURTEFRANCA ROSSO
MACCHERONCINI AL RAGU GHIOTTO DI PESCE DI LAGO
SALMERINO SU TAGLIATELLE DI VERDURE
TIRAMISU’
ACQUA, CAFFE’
BRUT LE QUATTRO TERRE E ROSSO CURTEFRANCA
.  su le foto  ..        :       .. andando a sodo  .

* * * * * *



 4 luglio 2017  .  Monu mentale
Nel post del 23 agosto 2016 (BLOG :  2.2. cronache (da bacheca))
parlavamo del Salento e della fazenda di Fernando Palombo. 
Pubblico oggi un breve estratto di una email (tra quelle giorni fa 
scambiate  con Fernando, Carlo Geri e Felice Lacetera), 
perchè mi dà destro di pubblicare due foto :  la seconda  dettaglia 
un monumento arboreo.
(la vista esterna)
Fernando:   "... Al momento è il giardinaggio che mi occupa parecchio 
tempo.  A proposito dei fichi-berso',  crescono alla grande e sono pieni 
di fichi !!
Crescono alla grande come tutte le piante del giardino, alle quali il
giardiniere bacucco dedica molto tempo (ma le piante gradiscono e
ricompensano) ... "
(la vista interna)
..  l' è  proprio   un  gran  bel  ficon !   (NdR)





4 luglio 2017  .  ** Sègnati.
All' interno di uno scambio epistolare tra un folto gruppo di 
cusmini, di seguito stralcio alcuni passaggi di Giacomo Zerilli
Mario Liccardi.   Mi sembrano, con le foto allegate, perfetti 
per   la RUBRICA "sègnati",   cui sarà destino questo post.
Argomento :       magia Sicilia

Giacomo
Il mio tutto si è svolto in Sicilia, da est ad ovest, con i Leo, attraverso le terre dei Siculi prima, dei Sicani poi ed infine degli Elimi. Prima il territorio dell’Etna, con Catania, Taormina e poi l’interno, immenso, sino ad Enna e Piazza Armerina, con una moltitudine di paesi arroccati. Infine, la parte occidentale alle falde di monte San Giuliano, sotto Erice. 
Tralascio i dettagli. Allego qualche foto.
L’ultima è quella della “Rianata”, una pizza non pizza, spessa, senza mozzarella ma con tanto pecorino, pomodoro e in abbondanza, aglio, origano e acciughe. Io in questa rianata ci lascio il mio sentimento di siciliano, non per gola, ma per gli odori dei cespugli delle terre di Sicilia che da essa emanano.



Mario
Bellissimo viaggio nella meravigliosa Sicilia. Luoghi che ho conosciuto ed amato durante gli ultimi tre mesi di vita lavorativa in Sicilia nel 2009. Scrivendo Piazza Armerina immagino che tu intenda Villa Romana del Casale, a mio avviso una delle 10 meraviglie da non perdere, che da sola vale un viaggio. Per chi non la conosce, invito a digitare la localita' su google immagini e poi ammirare le migliaia di mosaici unici al mondo. 

Giacomo
Caro Mario, della Villa Romana del Casale, dovendo scegliere tra le tante foto, ti mando solo il mosaico più erotico, per ricevere un apprezzamento anche di Piero

Mario
E' un famoso mosaico erotico che rappresenta una coppia che copula in piedi. A me piace molto anche quest'altro delle ballerine raffigurate a grandezza naturale.
(NdR : si noti il casto verbo, usato dal nostro, in conto di una platea di lettori anco femminile)
Giacomo
Per la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina ha ragione Mario è una testimonianza incredibile e, da sola merita il viaggio in Sicilia. E' la terza volta che la visito.  (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Villa_romana_del_Casale).
Chiudo, attorno al mio viaggio in Sicilia, con queste bellissime parole di una giovane alunna siciliana di Castiglione di Sicilia che ho trovato affisse e che alludono alle tessere di un mosaico:






3 luglio 2017  .  arrossano il cimiero
Anni fa ho seguito un tuo spettacolo a teatro, in Voghera. 
Alla fine hai chiesto se qualcuno avesse domande da farti. 
Avrei voluto chiederti perchè avevi declinato al plurale, con
il soggetto  (il sangue del principe dei mori)  al singolare.
Non avevi fatto cenno alla canzone, ma sì all' amicizia
con Fabrizio.       La domanda, vecchia di quarant' anni, 
era certo matura.   Ma la timidezza, con tutti quegli 
spettatori attorno, mi ha bloccato.  Non potrò più porti 
quella domanda.             Almeno non da queste parti. 
E per mia fortuna !  Chè oggi ringrazio la buona sorte e pur 
la mia allor provvidenziale timidezza.  In tutti questi anni 
mai mi ero accorto, sentendo innumeri volte la canzone, 
che una "e" tra principe e moro (lui sì singolare) pur v' era !
Il sangue del principe e del moro
arrossano il cimiero d' identico color

Quale, Paolo, la morale ?                   Forse che ognun 
sente quel che sentir vuole, e che abitudine lui consiglia. 
E pur ...
Poeta tutto il puote, per di lui licentia




29 giugno 2017   cave, cane !
Da Mario Liccardi  la notizia  che ribalta un monito vivo
da duemila anni. La cuccagna di ogni giornalista, perchè can
che morde cristian non è notizia, ma lo contrario quello sì 
ch' è  LA NOTIZIA.
 Così direttamente dall' articolo del Nostro, maratoneta e blogger
lì copio e qui incollo ..

1.  La NON notizia
"  .. Nel mio caso ci si mette di mezzo anche un cane lupo. Mentre a circa 4 km dal traguardo sto corricchiando in una stretta stradina ombreggiata delimitata da due muri, il simpatico lupacchiotto mi morde al braccio sinistro. L’oca giuliva che lo tiene al guinzaglio non ha con sé borsette e documenti di riconoscimento da mostrare. Sostiene candidamente che il suo è un cane affettuoso, pulitissimo e supervaccinato. Estraggo la fotocamera dal marsupio per fare una foto a cane e oca starnazzante ma, piove sul bagnato, la batteria è esaurita.   .."

2.  LA  NOTIZIA
"  .. Non altrettanto bene è andata all’incauto cane lupo ringhiante. Mentre mi stava morsicando, in una reazione automatica di autodifesa, arrabbiato com’ero, l’ho morso anch’io. Un amico degno di fede mi ha riferito che un’oca giuliva ha portato il suo lupacchiotto da un noto veterinario del Lago. I sintomi erano: repentini cambi comportamentali (timidezza, aggressività, irritabilità) accompagnati da febbre, mancanza di coordinazione, tendenza a mordere e convulsioni. Il veterinario ha diagnosticato la rabbia e ha provveduto a rivaccinare il cane somministrandogli nel contempo antibiotici e penicillina.  .. "

Non vi dico i commenti degli amici.   Su tutti quello di Fabio Lunelli 
perchè, se la batteria  della fotocamera era esaurita, non così 
la bravura del Lunelli che tramanda ai posteri, alla tradizione antica 
con lo suo pinto,  sintesi dello accaduto.
Fabio :  " .. non mi posso comunque esimere dal celebrare Mario, il primo
vero cinofago tra i maratoneti del mondo.    Prima che schiatti, gli dedico
questo dipinto "
Al che Mario,  piccato ma pur onorato e di storia dell' arte
infarinato,  pur di ricerche in internet ammanicato :
" Cinofago, chi era costui ?    Ero rimasto ad antropofago !!   Ho consultato, 
invano, il Dizionario Treccanion-line.  Per chiarire il termine, Fabio allega una foto a bassissima definizione dove si intravede il famoso quadro di Goya con Mariolino in veste di Saturno che invece di divorare i suoi figli, si pappa un cane che pero' sembra un coniglio, Ahahaha.
Vorrei segnalare a Fabio che essendo assolutamente vegetariano, i cani non me li mangerei mai.  Li mordo soltanto !!
Allego il dipinto originale.   Grande Fabio !! "




29 giugno 2017  .  Venti2  ?
Fabrizio Donazzi scrive :
Ciao Piero,
per il 20° anniversario proporrei domenica 15 ottobre. 
Ti segnalo inoltre che domenica 22 ottobre si terrà in 
Lombardia e Veneto 
il "referendum per l'autonomia" e quindi non mi sembrerebbe
un giorno da proporre.
La riflessione è aperta.   Certo ora mi sembra che 
domenica 15 ottobre passi in prima posizione. 
Ma potremmo anche tirar fuori dal cassetto il 29contento
 Daniele Mascanzoni ed evitato il rischio di far io, da vecchio, 
il democristiano de lo giusto mezzo .      Attendo vostra 
indicazione.  Tutto, il dove e il quando, è allor da decidere.  
Martedì venturo manderò email con la terza proposta sul 
dovequella di Antonio Latrecchina e Franco Manigrasso . 
A quel punto avrete tutti completo il quadro.
Ma ricordate che ho bisogno dei vostri commenti. 
Sine qua non





28 giugno 2017  .  ove  la Zocchi ...
Ove la Mirella dimanda se de lo borgo suo quello fosse in 
sullo bloggo, in bianco ner,  lo castello pinto.   E le di poi 
chiose chiarimento de lo Marini e dello Seminerio. 
Mirella :
Dimenticavo: ieri ti ho mandato una mail, ma al vecchio indirizzo,  per cui probabilmente non ti è arrivata. La riscrivo.
Guardando le foto di Come eravamo,  ho trovato una foto in cui ci sono Walter Battaglia,   Tiziana Begarani,   Marinetta Baliani, Giusi Baliani,   Domenico Seminerio,    Claudio Marini.  La cosa strana è che la foto è scattata a Galliate (sullo sfondo è riconoscibile senza alcun dubbio il castello sforzesco, gloria e vanto locale). Quando e come mai c’è stata questa trasferta a Galliate, di cui non sapevo nulla? A presto. Mirella
Al che io : 
A me sembra quello di Milano. 
Forse Walter, Domenico e Claudio ne sanno di più .. 
e Mirella :
ASSOLUTAMENTE NO. SEMBRA QUELLO DI MILANO PERCHE’ E’ STATO FATTO DAGLI SFORZA A IMITAZIONE IN PICCOLO DI QUELLO DI MILANO: ERA UNA SPECIE DI “SECONDA CASA” PER LA CACCIA. GUARDA BENE LA FOTO! Mirella
e Claudio :
Caro Pietro, la foto in questione si riferisce ad un weekend passato a Galliate nell'anno accademico '68 '69, se non ricordo male. A scattare la foto e' stato Piero Genovesi e non ricordo come mai nella foto manchi Anna Maria Di Pietro che abitava appunto a Galliate. Non ricordo molto di quella visita, solo il gran freddo. Può darsi che i sopravvissuti ricordino qualcosa di più. Esiste una seconda foto che spero di ritrovare da qualche parte. Ciao Claudio
e Domenico :
Carissimi Pietro e Mirella, la gita fu organizzata proprio a Galliate, mi pare a febbraio, perché lì abitava Annamaria Di Pietro. I nomi dei partecipanti sono proprio quelli, però le sorelle Giusi e Marinetta avevano il cognome Bagliani. Un abbraccio. Domenico Seminerio
 .. E   questo è lo pinto, il 29mo  di  "COME eravamo" :
Qui tratto è, a primo insegnamento, che vista lunga ha la Mirella 
su lo paese suo e, per lo secondo, ch' è suo ma anco della Di Pietro 
(e dello Noè Guido e fors' anco d' altri dello Collegio ancora ..)
Ma  battendo lo ferro,   sullo Genovesi 
mio  trino ricordo  a seguito or ti pongo :
PRIMO
Siamo in portineria, con noi il Piero.  D' Intino, sventolando la cornetta : " Eh
la Majella, ho qui na femmina che me parla .. 'mmericano .. !? ".  Il Genovesi  
gentiluomo e poliglotta  arrampa il telefono intende il quanto e,  detto fatto,  
inforcata la vespa vola in stazione centrale (Milano) a soccorrere la giovine 
(australiana), ivi da lungi appena giunta.    Continua Claudio, ricordandomi 
anche il nome della nostra (Margareth) :
"...  Si sono sposati in Italia ma poi sono andati a vivere a Melbourne dove 
Piero ha insegnato italiano in due università locali. Attualmente è presidente 
della Italian Australian Institute e nel mese di febbraio torna in Italia per i 
contatti con le persone della sua associazione ... ".
SECONDO
Qualche tempo dopo eravamo al cinema, in gruppo a vedere "007, dalla Russia
con amore".   Ebbene, ad ogni scena "violenta" (?) e per lo suo parevan tante,  
Margareth si stringeva al Piero nascondendo il suo viso sul suo petto.  Era esile 
certoma che contrasto con la ragazza che , partenza l'  Australia, da sola e 
percorsa tutta la Transiberiana (che non era quella di oggi ..) da Vladivostok a 
Mosca era giunta in Milano.    Contraddizioni di una giovin donna o segni di una  
tecnica  femminile pentacontinentalmente coltivata ? 
TERZO
Ad ultimo :  conservo tutt'ora nella madia di casa il mestolo d' argento 
punzonato, acquistato su indicazione del nostro , onde all' occasion  
servir, ne lo giusto modo e con buona figura, li regali anolini in brodo di terza. 

Termino poi ricordando a tutti che il nostro Domenico  Seminerio, a
destra nella foto, è non da oggi affermato scrittore, le di cui opere trovi 
in ogni libreria o cliccando  
 https://www.ibs.it/libri/autori/Domenico%20Seminerio

MA in cauda venenum !

Corretto che ho il cognome di Marinetta in " Bagliani ", come 
e professione e luogo 
e somiglianza, tutte 
sembrano indicare si tratti 
della nostra cara Marinetta,
come i tanti altri articoli a 
commento (nel web, vedi). 














18 giugno 2017  .  Let it be  
E' il 18        Buon compleanno, Paolo !
E, a breve, anche l' onomastico.   Le coincidenze .. 
   1942.    Grande l' anno (e anche il giorno),  a mio parere  




14 luglio 2017 .  in  FRANCIACORTA  
  Per il locale     (le quattro terre),   clicca  :
   e
il Sotto
Se optiamo per la  Franciacorta  (Corte Franca,  Bs)
ognuno potrà
scegliere tra i due menù di seguito proposti. 
Per entrambi  il prezzo è  45  euro ( cad ).
Ovviamente la scelta andrà fatta in anticipo.

MENU’  1
CULACCIA DI LANGHIRANO CON SFOGLIATINA CALDA AGLI ASPARAGI
RISOTTO MANTECATO ALLO ZAFFERANO E LIQUIRIZIA
CASERECCE AL RAGU’ DI LEPRE E POLVERE DI AGRUMI
GUANCETTA BRASATA SU CREMOSO DI PATATE E ROSMARINO
TIRAMISU’
ACQUA, CAFFE’
BRUT LE QUATTRO TERRE E ROSSO CURTEFRANCA

MENU’  2
INSALATA DI CODE DI GAMBERI, OLIVE TAGGIASCHE E POMODORINI CANDITI
RISOTTO MANTECATO AL BAGOSS E RIDUZIONE DI CURTEFRANCA ROSSO
MACCHERONCINI AL RAGU GHIOTTO DI PESCE DI LAGO
SALMERINO SU TAGLIATELLE DI VERDURE
TIRAMISU’
ACQUA, CAFFE’
BRUT LE QUATTRO TERRE E ROSSO CURTEFRANCA
.  su le foto  ..        :       .. andando a sodo  .






13 giugno 2017 .  Quattrocento50
1567   2017
Come cusmini, tutti noi partecipiamo alla festa del collegio Ghislieri.
Insieme al presidente Mattarella,  per l' occasione oggi a Pavia.
il colonnato interno
la mensa
_______________________________________
1 .    Per saperne di più,       clicca :  
http://www.ilgiorno.it/pavia/cronaca/mattarella-1.3191458
2 .   Per info sul Ghislieri,       clicca :
www.ghislieri.it
__________________________________






12 giugno 2017  .  Vieni !  a teatro 
Ecco, da Salvatore,  l' avvenimento teatrale 
da  segnarci  in  agenda  per  il  21  ottobre 
" Per chi volesse in autunno farsi un giro a Verona,
Salvatore Carachino   347 98 37 120 "
-   -
Centenario di Caporetto
Verona - Palazzo dei Mutilati
 Sabato 21 ottobre 2017, ore 17.00
 Caporetto 24 ottobre 1917. Tra storia e letteratura
Dal romanzo a sfondo storico Clara Weber 
di Salvatore Carachino, 2017. QuiEdit Verona
Spettacolo  del  gruppo  teatrale 
Andrea De Manincor con Sabrina Modenini
 Sala dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra. 
Verona, via dei Mutilati, 8.                                   Ingresso libero
            
Il romanzo Clara Weber di Salvatore Carachino. Il primario di oncologia Emilio Bonomi, attore dilettante chiede al professore Lucilio Corradi, che assiste in ospedale il padre, indicazioni di fonti per uno spettacolo sulla Grande Guerra. Dall’incontro del giovane con l’infermiera Clara si sviluppa una storia che assume un forte valore simbolico a specchio del dramma che deve essere rappresentato. Clara segue Lucilio con attori e attrici in escursioni mirate sui luoghi dell’epopea alpina. Racconti di operazioni belliche compaiono in situazioni sempre diverse, parte in originale e parte come adattamento. Si aggiungono brevi scene delle prove e momenti culminanti dello spettacolo. Due capitoli sono dedicati alla sorpresa strategica di Caporetto e alla ritirata sul Piave. Ai fini di una narrazione unitaria, di una continuità tra il vero e l'invenzione, dialoghi e riflessioni sulla materia tratta dalle fonti si intrecciano con i destini dei protagonisti e con la complessa evoluzione dei loro sentimenti. Clara Weber è una storia d’amore difficile e struggente in cui l’evento tangenziale al racconto è presentato come recita evocante un passato collettivo doloroso e incancellabile. Il rigore documentario è armonizzato con la fantasia ed assicura credibile verosimiglianza a una vicenda romantica e appassionata.  





giugno 2017  .   Carlo  III°
     " De te fabula narratur"  penseranno i nostri lettori.   Errore !       
Non schiatta  di Borbone  ma  di Barletta,  questo l' uomo 
di cui ieri abbiam narrato  gesta.   Di  
Carlo del III° 
    settore gran protagonista.   Geri ! di salvation (ora) ingegnere.    
Leggimi  il post qui sotto  ..  please   


8 giugno 2017  .  A me gli occhi ..

"A me gli occhi  .. please".          Ma l' invito di Serenella
Sisti a Mirella Zocchi è lo stesso che l' autore della foto 
Carlo Geri ) rivolge qui, oggi ed ora, a tutti i nostri lettori  

Ma eccovi l' ARCANO, come dal giro di email (5 e 6 giugno)
partito dal nostro Carlo  (benemerito del settore  TERZO  ).

1.   EMAIL  di  Carlo Geri  
Premessa
http://www.digital360.it/ è un'iniziativa supportata da Polimi e FORUM PA, 
con l'obiettivo di affrontare il tema del digitale/digital trasnsformation a 360° !
Sono andato dal CEO di Digital360 e gli ho posto la seguente domanda: 
nei 360°, ove trovasi la fettina "volontariato"?
Risposta: aarghhh !
Con l'articolo di cui invio il link, viene meno la suddetta lacuna e si inaugurano due tag: OdV e "terzo settore".
Metto in copia Maddù, per evitare che mi si risponda: ma a Maddù, l'hai inviato ?
Saluti, carlo                                                                                                P.S.: andate a vedere chi scrive su www.agendadigitale.eu

2 .   EMAIL  di  Felice Lacetera
 Interessante.  Complimenti!      Spero che sia come dici e cioè 
che con il tuo articolo si rimedi a quei gap culturali di cui parli 
(potenza di un tag?).
Per quanto riguarda  il questi proposto conosco alcuni cognomi 
ma non sempre abbinato a quei nomi, fatta esclusione per Paolo 
Paolini (i cui genitori meritano un premio per avermi facilitato 
la vita!)
A questa età la memoria può fare brutti scherzi e dire di aver 
conosciuto una Marzano in un rave party potrebbe essere un 
brutto affare.
Felice

3.   EMAIL  di Carlo
Grazie, grazie !
Felice, nulla di nuovo sotto il sole....figurati se un articolo mio......
Su Agenda Digitale scrivono tutti quelli che contano, quindi 
potrò cercare di brillare di luce riflessa e questo con i volontari
che vivono come struzzi, con la testa nella sabbia per non 
considerare quello che avviene.
Potrò autosostenere la tesi descritta, dicendo che essendo
 stato pubblicato, ne consegue che la tesi non è...peregrina !

Poi potrò tornare alla carica dell' Assessore di MI alla Digital 
Transformation, visto che il 31 u.s. è uscito il piano triennale 
dell'AgID e l' Assessore il giorno dopo è uscita sempre su 
Agenda Digitale con un articolo di condivisione....
Insomma piccolo cabotaggio, prima dell'estate....in Salento.
Il fatto positivo è che comincio a ricevere dei riscontri.
Magari se qualcuno lo legge e magari commenta......
Domani mattina ho l'incontro con il Presidente delle ACLI 
di MI e l' articolo aiuta....spero !
Qui ha/è piovuto e fa freschetto.
Buona notte

4.   EMAIL   di Fernando Palombo
Carlo,
scusa il ritardo della mia risposta  (ieri tutto il giorno in giro 
nella zona di Santa Maria di
Leuca, rivedendo anche la mitica zona di Ugento!),
Ottimo articolo e ottimo il risultato. Certmente ti sara' utile  
per il tuo progetto e nei tuoi prossimi incontri con 
amministratori locali.
Ciao
Fernando

5.   EMAIL   di "me" (il detto Maddù)
Per parte mia domani metterò su blog queste vostre conversazioni.
Un abbraccio a tutti.
Piero
 ECCO !   L' HO FATTO  !  
Se pur in in ritardo di un giorno,  siete in onda.
Questi   i   di cui :
.. e questo   il   quanto :








24 maggio 2017 .  Cinque anni ..
Ma sei sempre con noi.  Tutti i giorni  Ciao Pippo.  







18 maggio 2017  .  Le Mille e ...
 Se le di lui fattezze non sono alla Shahrazàd,  
 la sua narrazione è quella ! e pur di Fiori si
circonda, lui in ginocchio, lor rosse sullo sfondo !

Così il nostro  Mario Liccardi ,
 fatte le premesse del 12 e del 15 maggio, accompagna 
le nostre notti insonni con i suoi racconti (delle mille .. e
alla Corte in sito di Super Marathon Italia ..


Mario, 12 maggio. 
Sono a 524 maratone, la 13^ dell'anno.   Domani (14^)
vado con Rita a Foiano della Chiana (AR), un borgo toscano
all'interno del quale alle 13:00 parte una 6 ore in un circuito
di circa 1 km.    120 atleti, molto colore e calore.        A fine
gara tutti al pasta party gratuito in un ristorante, che e'
un vero pranzo a base di specialita' locali serviti da
camerieri in livrea e guanti bianchi.      Poi si balla.    
Ripartiro' da lì verso le 23:00 se va bene.   Spero di arrivare
 a casa sano e salvo.     Poi ricomincio il 2 e 3 giugno, 
una doppietta al Lago d'Orta per festeggiare il nostro
capo classifica che arriva a 1000.

Mario, 15 maggio.
Ecco la mia ultima fatica letteraria. Quella fisica, in
confronto, e' uno scherzetto.   Ma lo sforzo intellettuale
e' piu' importante: pare che serva a preservare il
cervello ed allontanare il rischio Alzheimer.    Sara' poi vero?
Le prossime, il 2 e 3 giugno al lago d'Orta.      Una
doppietta per festeggiare Vito Piero Ancora, il nostro 
capoclassifica 62enne che arriva a 1000 maratone/ultra.
Per una quindicina di giorni stop alle maratone.
C'e' un forte rischio di crisi da astinenza. La maratonite e' una
grave malattia che, se non coltivata settimanalmente, puo'
dar luogo a gravi attacchi di isteria acuta.   Sopravvivero' ?
      Ciao belli.                           Mario

"  Foiano della Chiana sorge su un colle della Val di Chiana. 
I romani costruirono erroneamente uno sbarramento della 
foce dell’antico fiume Clanis che, straripando, diede 
origine a un aquitrinio malsano nella valle.      Le paludi, 
presenti in buona parte del territorio, furono bonificate solo 
nel 1800.    Le notizie storico-geografiche riportate servono 
a spiegare il motivo per cui il termine “chiana”, di origine
 toscana, significhi “terreno paludoso” (Dizionario
 Garzanti on line).     Nel caso in cui le mie conclusioni 
etimologiche siano errate, me ne scuso.  ...
Ma ora clicca  il link (dopo il PS) e   PROSEGUI  nella lettura  ...
(PS : Mario è componente del consiglio direttivo e 
segretario tecnico del Club Super Marathon Italia)
http://www.clubsupermarathon.it/ultramaratone/3548-6-ore-del-donatore-foiano-della-chiana-ar.html






13 maggio 2017 .  Oggi il Resoconto
300 anni dalla nascita dell' imperatrice Maria Teresa d' Austria
(13 maggio 1717) si dà oggi conto, o meglio, resoconto, della 
presentazione di Paolo Pulina avvenuta giovedì scorso a Pavia.       
Tutto e di più cliccando    il LINK :





11 maggio 2017  .  Gloria Mundi
In attesa di andare a sentire, oggi alle 17, Paolo Pulina,
vi pubblico le foto che Carlo Geri ha scattato qualche giorno fa
appositamente   "sceso dal tram",   come si conviene.
Carlo la parola :  " .. Sono sceso dal tram, nel ritorno dall'incontro 
con l'Assessore alle Politiche Sociali di Cinisello ( by the way, il mio 
progetto va oltre il Dazio cittadino...), forse perchè durante l'incontro
ho rinnovellato il tempo passato al CUSM e signore presenti, che 
ignoravano il passato del CUSM,  sono state sorprese della cosa. 
Le foto le ho fatte dal cavalcavia, alcuni dal cancello mi hanno
guardato male ! ... "

Pubblico anche alcuni commenti dei compagni di merende
Carlo :    Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma....
Fernando :    Sic transit gloria mundi
Felice :    E l'entropia?
Per parte mia avendo ancora ribadito :  
Sic volvenda aetas commutat tempora rerum





maggio 2017  .  Appuntamento
all' UNIVERSITA'  di  PAVIA
BIBLIOTECA     salone Teresiano
Cari amici,
siamo tutti invitati all' Università di Pavia (salone Teresiano), 
ore 17 di giovedì 11 maggio, per la presentazione del libro di 
Paolo.
Io ci sarò e spero di vedervi numerosi  approfittare di questa 
occasione anche per ritrovarci, e voi  per visitare ( o rivisitare )
una città  d' arte e cultura tra le più belle d' Italia.
PS -      Ringrazio Paolo che ha voluto qui ricordare 
(a pagina 306)  Luciana  (mia moglie e di Fabrizio sorella),
come scrive  Pippo,   gentile amica di tutti noi.
All' undici,  con un  ciao da Piero.



maggio  2017  .   con 2 bottiglie
Oggi ho chiuso il servizio sul 19° incontro.
Or vado a festeggiare e pur così auguro a voi.


25 aprile 2017  .   O belli   c i a o
Oggi  Paolo Pulina,  forte della sua  tesi di laurea, 
atta all' ora   se pur di allora,  così scrive e così vi giro  ..
 " Buon  25 Aprile  a tutti 
Oggetto :   Macron e Gramsci





21 aprile 2017 .  Leonesse e Leoncini
Scomodando Pasolini, qui discettiamo di Leonessa d' Italia 
e di  Cusm Leoncini,  allo  Decimo   illo tempo  rintanati.
MA
et pur anco,  
di lor compagni a li sotto e a li sopra Piani acquartierati.
A  BRESCIA,     Leonessa  d' Italia.
Sanza  Giudici Gian Battista a causa lo dentista  et Lunelli Fabio,
ad ultimo scusato assenteista,  qui nomiamo  partendo da sinistra :
lo Peppi Morello e lo Paolo Minardi e lo Mario Liccardi
Pietro Maddaluna et lo Gian Marco Sabbadini
lo Massimo Appiani et Giovanni Leo (lui sì,  !) e lo Giacomo Zerilli

e, con altra vista,  un Leo  accovacciato (assiso, non addormentato)
ma  ritti  gli altri tutti   sotto  Lo Castello,   alto Lui su la " Leonessa ",
ricca di roman vestigia,
et lapilli multi,
 financo con alata di Victoria Dea, 
et mediovali affreschi,
et chiostri,
et posteriori pinti
et altro e bello e molto ancora ..  Tutto ciò godendo e 
rimirando allo di Santa Giulia museo e non solo.

In medio die,  hic  manebimus optime cum sapido cibo
atque vino.       Maurellus ordinate elegit.
Grati
                 a   Gian Marco   che segnalò *
                 a   Mario   che organizzò
                 a   Peppi   che sfamò  
  ( * si veda la rubrica   " Sègnati " )
________________________________
Et or Vi vulgo lo responso de lo Vate Massimo ( quale di 
Paradiso canto, ritedendo sì bello lo canto di Brescia visto ) 
a la epistola, per lo rame filo a lui da me missa, collo invito 
vider  lo sito nostro,   su lo topo   lo dito apponendo.
Posto che ebbi il dito in sullo topo
tosto mi apparve di sembianze un loco
donde li cavalier e dame loro accanto
mirabile pintor da non parere umano 
nimmanco fusse Michel Angiol stesso
tanto sembiante fecit como vero "
Allor Giovanni, il Leo, pose a lor capo non d' allor cimento







16 aprile 2017
.. E   da  Paolo Pulina  : 

Bona Pasca 2017
Amigas e amigos, Bona Pasca de abrile !
Festa manna aculzu a dogni campanile !
Un' isperantzia nos piaghet de seguru:
chi torret sa lughe poi de tantu iscuru !
Custa est sa resurretzione auguràda:
daboi de sa gherra sa paghe torràda.
Ma sa columba apat bene in ammentu
chi no est fàtzile custu cambiamentu !
Ca in dogni momentu  b’est su perìgulu
chi bi siat calicunu cun bomba in manu.
E tando faghimus festa in dogni àngulu, 
timende però su male de s’essere umanu.
In custa Pasca isperemus chi unu bìcculu
de serenidade a totus assiguret su ’eranu ! 
                                 Pàulu Pulina
  
Buona Pasqua 2017
Amiche e amici, Buona Pasqua di aprile !
Festa grande vicino a ogni campanile !
Una speranza ci piace di sicuro:
che torni la luce dopo tanto buio !
Questa è la resurrezione augurata:
dopo la guerra la pace tornata.
Ma la colomba abbia bene in ricordo
che non è facile questo cambiamento !
Perché in ogni momento c’è il pericolo
che ci sia qualcuno con una bomba in mano.
E allora facciamo festa in ogni angolo,
 temendo però il male dell’essere umano.
In questa Pasqua speriamo che un pezzo
di serenità a tutti assicuri la primavera!
                                            Paolo Pulina



13 aprile 2017  .  Gaia
In risposta all' invio della poesia di Paolo "bona Pasca", in 
diretta, subito, da Manuela (Manu) Pallavicini  :
Una poesia anche per me che sono diventata nonna ??!!! 
Ciao ciao mi chiamo Gaia e sono nata oggi alle 8,30 
 Gaia
quale Pasqua migliore   per Manu e Jean ? 



4 aprile 2017 .  Cinzia
- Ben arrivata,  Cinzia -
Oggi con Barbara, Thor, Alessia ..  e Rita e Mario Rasella.
A lei un BACIONE corale da tutte le amiche gli gli amici del cusm
"  S M A C K   !!  "




4 aprile 2017  .  La Pazza Gioia 
Noto architetto alla ribalta della cronaca nella Milano da bere.
In cronaca tutti i particolari del nostro piccante scoop. 
Dall' inviato  Mario Liccardi,  cronista  e  maratoneta.     
Clicca il link : 
http://www.clubsupermarathon.it/maratone/3469-milano-marathon-5303-finisher-venezia-stia-attenta.html
Scorri le foto e fai attenzione  all' ultima :  con 
Giovanni & Giacomo ecco te il popolare trio milanese



 aprile 2017  .  Giustificato !
Mario Rasella non potrà essere con noi domenica 9, così 
sua figlia Barbara.   E' in arrivo, questione di ore,  Cinzia
a far compagnia ad Alessia (in foto).    Il nostro carissimo 
Baffo sta diventando nonno per  la quinta volta !  
Segnamo quindi "assente giustificato".    Speriamo 
di vederli tutti (con Rita a Thor) al prossimo incontro.
Ma .. oggi posso dir :  
 Cinzia,  sirenetta  d' april !




30 marzo 2017 .  Ricorrendo  
 Mario Liccardi sarà felice di incontrare gli amici di Milano
domenica prossima.    Avrà i soliti 42 km a loro disposizione.
Di seguito la sua email con l' invito all' appuntamento ed a
visionare l' ultima sua bella avventura (bellunese).
"  Ecco la cronaca della Piave Marathon. 
Bella maratona, anche se e' stata una faticaccia !
Domenica 2 aprile, Milano. Se qualcuno degli amici milanesi sara' 
lungo il percorso, lo immortalero' con una bella foto. La gara parte 
alle 9:30 da Corso Venezia e li' finisce. Arrivero' verso le 15:00 
(5 ore e mezza).
Con Fabio (Lunelli) l'appuntamento e' al ristoro del 30esimo alle 13:15 
circa (dopo 3:45 di corsa). Si prepari a fare un bel sorriso, neh !
Ciao a tutti. Mario (Liccardi)  "





22 marzo 2017  .  Che grinta !
 Primo piano del campione :    Peppi Morello alla gara 
nazionale degli ingegneri e architetti svoltasi il 18 marzo scorso a 
Madonna di Campiglio dove, con questa discesa, il nostro 
è arrivato secondo nella sua categoria (Master C9).
Dal   piano del Cusm al  I° piano di Madonna, grande discesa !
Ti potrai congratulare con lui alla  Torrazzetta,  domenica 9 aprile 



____________
______________

10  marzo 2017
Ieri sera   Mariella Alitti   ci ha lasciati .
Ci stringiamo tutti attorno a Bruno Venier
________   ________




°
°°°
otto di Marzo,
scegli la tua mimosa
Negli occhi hanno gli aeroplani

Per volare ad alta quota 

Dove si respira l'aria 

E la vita non è vuota


Donne ..
( Zucchero )
Un uomo può indossare ciò che vuole.
Resterà sempre un accessorio della donna.
Cocò Chanel )
Osa, il futuro
è donna
° ° °
°


14 febbraio 2017 San Valentino
Quanti Amori si sono intrecciati
tra quei piani
A cena oggi candela accesa.   E' romantica 
ma anche votiva ed augurale.






8 febbraio 2017 . Un colpo al Cuore.
L' otto dicembre un colpo al cuore 
colpiva la nostra comunità.
In ricordo  di  Gigi Ziliani
___________________________
.. gemendo il fior de' 
tuoi gentili anni cadut ..


5 febbraio 2017  .  è nata una stella
Se ami il cinema, vai a vedere "La La Land" : la recitazione di 
Emma Stone (coppa Volpi 2016) è  da non perdere.
La mobilità del suo viso ed i suoi occhi mi hanno ricordato
la giovane grande Masina.         Poi, in clima amarcord, ad soffio da
Sanremo, un film "musicale" ci sta.       Per il grande Amarcord, quello
vero alla Fellini, devi aspettare un paio di mesi :  il nostro 19° incontro  
domenica 9 aprile, agriturismo Torrazzetta ).
Per intanto dai un occhio al video di Youtube su Emma, clicca :   




31 gennaio 2917  .  5 7   kilometri
Il nostro Fabio Lunelli, X° piano: la notizia pubblicata 
su "Alto Adige"e "Corriere d.S.".      Quando c'è il fisico ..
alla  QUARANTAQUATTRESIMA   MARCIALONGA 
  

(mi scuso per la scarsa qualità dell' immagine ma ho

dovuto "alleggerirla" per pubblicarla sul blog).
ATTENZIONE :  ti ricordo che il fisico (e che fisico ...
è professore) lo abbiamo anche alla Torrazzetta, per i 
57 min di antimateria.     Il nostro Fernando Palombo.



27 gennaio 2017  . il giorno della memoria
 Le leggi sulla razza, Italia 1938.
Da Modena,    CONTRO.
 
 "la Ghirlandina" (torre).
La finestra della Ghirlandina (ora con grata) dalla quale ..
La lapide (in fianco alla finestra) commemorativa
del gesto estremo di  Angelo Fortunato Formiggini.

...  Per  Non  Dimenticare .
immagine da Schindler's list  (il CAPOLAVORO di S.Spielberg)
___________________________________
Nel giorno della memoria ci siamo ritrovati a Modena
(Paolo, Piero, Massimo, Peppi, Mario) .
Visitati l' Accademia militare (già Palazzo Ducale), 
il Duomo, il Municipio
(in cui è custodita la secchia rapita). 
Scalata la Ghirlandina e, 
dulcis in fundo, visitato la Galleria Estense
una delle gallerie più importanti d' Italia.

 Ora seduto, chino di fronte ad una  sequenza  di Tintoretti ,  
ti ricordo che :
il Ducato di Modena e Reggio, la cui capitale fu Modena,
ebbe vita, come stato, dal 1452 al 1796 e dal 1815 al 1859,
sotto il dominio della famiglia degli Estensi e poi degli Asburgo-Este

Nessun commento:

Posta un commento